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"Adesione della Regione Basilicata alla Associazione Europea delle Vie Francigene (A.E.V.F.)”

Il 1 settembre 2015, con delibera di Giunta Regionale n. 1054 del 10 agosto 2015, la Regione Basilicata ha aderito all'Associazione europea delle Via Francigene (A.E.V.F.). Tale progetto, creato dalla Società Geografica Italiana onlus (SGI), in accordo con l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) e con il concorso di progettazione partecipativa che ha visto artefici gli Enti locali, l’Associazionismo e le tante istituzioni pubbliche e private che beneficeranno dell’atteso riconoscimento, consiste in una proposta che vede nell’itinerario culturale una grande occasione di sviluppo, attraverso un programma di tutela, gestione, valorizzazione e promozione dello stesso come un unicum che percorrerà ben cinque regioni: Lazio, Molise, Basilicata, Campania e Puglia e 150 comuni con lo scopo di salvaguardare questa antica via di comunicazione che univa Canterbury a Roma.

Giuseppe Messina

http://www.regione.basilicata.it/giunta/files/docs/DOCUMENT_FILE_2999856.pdf 

"Potenza Città Universitaria"

Nello scorso martedì 28 aprile 2015 alle ore 17 presso l’Aula Magra dell’Università degli Studi della Basilicata, rione Francioso, si è tenuta una tavola rotonda organizzata dall’associazione universitaria Caming (Associazione degli studenti di Ingegneria e Informatica dell’Unibas)  dal titolo “Potenza Città Universitaria”. Hanno partecipato: il sindaco ing. Dario De Luca, la dott.ssa Annalisa Percoco, assessore alle politiche comunitarie con delega all’università, Giampiero Iudicello, capogruppo PD, Vincenzo Robortella, consigliere regionale PD e i consiglieri comunali Bianca Andretta, Mario Guarente e Alessandro Galella. Sarebbe dovuta essere presente anche la rettrice ch.ma prof.ssa Aurelia Sole, ma poiché impegnata in Senato accademico, ha delegato a rappresentarla il ch.mo prof. Stefano Superchi, docente associato di Chimica Organica .

Il presidente dell’associazione “Caming”, Salvatore Pirrone, ha introdotto e moderato la tavola rotonda con l’importanza di politiche da attuare in ambito universitario, per evitare lo spopolamento degli studenti che non rimangono a studiare presso l’Unibas  anche  dopo aver conseguito la laurea triennale.

Il sindaco Ing. De Luca ha introdotto il dibattito dicendo che la crisi della città viene da lontano: la città dopo il sisma del 1980 aveva una grande voglia di rinascere e a seguito del sisma sono piovuti sulla città enormi aiuti economici, per cui gli intellettuali lucani hanno visto di buon grado, anche come forma di sviluppo, la nascita dell’Università degli Studi della Basilicata e ha ricordato che essa è nata nel 1982 con la facoltà di ingegneria Nel tempo si sono poi aggiunte nel tempo  le altre facoltà.

Il sindaco,poi, ha ribadito di avere a cuore le sorti dell’università, ed ha insistito molto sul non far sentire l’università un corpo estraneo rispetto alla città, ma a far sì che essa sia sempre più notata e che sia forza propulsiva per la città. È necessario risollevarsi e darsi coraggio, certamente l’aiuto della Regione verrà e non permetterà che la città capoluogo muoia, perché se viene meno Potenza, viene meno tutta la regione. L’università è nata sia per portare cultura e sia per essere il motore per uscire dalla crisi, per cui è necessario imitare l’esempio di Matera che negli anni ’50 e ’60 ha fatto venire i migliori architetti a livello nazionale e questo ha prodotto nei cittadini spirito di emulazione nel bene, tanto che oggi Matera è divenuta “Capitale della cultura 2019”.

Il presidente dell’associazione Caming ha fatto presente che è necessario pertanto adeguare le infrastrutture per accogliere gli studenti, facilitare le politiche fiscali e sperare nel futuro con maggiore ottimismo, poiché la stessa università sarà motore per una valida ripresa e chiede se l’università sia a misura di studenti.

A tale quesito ha risposto la dott.ssa Percoco che ha parlato di un importante accordo preso tra Università di Basilicata e Comune di Potenza, per la condivisione di progetti. Le infrastrutture sono molto importanti, ma è necessaria un’operazione culturale che faccia sì che ognuno cambi nella mentalità e di conseguenza nella vita concreta dia il suo contributo perché Potenza sia realmente una città universitaria (cultura digitale e scientifica). È fondamentale che le associazioni collaborino tra loro in perfetta sinergia.

Il consigliere regionale Vincenzo Robortella ha fatto presente che ci sono molti giovani che vanno via, ma ci sono molti altri che rimangono e scommettono, dando il proprio apporto, per cui bisogna industriarsi per trovare possibili soluzioni a tale crisi e Potenza è il fiore all’occhiello della Basilicata con i suoi due punti di forza che sono l’Università e l’Ospedale. È necessario lavorare anche sulle infrastrutture immateriali quali la banda larga (collegamento ad internet veloce). L’università deve essere resa accessibile attraverso piani di trasporto urbani più efficienti. Vanno predisposti calmieri dei prezzi circa gli affitti ed è necessaria una card dello studente con eventuali convenzioni. Si è parlato della specialistica in economia del turismo in lingua inglese. È importante, inoltre,  che il Centro di Ateneo Orientamento Studenti curi l’accompagnamento  degli universitari verso il mondo del lavoro.

La consigliera Bianca Andretta ha detto che “Potenza Città Universitaria” è una meta strategica da raggiungere attraverso un tavolo di intesa tra enti territoriali e università, affinché agendo sinergicamente si possano comprendere le istanze del territorio. È necessario puntare alla formazione di organismi di partecipazione (come ad esempio la consulta della scuola, quella per gli stranieri o quella per le disabilità) di studenti e docenti. Circa la carta dello studente va ripristinato l’accordo MIUR - Provincia di Potenza.

Il consigliere Alessandro Galella ha fatto presente che alla tavola rotonda fossero assenti i docenti. In passato ci sono state carenze nella gestione di alcune strutture come delle serre non utilizzate nei pressi del polo di Macchia Romana e di altri siti cittadini. È importante creare spazi di aggregazione che mancano, anche se molto è stato fatto: l’accoglienza delle matricole, ma ancora altro è da realizzare come la fiera dei libri universitari. La cosa importante è quella di investire negli studenti meritevoli e favorire il loro incontro con le imprese nazionali ed internazionali, per cui non va dimenticata l’importante risorsa del petrolio. Si deve valorizzare anche il centro storico con la presenza in esso di sedi decentrate dell’università: si è pensato al palazzo D’Errico, che a breve il Comune restaurerà e si pensa di adibirlo a emeroteca, con pubblicazioni nazionali ed internazionali.

Giampiero Iudicello ha giudicato soddisfacente l’operato della dott.ssa Percoco, che ha deciso di mettere in dialogo città ed università e ha detto che è necessario far integrare gli studenti in modo che quelli che ci sono si trovino bene e non se ne vadano: sono necessari luoghi di studio, in modo particolare biblioteche, magari nei pressi del centro storico. L’università non è solo della città ma di tutta la regione, ma il cittadino di Potenza deve sentirsi parte dell’università, così come gli universitari devono sentirsi pienamente cittadini. Per la città è importante potenziare la pubblica amministrazione, l’università e l’ospedale

Il ch.mo prof. Stefano Superchi il quale ha fatto presente che l’università è una risorsa culturale, economica e sociale nel senso che essa favorisce la promozione sociale e l’aggiornamento dei professionisti. Pertanto gli studenti devono sentirsi protagonisti invece che semplici utenti. Il prof. Superchi ha ritenuto che vadano intensificati i rapporti tra i due poli di Potenza e di Matera, anche attraverso i trasporti che purtroppo sono un po’ carenti. È fondamentale che gli studenti diano il loro apporto attraverso i loro suggerimenti.

Di qui vediamo due interventi: nell primo si è chiesto un tavolo tecnico permanente comune-università, al fine di favorire una buona offerta didattica finalizzata a sbocchi professionali, in modo da trattenere gli studenti in sede (anche i pendolari) e addirittura da attirare quelli di regioni limitrofe. È importante che l’università sia collegata in modo permanente con le aziende le quali possono apportare dei miglioramenti attraverso suggerimenti e proposte. Sarebbe auspicabile che per trattenere in sede gli studenti i corsi di lezione vengano distribuiti su cinque giorni, invece che su due come tante volte capita. Lo studente, volendo rispondere all'intervento del sindaco, ha fatto presente che Potenza si possa salvare, proprio pensando al futuro.

Nel secondo intervento si è chiesto che le associazioni lavorino in sinergia tra loro e che si possano riunire in un tavolo permanente per discutere delle diverse tematiche e difficoltà. È importante il confronto e la presenza della rappresentanza studentesca nelle associazioni.

Il sindaco ha approvato il voler portare un centro di aggregazione studentesco al centro storico (è importante comprendere le esigenze degli studenti e soddisfarle nel limite del possibile), in quanto il centro, appunto, si sta spopolando, ma gli studenti possono essere un volano per trainare le attività economiche verso il centro. Si pensa inoltre a portare una sede distaccata dell’università nel centro storico: a breve i carabinieri lasceranno la caserma nella sede che era dell’ex monastero “San Luca” delle Clarisse.

Vincenzo Robortella ha fatto presente, inoltre, che l'ARDSU, l’azienda regionale per il diritto allo studio universitario, paga tutte le borse di studio, abbattendo le spese di gestione al suo interno.

Il dibattito è stato veramente costruttivo, in quanto esercizio di sana democrazia e dialogo, e ci si augura che anche altre associazioni possano dialogare al loro interno e con altre associazioni e con la città, per mettere in cantiere nuove idee che possono contribuire all'edificazione del bene comune.

 

Giuseppe Messina

Bullismo, Cyberbullismo e il Circle time

Ultimo appuntamento del corso “La valorizzazione del capitale umano: strategie operative” si è svolto lunedì 7 settembre dalle ore 15:00 alle ore 19:00 sempre presso l’Aula Magna di via Sicilia dell’Istituto di Istruzione Superiore "Einstein-De Lorenzo" di Potenza sul tema del Bullismo e Cyberbullismo con l'Associazione di promozione sociale "Il cielo nella stanza" nata a Potenza

la prima associazione nazionale aderente alla campagna "no hate speech" (Nessun discorso di odio) del Consiglio d'Europa, per prevenire e contrastare i fenomeni. E’ intervenuto il Consiglio Direttivo dell’Associazione: Nino Cutro (Presidente), Luana Franchini (Vice presidente) Luciana Iannelli (Segretaria), illustrando le sue finalità: educative, culturali, di studio e ricerca, di divulgazione, sensibilizzazione e creazione di partenariato volta a contrastare con ogni mezzo il bullismo, cyber bullismo e violenza on-line, che sta diventando la prevalente causa di morte e violenza tra i giovanissimi.

L'Associazione si avvale di un comitato tecnico-scientifico composto da avvocati, psicologi, psichiatri, assistenti sociali, giornalisti ed operatori sociali, in coordinamento con il Prof. Tonioni, responsabile dell'ambulatorio di dipendenze da internet e di cyberbullismo del Policlinico Gemelli di Roma.

L’Associazione realizza i propri scopi  offrendo assistenza medica, psicologica, sociologica e legale agli autori di cyber bullismo, bullismo violenza online alle vittime e ai loro familiari anche mediante l’ausilio di un centro di ascolto e di pronto intervento. Il Presidente dell’Associazione, Nino Cutro, ha affermato nell’occasione che è necessaria una capillare azione di sensibilizzazione non solo dei giovani ma anche delle famiglie e di tutti coloro che operano nel mondo della scuola e del volontariato. La Dirigente Scolastica Prof.ssa Giovanna Sardone ha ringraziato i graditi ospiti dell’Associazione dando subito il consenso come Istituzione Scolastica a collaborare per fare rete ed ha invitato i docenti, a “mettersi in gioco”.

La Preside ha disposto di attivare sul proprio sito della scuola, il link del Ministero della Giustizia - percorsi chiari e precisi un tuo diritto .

La Dirigente Sardone ha apprezzato molto il progetto della Prof.ssa Maria De Carlo che ha portato una ventata di innovazione (la stessa ha a sua volta ringraziato la Preside per aver avuto fiducia in lei dandole carta bianca riguardo all’organizzazione del corso) per la circolazione di idee affinché momenti come questi: di scuola aperta e di modello di didattica laboratoriale permanente di ricerca, tutti possano trarre insegnamento dalle esperienze altrui per costruire sempre più occasioni di crescita e di arricchimento reciproco.

Poi c’è stato il resoconto finale  dell’attività laboratoriale dell’intero corso, dove tutti i docenti liberamente  hanno espresso le loro opinioni .Queste alcune affermazioni più significative : “Un corso motivante ….è bello partire carichi all’inizio del nuovo anno scolastico… utilizzerò per dire nel mio Istituto buongiorno e buona sera in più a qualche collega non proprio gradito ….esperti di buon livello… le tematiche sono stati accattivanti … le proposte  e le soluzioni interessanti ”. Infine la bellissima testimonianza di una docente che a preso la parola dando testimonianza di essersi trovata a proprio agio perché il corso e l’ambiente l’avevano incoraggiata ad esporsi in pubblico, era stata accolta bene, merito anche della proposta del cerchio laboratoriale proposto dalla della prof.ssa Maria De Carlo il cosiddetto “Circle Time” l’approccio di ogni lezione nel cercare di non fare la lezione frontale ma creare il clima e la costruzione del gruppo classe.

Il Circle-Time (Tempo del Cerchio) si configura come un agile ma potente strumento per la promozione del benessere e dell’inclusione in classe. (quanto è avvenuto con la docente). Dare a ogni alunno la possibilità di contribuire a un processo di gruppo all’interno di uno spazio e di un luogo appositamente costruiti, può essere un primo passo per far sperimentare a ciascuno – all’interno di una cornice protetta- qualcosa di nuovo, da poter poi “portare fuori” in altri contesti.

Si tratta di un metodo di lavoro, pensato per facilitare la comunicazione e la conoscenza reciproca nei gruppi. In ambito scolastico trova un’ottima applicazione: gli alunni si posizionano su sedie disposte in cerchio, cosicché ciascuno possa vedere ed essere visto da tutti, lasciando libero lo spazio al centro, sotto la guida di un adulto (preferibilmente un insegnante della classe). La comunicazione avviene secondo regole condivise all’inizio e finalizzate a promuovere l’ascolto attivo e la partecipazione di tutti (può essere utile, per esempio, stabilire che i turni di parola siano ritualizzati dal passaggio di un oggetto). Il “Tempo del Cerchio” ha una durata fissa all’interno della quale possono essere proposte delle attività strutturate guidate dall’insegnate oppure lasciate alla libertà di discussione a seconda della fase del gruppo e delle specifiche esigenze della classe su tematiche proposte dagli stessi alunni. All’interno del cerchio, l’insegnante ricopre il ruolo di facilitatore della comunicazione evitando di assumere posizioni centrali (per esempio fornendo soluzioni o risposte agli alunni): l’obiettivo è facilitare la cooperazione fra tutti i membri del gruppo-classe, la creazione di uno spazio in cui ciascuno è incluso e chiamato a partecipare, sebbene con le proprie modalità e i propri tempi, in modo da soddisfare sia il proprio bisogno di appartenenza che di individualità.

Infine la referente del progetto nonché docente formatrice del corso la prof.ssa Maria De Carlo ha tirato le somme facendo i complementi a tutti i docenti che hanno partecipato dicendo che si sono aperti al nuovo, all’ascolto e all’empatia … e di fare sempre più l’insegnante efficace come ci suggerisce

Carl Ramson Rogers: che tutta la vita è apprendimento e che l'insegnate è un facilitatore dell'apprendimento. 

                                                                                                          Giuseppe Messina

A scuola di interculturalità

Mercoledì 2 settembre 2015  si è tenuto l’incontro con i docenti sempre presso l’Aula Magna di via Sicilia dell’Istituto di Istruzione Superiore "Einstein-De Lorenzo" di Potenza. Si è parlato di intercultura.... con Hamza Zirem: scrittore algerino, che ormai da alcuni anni vive in Italia. Nell’occasione lo scrittore algerino ha presentato il suo romanzo autobiografico dal titolo “Inno alla libertà di espressione”, narra del viaggio dell’autore Hamza Zirem, che “perseguitato nel proprio Paese a causa delle sue idee, è costretto a cercare in esilio una patria dell’anima, prima in Norvegia e alla fine attraverso peregrinazioni commoventi in Italia”.

Lo stile della narrazione è “senza vigore”, pacato, perché scopo dell’autore non è solo presentare la condizione degli “esuli”, ma è un “inno alla libertà”, è conservare nei secoli il ricordo dei più alti valori umani.

Il racconto è costruito sugli ideali di civiltà e di democrazia e si ispira alla realtà per creare e suggerire un modello di vita. Il libro di Hamza Zirem “Inno alla libertà di espressione” permette, allora, di recuperare quel senso di “civiltà democratica” e incoraggia a non dimenticare quanto sia importante e necessaria la “Libertà”, ma deve essere sempre difesa, celebrata ed invocata.

È dedicato a quanti oggi non sanno più apprezzare e pensare a una democrazia in senso ampio, “come un integrarsi di diritti e di doveri, di sussidiarietà e solidarietà”.

È adatto a tutti, ma in particolare è adatto a giovani lettori, perché l’esempio di Massi rappresenta concretamente il concetto espresso nell'art.2, della Convenzione dell’UNESCO sulla protezione e promozione della diversità delle espressioni culturali (2005):“La protezione e la promozione della diversità culturale presuppongono il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali quali la libertà di espressione, d’informazione e di comunicazione nonché la possibilità degli individui di scegliere le proprie espressioni culturali.”

La referente del progetto nonché l’ottima e valente docente formatrice del corso la prof.ssa Maria De Carlo ci dice che il gruppo facebook sta avendo successo sono circa 80 i docenti che hanno chiesto di iscriversi al gruppo chiuso per docenti :”Scuola…I Care “e ribadisce non solo all'inizio del corso  ma continuamente il concetto che “Siamo tutti in ricerca ….perchè la scuola la si fa giorno per giorno”.

Lo scrittore algerino Hamza Zirem ha poi rivolto il messaggio ai docenti e agli alunni per l’avvio del nuovo anno scolastico 2015/2016 basandosi sul ruolo del mediatore linguistico interculturale importantissimo a scuola e conferma alla nostra Dirigente Scolastica Prof.ssa Giovanna Sardone l’importanza di questa figura professionale per sostenere e accompagnare gli alunni stranieri del nostro Istituto  e le loro famiglie verso l’istituzione scolastica che si fa fronte a facilitare la loro comunicazione e integrazione.

Un saluto ed un augurio è stato rivolto anche dal psicoterapeuta e psicologo Dott. Michele Passarelli per l’avvio del nuovo anno scolastico per conoscere meglio i meccanismi basilari della formazione dei giudizi, concetti e atteggiamenti al fine di ridurre la possibile formazione di discriminazioni e favorire l’inclusività.

La prof.ssa Annalisa Ferrara ha riportato alcune belle proposte didattiche per educare all'interculturalità e si è soffermata su alcuni principi per l’educazione interculturale come arricchimento per tutti i presenti. La prof.ssa Ferrara Annalisa ci ha spiegato che il capitale umano è alla base del sistema delle relazioni interpersonali, formali ed informali che generano il capitale sociale di una comunità, di un territorio, di un paese. Inoltre, la Ferrara alla domanda che cosa si intende per intercultura? ha risposto che per intercultura si intende un progetto di incontro e di scambio reciproco in cui valorizzare le risorse di ogni singolo individuo come titolare di diritti umani.

Giuseppe Messina

La Dislessia e i Disturbi Specifici dell'Apprendimento

Giovedì 3 settembre 2015  si è tenuto l’incontro di sensibilizzazione sulla dislessia con  la Presidente A.I.D. di Potenza Marcella Santoro sempre presso l’Aula Magna di via Sicilia dell’Istituto di Istruzione Superiore "Einstein-De Lorenzo" di Potenza.

La Dislessia è un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA). I D.S.A. sono disturbi del neurosviluppo che riguardano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente che si manifestano con l'inizio della scolarizzazione; con questo termine ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche ed in particolare a: dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia.

La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Leggere e scrivere sono considerati atti così semplici e automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico. Purtroppo in Italia la dislessia è poco conosciuta; la dislessia non è causata da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici.

La tematica sviluppata dalla Santoro è stata: Famiglia, Scuola e Sanità prima e dopo la diagnosi e rientra nelle attività informative dell’Associazione.

La Presidente Santoro che dopo aver illustrato gli scopi e le finalità dell’associazione ha ringraziato la Preside prof.ssa Giovanna Sardone sempre attenta ai problemi scolastici e alla referente prof.ssa Maria De Carlo per la bella organizzazione del corso  aggiungendo di collaborare e fare rete e di vedersi più spesso con il motto “Incontriamoci … e parliamo di …”per arricchirsi e confrontarsi sulle tematiche dei disturbi specifici di apprendimento (D.S.A) ed ha espresso con gioia e naturalezza di aver trascorso un bellissimo pomeriggio di incontro valoriale con insegnanti motivati e interessati che hanno iniziato il corso di formazione in estate.

Infine, l’Arch. Franca Crocetto ha illustrato il ruolo del tutor per una didattica inclusiva e per un apprendimento felice. Sia all’inizio che alla fine la referente del progetto nonché docente formatrice la dinamica prof.ssa Maria De Carlo ha rimarcato la necessità di una didattica differenziata perché  ogni alunno è una persona: “Unica, originale, irripetibile e irriducibile”.

Giuseppe Messina

FUORIEXPO. GAL BRADANICA A MILANO CON “BASILICATA TRAVEL FOOD EXPERIENCE

Nell’ambito del progetto “fuoriEpo” Basilicata che vede protagonisti APT, GAL e Parchi di Basilicata, il GAL Bradanica in co–marketing con il Parco della Murgia Materana, sarà presente venerdì 18 settembre, presso il Mondadori Multistore, in via Marghera 28 a Milano, con la prima biennale di fotografia BTFE (Basilicata Tr@vel Food Experience) un nuovo contest dove gli appassionati dell’arte fotografica hanno cercato, tramite l’obiettivo, d’imprimere e trasmettere con uno scatto le suggestioni e le emozioni dell’area vocazione “Matera e collina”. Le fotografie – ha dichiarato il Presidente Leonardo Braico – rappresentano un viaggio emozionale tra i comuni della provincia di Matera situati nel territorio del “Gal Bradanica” : Grassano, Grottole, Irsina, Miglionico, Montescaglioso, Pomarico. La rassegna fotografica sarà presentata dall’illustre Giorgio Grasso, storico e critico d’arte, curatore del padiglione italia alla 54 biennale di Venezia.

Gli stili fotografici selezionati sono variegati, a dimostrazione del fatto che gli stimoli che il fotografo può ricevere dalla nostra terra possono suscitare una molteplicità di espressioni che vanno a comporre la complessità di un linguaggio fotografico sempre in evoluzione.

La selezione d’immagini rappresenta l’allegoria autunnale di Barbara Burzo, i colori vivaci delle fotografie di Angela Capurso e Fabio Sirago, il rigore di Francesco La Centra, l’ironia di Claudio Marchese, la straordinaria magia delle “ Stagioni” di Nilde Mastrosimone de Troyli, la metafisica di Paolo De Novi, l’arte eclettica del maestro Nino Oriolo.Il phatos delle opere suddette è accompagnato dalla sensibilità paesaggistica di Claudia Venezia, Mario Di Gioia, Michele Morelli, Roberto Camerini.

FUORI EXPO. A MILANO IL “MISTERO DEGLI AFFRESCHI DI MATERA”

Il GAL Bradanica e il Parco della Murgia Materana presentano: “I predatori delle tre porte” – il MISTERO degli affreschi rubati

Milano 19 settembre 2015 Mondadori Multicenter Via Marghera, 28 ore 19:30

Drammaturgia: Costantino Dilillo Regia: Massimo Lanzetta Soggetto: Francesco Foschino Illustrazioni: Pino Oliva Foto e video: Pino Losito Musiche originali e della tradizione popolare eseguite dal vivo: Rino Locantore Da una idea di Pier Francesco Pellecchia e Gigi Esposito

Interpreti e personaggi: Massimo Lanzetta: Francesco Foschino Francesco Foschino: nella parte di se stesso

I luoghi di culto del Parco della Murgia Materana conservano pitture parietali di natura religiosa che sin dall’Anno Mille furono testimonianza di fede del popolo materano. Alcune di queste pitture, fra il 1961 e il 1962, vennero rubate da un professore tedesco e due suoi assistenti. Ben presto individuato dall’Interpol, il professore fu processato e condannato per il furto dei quegli affreschi che, per anni, si credettero recuperati.

Francesco Foschino ha scoperto che, invece, diversi di quei dipinti non sono ancora tornati a Matera e con il dr. Sernetz, dopo due anni di lunghe e tenaci indagini fra Italia e Germania, nel 2012 è riuscito a recuperarne un altro, restituendolo alla città di Matera. “I predatori delle Tre Porte” è la storia di quel furto di oltre 50 anni fa e del recente recupero della testa del “Santo Vegliardo” da parte di Foschino.

Il racconto ripercorre quegli avvenimenti in forma di giallo investigativo e sottolinea con il testo, le illustrazioni, i video, le foto e le suggestioni musicali, la bellezza dei luoghi in cui si svolsero i fatti. Su soggetto di Foschino, il testo di Dilillo, benché ancorato ai documenti dell’epoca, propone la vicenda in modo romanzato: un thriller leggero.

I protagonisti, tutti interpretati dall’attore Massimo Lanzetta, si muovono sullo splendido scenario del Parco della Murgia Materana e fra le vie della città di Matera e la vicenda, dal 1962, si sposta ai giorni nostri. Il cambio d’epoca viene rappresentato anche con il diverso utilizzo delle forme narrative e delle tecnologie: dalla voce narrante dell’attore – supportata dalle illustrazioni di Pino Oliva e dalle musiche di Rino Locantore – si passa alla rappresentazione in video curata da Pino Losito e dallo stesso Foschino. Lo spettatore assiste a una sessione divulgativa in un originale format narrativo.

"I segnali prodromici dei disturbi specifici di apprendimento"


L'Associazione Italiana Dislessia, Sezione di Potenza,  nel giornata del 19/09/2015, nella struttura centrale ASP in via Torraca n 2 ,  svolgerà il corso di formazione  sui DSA dal titolo "I segnali prodromici dei disturbi specifici di apprendimento".

Tale corso è rivolto, in particolar modo, ai  medici di base e pediatri con l'obiettivo di rilasciare e di trasmettere contenuti tecnico-professionali (conoscenze e competenze) specifici di ciascuna professione, specializzazione e attività ultraspecialistica.

In  allegato  il link con il programma degli interventi del corso 
http://www.aspbasilicata.it/infosalute/19-settembre-2015-corso-ecm-%E2%80%9Ci-segnali-prodromici-dei-disturbi-specifici-di-apprendimento

 

Presentazione Potenza Calcio 2015

Il  giorno 02 settembre  2015 presso  l’ Ente Fieristico Autonomo Basilicata nella zona industriale di Tito scalo si è svolta la presentazione della squadra del Potenza Calcio. La manifestazione, moderata dai giornalisti Manuel Scalese, Sandro Maiorella e Alfonso Pecoraro, inizia con il ricordo dei recenti decessi di Agostino Tarullo, Antonello Coviello e Donato Gianfredi avvenuti nel capoluogo. Dopo di ciò viene presentato lo staff dirigenziale con i presidenti Fernando Barbaro, Umberto Vangone e Andrea Vertolomo che si scusano per il ritardo per l’inizio del mercato e informano che  la rosa è in fase di completamento in quanto mancano all'appello ancora due o tre giocatori  in modo da poter puntare alla fase dei play off . a ciò vengono date altre info riguardanti gli ultimi acquisti in modo da completare la squadra.

Dopo di ciò viene presentato lo staff tecnico  e il nuovo allenatore Massimo Agovino, allenatore non nuovo alla realtà  della squadra lucana, il quale, dopo le esperienze fatte con il Terracina e la Cavese, si ritiene soddisfatto del lavoro che i giocatori stanno facendo sottolineando la difficoltà del girone H che, secondo lo stesso allenatore, è il raggruppamento più ostico. A ciò aggiunge anche come nella sua strategia non sia presente un modulo fisso in quanto si lavora per principi e concetti, anche se la squadra stanno ai piani è pronta a giocare con un  4-3-1-2,  dando cosi la possibilità di poter permettere ai calciatori di potersi esprimere al meglio per poter puntare al meglio in questo campionato.

Dopo la presentazione dello staff tecnico viene presentata la squadra, che presenta tantissime novità tra cui il neo acquisto Jeda, il quale si dichiara felice di essere arrivato al Potenza con la voglia di dare il suo contributo a questo importante progetto, partendo dalla difesa fino al settore offensivo passando per il centrocampo. Dopo la rassegna dei vari reparti vengono presentate le tre divise ufficiali vestite da tre giocatori che sono: il già citato Jeda, il regista Fabio Oretti e il capitano Giuseppe Lolaico, il quale si dimostra contento del gruppo che si è venuto a creare sia sul piano umano sia su quello professionale e sottolinea, inoltre,  il suo attaccamento alla realtà del Potenza Calcio nonostante il susseguirsi degli anni e dei campionati.

La manifestazione si conclude con un momento di festa tra la squadra e i tifosi accorsi per l’evento presso i locali del Cycas.

 

Giuseppe Messina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Quando il gioco ... non è più un gioco

Il 18 Marzo 2010 nasceva a Potenza nella sede in via Ciccotti, 31 l’Associazione di Promozione Sociale “Famiglie Fuori Gioco” con l'importante scopo di promuovere la salute in tutti i suoi ambiti ed in tutte le fasce della popolazione generale, con una particolare e specifica attenzione verso la  prevenzione e il trattamento di comportamenti a rischio legati ad una della piaghe della nostra società ovvero il gioco d’azzardo patologico.
La domanda emergente, caratterizzata dai bisogni e dalle sofferenze delle famiglie con problemi correlati al gioco d’azzardo e alla urgente  necessità di dare delle risposte, sono stati i presupposti che hanno determinato la nascita e la costituzione dell’Associazione.

Nel corso di questi anni  numerose sono state le richieste d’aiuto e i canali d’invio risultano essere: il Ser.T. (Servizio Tossicodipendenza) di Potenza, i Servizi Sociali Territoriali e gli organismi del Privato Sociale presenti sul nostro territorio. 

Giuseppe Messina

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