l'aggressività
La violenza non è cosa nuova sulla scena dell'umanità; a giudicare dal numero di persone che muoiono di morte violenta gli esseri umani pare siano più propensi ad usare le proprie acquisizione non per controllare o ridurre la propria aggressività ma piuttosto per perfezionare gli strumenti atti ad azione violente. Molti Psicologi concordano nel definire questo comportamento come l'insieme di azioni dirette a colpire uno o più individui tali da infliggere loro sofferenze fisiche o psicologiche. Alcuni Psicologi tendono a distinguere inoltre quella strumentale, quando l'atto è un mezzo per giungere ad un altro fine (come ad esempio comportamenti lesivi verso gli altri durante la fuga da una situazione percepita come pericolosa) da quella ostile quando l'aggressività è fine a se stessa. Come per tutti gli aspetti del comportamento umano da molti anni si discute sulla natura biologica oppure se è l'educazione e l'ambiente a determinare le componenti aggressive della personalità umana e come tutte le altre caratteristiche della specie umana entrambe le componenti hanno un ruolo in merito. Nonostante questa precisazione molti ricercatori sottolineano che gli esseri umani nascano con la predisposizione biologica al comportamento aggressivo ma che sia l'apprendimento sociale il fattore preponderante soprattutto nel determinare come e quando l'aggressività si manifesti; contribuiscono infatti al suo manifestarsi particolari condizioni emotive quali la frustrazione, l'ira e l'ostilità spesso determinati dall'ambiente fisico e sociale nella quale le persone si relazionano. Molto eloquenti in merito sono anche le ricerche svolte negli Stati Uniti nella quale venne dimostrato che la presenza di armi negli ambienti aumentasse la carica aggressiva anche senza che i presenti potessero realmente accederne per l'uso. Anche il famoso esperimento del pupazzo Bobo elaborato dal celebre Psicologo Canadese Albert Bandura evidenziano come gli aspetti sociali e di apprendimento siano fortemente correlati all'aggressività. Fin da quando l'uomo si è organizzato in gruppi, contenere le forme di comportamenti lesivi o potenzialmente tali è sempre stata una priorità. Se la prevenzione e la soppressione dei comportamenti aggressivi sul piano sociale sono le principali metodiche utilizzate è necessario sottolineare come questo sia argomento estremamente complesso e sulla quale le possibili soluzioni sono molteplici e non lineari. Sul piano individuale la possibilità di intervenire in merito è più agevole: come tutte le emozioni negative, verbalizzare i propri stati psicologi può lenire l'intensità delle reazioni comportamentali; anche la possibilità di incanalare la propria aggressività verso attività fisiche più o meno intense può indirizzare verso una catarsi e dunque ridurre la propria reattività. Le ricerche hanno dimostrato che gli essere umani e gli animali modificano il loro comportamento per assicurarsi ricompense ed evitare punizioni; gli Psicologi hanno ripetutamente mostrato come i premi siano di gran lunga più efficaci delle punizioni per ridurre i comportanti aggressivi evidenziando come l'educazione dei genitori e degli insegnanti incide molto su questa specifica condotta dei figli: queste ricerche suggeriscono probabilmente il miglior metodo per ridurre od evitare comportamenti lesivi.
Dr Michele Passarella
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