Log in
A+ A A-
Antonio Corbo

Antonio Corbo

URL del sito web:

Lastrucci l’espressione di un doveroso ma spontaneo omaggio alla regione nella quale egli vive ed opera da un quarto di secolo

Il 29 novembre, presso il Polo Bibliotecario Nazionale di Potenza, è stata presentata la raccolta poetica di Emilio Lastrucci, di recente pubblicata, dal titolo “Mattini”, nella quale sono compresi 66 componimenti, prodotti dall’Autore nel corso degli ultimi due anni e che hanno sinora registrato notevoli apprezzamenti da parte della critica come di un vasto pubblico. “Il successo dell’iniziativa, cui ha preso parte una platea di diversa età ed estrazione ed affluita da luoghi dell’intera regione”, ha commentato Lastrucci, “rappresenta un segnale significativo del crescente interesse verso la forma espressiva della poesia nel territorio regionale, testimoniato in misura ancor più marcata dai numerosi e interessanti interventi da parte dei convenuti, finalizzati ad approfondire il confronto sui temi salienti sui quali i miei componimenti sollecitano la sensibilità e la riflessione, in particolare l’inquietudine generata dal teatro della guerra, che minaccia di espandersi a livello planetario, nonché il difficile rapporto dell’uomo contemporaneo con la natura, che, a lungo devastata, nella dimensione dell’intero Paese, da uno sregolato e inconsulto sfruttamento delle risorse, nonchè, nel più specifico territorio regionale, da catastrofi naturali e problemi costitutivi legati alle sue caratteristiche orografiche ed idrografiche, ci mostra ora il drammatico scenario degli effetti prodotti, dei quali l’emergenza idrica è solo il più vistoso ed allarmante”. Hanno partecipato all’evento, olte al Direttore della nuova splendida ed attivissima istituzione culturale nella quale questo si è svolto, Luigi Catalani, la consigliera di parità provinciale Simona Bonito, la quale ha offerto interessantissimi stimoli sui temi trattati, e la Presidente dell’Associazione “Universum Basilicata”, Novella Capoluongo, che ha anche presentato il ricco programma delle prossime iniziative da questa promosse. Cinzia D’Agostino ha coordinato e moderato l’intera manifestazione, la quale è stata impreziosita dalla lettura di diversi componimenti inclusi nella silloge e dagli intermezzi musicali, costituiti da brani inediti, taluni composti per l’occasione, del Maestro Toni de Giorgi, dallo stesso eseguiti al pianoforte. Il ciclo di presentazioni dell’opera più recente del poeta e studioso di origini romane e naturalizzato lucano proseguirà ora in numerose altre città italiane. L’intenzione di Lastrucci di avviare questo ciclo di eventi nel capoluogo lucano, come ha egli stesso testimoniato, rappresenta l’espressione di un doveroso ma spontaneo omaggio alla regione nella quale egli vive ed opera da un quarto di secolo ed i cui ambienti naturali, peraltro, costituiscono lo sfondo della massima parte delle sue più emozionanti poesie.

Emilio Lastrucci : “ Mattini”: l’invenzione della propria vita è un processo mitopoietico, assimilabile all’atto del poetare

Matera..- Negli ultimi anni Emilio Lastrucci ha intensificato la sua attività e produzione poetica, pubblicando opere che raccolgono componimenti in massima parte inediti, salutate dalla critica e dal pubblico con estremo favore. Le ultime quattro raccolte (Semi alati, Rapsodia dell'effimero, Attesa del passato, Mattini) sono state tutte edite, in una veste alquanto pregiata, da Pensa Multimedia. L'ultimo dei lavori citati, fresco di stampa e da qualche settimana immesso nei circuiti della distribuzione editoriale, raccoglie sessantasei poesie, di varia ampiezza, tutte di notevolissimo pregio, per comporre le quali l'Autore ha speso gli ultimissimi anni, fatta eccezione per alcuni versi giovanili, riproposti in una versione parzialmente rivisitata.  Le poesie raccolte nel volume hanno tutte in comune una genesi legata ad un preciso momento del

giorno: il sorgere del sole, nonché, in larga parte, ambientazioni ove risultano chiaramente riconoscibili sfondi e squarci paesaggistici delle terre lucane. Il letterato e accademico di origini romane, infatti, si è, com'è noto, naturalizzato in questa regione da oltre un quarto di secolo e qui ha trovato la sua dimensione esistenziale più propria, nonché i luoghi dell'animo che suscitano in forma privilegiata la sua ispirazione creativa. Tale caratteristica appare quanto mai evidente nel componimento dedicato a Rocco Scotellaro, ma risulta diffusa in moltissimi altri passi dell'intera silloge, cosi come già nelle raccolte precedenti.

L'elemento della fase aurorale del giorno, da cui deriva lo stesso titolo della raccolta, come richiamato nella Sinossi, "acquista valore simbolico in ragione del tema portante di questa fase matura

dell'elaborazione poetica dell'autore: il deprimente scenario di un mondo ancora devastato dagli orribili mali che avevano afflitto il secolo passato e il cui incubo nel momento della transizione al nuovo millennio si era avuta l'illusione fosse svanito". "A questa dolorosa e pessimista visione di una società afflitta da un crescente degrado fanno da contraltare gli slanci, utopici quanto necessari, verso una prospettiva aurorale, che può prender vita soltanto da un processo evolutivo di cui si renda protagonista la nuovissima generazione (particolarmente suggestivi appaiono i versi dedicati ai nipoti,), volto a trasformare la stessa natura umana, e di cui la dimensione poetica dell'esistenza costituisce il valore e la condizione fondanti".

Così si esprime l’autore: ”Salpano tra la nebbia i mercantili in anticipo sui primi pigri albori, coi ventri gonfi immersi per intero fendono silenziosi le acque nere smerigliate di schiuma e di bagliori. Le calate più estreme al vecchio molo, tra frangiflutti incrostati di catrame, sono il rifugio notturno dei randagi, assopiti in alcove di cartone a smaltire la sbornia ed il dolore. Sul margine più quieto della darsena, tra vecchie barche in rimessa sulla riva, si gode d’un piacere solitario ad ammirare l’andirivieni monotono dell’onda che trasporta legni marci alla deriva. Dove emergono ciuffi secchi d’alghe, tra iridescenze di stagnanti idrocarburi, guizzano biancheggiando i muggini in pastura insidiati dai tuffi dei gabbiani. La morte perennemente aleggia in questi spazi e stamattina, con un battito d’ali  più che mai deciso ha sfiorato il mio capo all’improvviso. (Da Nature morte, 1982) .

Qualche lettore e lettrice così si sono espressi nel comprarlo:    “Bellissimo, lo consiglierò sicuramente. Ha un titolo accattivante, che incuriosisce; giusto merito alla accademico.. Sono convinto che sia molto di più di un libro di poesie è molto più, è un libro che indaga le relazioni, che parla di risorse, di rivincite.

“Il peso specifico dell’amore”. E’ uno sprone!.

Le sue parole mi hanno aperto la mente e le hanno ridato la luce e la forza che tanto amo in un momento in cui, le avevo messe da parte!.

Entra diretto nella mia top 10

A volte le letture consigliate riservano grandi sorprese … Grazie

Un libro-volumetto da leggere e rileggere , questo del poeta Emilio Lastrucci ricco di spunti, riflessioni e stimoli. Un libro capace di emozionare, attraverso la risata o le lacrime e di lasciare una bella traccia.

Bisogno deglutire ogni parola, ogni riga. Il rincorrersi della vita. Grazie all’autore ovvero quando le emozioni hanno un peso.”

Altro passo del volumetto di poesie “Un nuovo giorno si è aperto dopo il temporale ed io sono venuto fin quaggiù per salutarlo, dove il tepore di settembre mi è più amico  e la mia solitudine si fa piacere nel riempirmi di sabbia mani e piedi e nel lasciare trascorrere  i minuti contemplando

gli scatti dei gamberi dalla marea lasciati imprigionati nelle pozze ribollenti fra gli scogli. (Da Forme di vita, 1980) “. Un volumetto in cui la scrittura dell’autore è più matura e la storia delle sue poesie sono articolate con verità e finzione narrative ben mescolate; di più scrivere con dovizia di particolari, mai scontati, e con una tale vividezza e precisione che tiene col fiato sospeso. E’ un libro che ti scava dentro e ti scannerizza l’anima nel profondo. Irrequieto e bellissimo.

Belle poesie vivide, coinvolgenti, travolge; stilisticamente scorre fluido come il linguaggio parlato. Rende fortemente l’idea di cosa significhi non riuscire a cogliere i sentimenti, di quell’incomunicabilità emotiva tutta postmoderna, di quel peso che assume nelle relazioni;

Conoscere esattamente i posti, i profumi, le luci e persino i rumori… però dopo un’attenta riflessione devo dire che è gratificante e ti sembra di poter penetrare maggiormente gli aspetti della storia; quasi alla fine pensi di essere un lettore privilegiato

Concludiamo con :” Terra bruciata dietro i nostri passi, salsa terra riarsa pregna di nivea spuma evanescente, nella fiumara onusta di marciume, gonfia di bruma fetida, soffocata da nuvole brunite nel riflesso sanguigno dell’aurora.

Odi il pianto dirotto del Grecale che sferza il sartiame sparso sopra i gozzi in secca con tintinnare sonoro di ferraglia; ascolta il lamento dei gabbiani,  smisurato riverbero del mare, e seguimi ancora  verso rade remote  di scogliere pure, dove ho afferrato un giorno

in lontananza un canto di sirene che oggi, forse, ci rapiranno insieme. (Da Nature morte, 1983)”.

5 stellette meritatissime!!!!!

Emilio Lastrucci : “ Mattini”: l’invenzione della propria vita è un processo mitopoietico, assimilabile all’atto del poetare

Matera..- Negli ultimi anni Emilio Lastrucci ha intensificato la sua attività e produzione poetica, pubblicando opere che raccolgono componimenti in massima parte inediti, salutate dalla critica e dal pubblico con estremo favore. Le ultime quattro raccolte (Semi alati, Rapsodia dell'effimero, Attesa del passato, Mattini) sono state tutte edite, in una veste alquanto pregiata, da Pensa Multimedia. L'ultimo dei lavori citati, fresco di stampa e da qualche settimana immesso nei circuiti della distribuzione editoriale, raccoglie sessantasei poesie, di varia ampiezza, tutte di notevolissimo pregio, per comporre le quali l'Autore ha speso gli ultimissimi anni, fatta eccezione per alcuni versi giovanili, riproposti in una versione parzialmente rivisitata.  Le poesie raccolte nel volume hanno tutte in comune una genesi legata ad un preciso momento del

giorno: il sorgere del sole, nonché, in larga parte, ambientazioni ove risultano chiaramente riconoscibili sfondi e squarci paesaggistici delle terre lucane. Il letterato e accademico di origini romane, infatti, si è, com'è noto, naturalizzato in questa regione da oltre un quarto di secolo e qui ha trovato la sua dimensione esistenziale più propria, nonché i luoghi dell'animo che suscitano in forma privilegiata la sua ispirazione creativa. Tale caratteristica appare quanto mai evidente nel componimento dedicato a Rocco Scotellaro, ma risulta diffusa in moltissimi altri passi dell'intera silloge, cosi come già nelle raccolte precedenti.

L'elemento della fase aurorale del giorno, da cui deriva lo stesso titolo della raccolta, come richiamato nella Sinossi, "acquista valore simbolico in ragione del tema portante di questa fase matura

dell'elaborazione poetica dell'autore: il deprimente scenario di un mondo ancora devastato dagli orribili mali che avevano afflitto il secolo passato e il cui incubo nel momento della transizione al nuovo millennio si era avuta l'illusione fosse svanito". "A questa dolorosa e pessimista visione di una società afflitta da un crescente degrado fanno da contraltare gli slanci, utopici quanto necessari, verso una prospettiva aurorale, che può prender vita soltanto da un processo evolutivo di cui si renda protagonista la nuovissima generazione (particolarmente suggestivi appaiono i versi dedicati ai nipoti,), volto a trasformare la stessa natura umana, e di cui la dimensione poetica dell'esistenza costituisce il valore e la condizione fondanti".

Così si esprime l’autore: ”Salpano tra la nebbia i mercantili in anticipo sui primi pigri albori, coi ventri gonfi immersi per intero fendono silenziosi le acque nere smerigliate di schiuma e di bagliori. Le calate più estreme al vecchio molo, tra frangiflutti incrostati di catrame, sono il rifugio notturno dei randagi, assopiti in alcove di cartone a smaltire la sbornia ed il dolore. Sul margine più quieto della darsena, tra vecchie barche in rimessa sulla riva, si gode d’un piacere solitario ad ammirare l’andirivieni monotono dell’onda che trasporta legni marci alla deriva. Dove emergono ciuffi secchi d’alghe, tra iridescenze di stagnanti idrocarburi, guizzano biancheggiando i muggini in pastura insidiati dai tuffi dei gabbiani. La morte perennemente aleggia in questi spazi e stamattina, con un battito d’ali  più che mai deciso ha sfiorato il mio capo all’improvviso. (Da Nature morte, 1982) .

Qualche lettore e lettrice così si sono espressi nel comprarlo:    “Bellissimo, lo consiglierò sicuramente. Ha un titolo accattivante, che incuriosisce; giusto merito alla accademico.. Sono convinto che sia molto di più di un libro di poesie è molto più, è un libro che indaga le relazioni, che parla di risorse, di rivincite.

“Il peso specifico dell’amore”. E’ uno sprone!.

Le sue parole mi hanno aperto la mente e le hanno ridato la luce e la forza che tanto amo in un momento in cui, le avevo messe da parte!.

Entra diretto nella mia top 10

A volte le letture consigliate riservano grandi sorprese … Grazie

Un libro-volumetto da leggere e rileggere , questo del poeta Emilio Lastrucci ricco di spunti, riflessioni e stimoli. Un libro capace di emozionare, attraverso la risata o le lacrime e di lasciare una bella traccia.

Bisogno deglutire ogni parola, ogni riga. Il rincorrersi della vita. Grazie all’autore ovvero quando le emozioni hanno un peso.”

Altro passo del volumetto di poesie “Un nuovo giorno si è aperto dopo il temporale ed io sono venuto fin quaggiù per salutarlo, dove il tepore di settembre mi è più amico  e la mia solitudine si fa piacere nel riempirmi di sabbia mani e piedi e nel lasciare trascorrere  i minuti contemplando

gli scatti dei gamberi dalla marea lasciati imprigionati nelle pozze ribollenti fra gli scogli. (Da Forme di vita, 1980) “. Un volumetto in cui la scrittura dell’autore è più matura e la storia delle sue poesie sono articolate con verità e finzione narrative ben mescolate; di più scrivere con dovizia di particolari, mai scontati, e con una tale vividezza e precisione che tiene col fiato sospeso. E’ un libro che ti scava dentro e ti scannerizza l’anima nel profondo. Irrequieto e bellissimo.

Belle poesie vivide, coinvolgenti, travolge; stilisticamente scorre fluido come il linguaggio parlato. Rende fortemente l’idea di cosa significhi non riuscire a cogliere i sentimenti, di quell’incomunicabilità emotiva tutta postmoderna, di quel peso che assume nelle relazioni;

Conoscere esattamente i posti, i profumi, le luci e persino i rumori… però dopo un’attenta riflessione devo dire che è gratificante e ti sembra di poter penetrare maggiormente gli aspetti della storia; quasi alla fine pensi di essere un lettore privilegiato

Concludiamo con :” Terra bruciata dietro i nostri passi, salsa terra riarsa pregna di nivea spuma evanescente, nella fiumara onusta di marciume, gonfia di bruma fetida, soffocata da nuvole brunite nel riflesso sanguigno dell’aurora.

Odi il pianto dirotto del Grecale che sferza il sartiame sparso sopra i gozzi in secca con tintinnare sonoro di ferraglia; ascolta il lamento dei gabbiani,  smisurato riverbero del mare, e seguimi ancora  verso rade remote  di scogliere pure, dove ho afferrato un giorno

in lontananza un canto di sirene che oggi, forse, ci rapiranno insieme. (Da Nature morte, 1983)”.

5 stellette meritatissime!!!!!

Emilio Lastrucci : “ Mattini”: l’invenzione della propria vita è un processo mitopoietico, assimilabile all’atto del poetare

Matera..- Negli ultimi anni Emilio Lastrucci ha intensificato la sua attività e produzione poetica, pubblicando opere che raccolgono componimenti in massima parte inediti, salutate dalla critica e dal pubblico con estremo favore. Le ultime quattro raccolte (Semi alati, Rapsodia dell'effimero, Attesa del passato, Mattini) sono state tutte edite, in una veste alquanto pregiata, da Pensa Multimedia. L'ultimo dei lavori citati, fresco di stampa e da qualche settimana immesso nei circuiti della distribuzione editoriale, raccoglie sessantasei poesie, di varia ampiezza, tutte di notevolissimo pregio, per comporre le quali l'Autore ha speso gli ultimissimi anni, fatta eccezione per alcuni versi giovanili, riproposti in una versione parzialmente rivisitata.  Le poesie raccolte nel volume hanno tutte in comune una genesi legata ad un preciso momento del

giorno: il sorgere del sole, nonché, in larga parte, ambientazioni ove risultano chiaramente riconoscibili sfondi e squarci paesaggistici delle terre lucane. Il letterato e accademico di origini romane, infatti, si è, com'è noto, naturalizzato in questa regione da oltre un quarto di secolo e qui ha trovato la sua dimensione esistenziale più propria, nonché i luoghi dell'animo che suscitano in forma privilegiata la sua ispirazione creativa. Tale caratteristica appare quanto mai evidente nel componimento dedicato a Rocco Scotellaro, ma risulta diffusa in moltissimi altri passi dell'intera silloge, cosi come già nelle raccolte precedenti.

L'elemento della fase aurorale del giorno, da cui deriva lo stesso titolo della raccolta, come richiamato nella Sinossi, "acquista valore simbolico in ragione del tema portante di questa fase matura

dell'elaborazione poetica dell'autore: il deprimente scenario di un mondo ancora devastato dagli orribili mali che avevano afflitto il secolo passato e il cui incubo nel momento della transizione al nuovo millennio si era avuta l'illusione fosse svanito". "A questa dolorosa e pessimista visione di una società afflitta da un crescente degrado fanno da contraltare gli slanci, utopici quanto necessari, verso una prospettiva aurorale, che può prender vita soltanto da un processo evolutivo di cui si renda protagonista la nuovissima generazione (particolarmente suggestivi appaiono i versi dedicati ai nipoti,), volto a trasformare la stessa natura umana, e di cui la dimensione poetica dell'esistenza costituisce il valore e la condizione fondanti".

Così si esprime l’autore: ”Salpano tra la nebbia i mercantili in anticipo sui primi pigri albori, coi ventri gonfi immersi per intero fendono silenziosi le acque nere smerigliate di schiuma e di bagliori. Le calate più estreme al vecchio molo, tra frangiflutti incrostati di catrame, sono il rifugio notturno dei randagi, assopiti in alcove di cartone a smaltire la sbornia ed il dolore. Sul margine più quieto della darsena, tra vecchie barche in rimessa sulla riva, si gode d’un piacere solitario ad ammirare l’andirivieni monotono dell’onda che trasporta legni marci alla deriva. Dove emergono ciuffi secchi d’alghe, tra iridescenze di stagnanti idrocarburi, guizzano biancheggiando i muggini in pastura insidiati dai tuffi dei gabbiani. La morte perennemente aleggia in questi spazi e stamattina, con un battito d’ali  più che mai deciso ha sfiorato il mio capo all’improvviso. (Da Nature morte, 1982) .

Qualche lettore e lettrice così si sono espressi nel comprarlo:    “Bellissimo, lo consiglierò sicuramente. Ha un titolo accattivante, che incuriosisce; giusto merito alla accademico.. Sono convinto che sia molto di più di un libro di poesie è molto più, è un libro che indaga le relazioni, che parla di risorse, di rivincite.

“Il peso specifico dell’amore”. E’ uno sprone!.

Le sue parole mi hanno aperto la mente e le hanno ridato la luce e la forza che tanto amo in un momento in cui, le avevo messe da parte!.

Entra diretto nella mia top 10

A volte le letture consigliate riservano grandi sorprese … Grazie

Un libro-volumetto da leggere e rileggere , questo del poeta Emilio Lastrucci ricco di spunti, riflessioni e stimoli. Un libro capace di emozionare, attraverso la risata o le lacrime e di lasciare una bella traccia.

Bisogno deglutire ogni parola, ogni riga. Il rincorrersi della vita. Grazie all’autore ovvero quando le emozioni hanno un peso.”

Altro passo del volumetto di poesie “Un nuovo giorno si è aperto dopo il temporale ed io sono venuto fin quaggiù per salutarlo, dove il tepore di settembre mi è più amico  e la mia solitudine si fa piacere nel riempirmi di sabbia mani e piedi e nel lasciare trascorrere  i minuti contemplando

gli scatti dei gamberi dalla marea lasciati imprigionati nelle pozze ribollenti fra gli scogli. (Da Forme di vita, 1980) “. Un volumetto in cui la scrittura dell’autore è più matura e la storia delle sue poesie sono articolate con verità e finzione narrative ben mescolate; di più scrivere con dovizia di particolari, mai scontati, e con una tale vividezza e precisione che tiene col fiato sospeso. E’ un libro che ti scava dentro e ti scannerizza l’anima nel profondo. Irrequieto e bellissimo.

Belle poesie vivide, coinvolgenti, travolge; stilisticamente scorre fluido come il linguaggio parlato. Rende fortemente l’idea di cosa significhi non riuscire a cogliere i sentimenti, di quell’incomunicabilità emotiva tutta postmoderna, di quel peso che assume nelle relazioni;

Conoscere esattamente i posti, i profumi, le luci e persino i rumori… però dopo un’attenta riflessione devo dire che è gratificante e ti sembra di poter penetrare maggiormente gli aspetti della storia; quasi alla fine pensi di essere un lettore privilegiato

Concludiamo con :” Terra bruciata dietro i nostri passi, salsa terra riarsa pregna di nivea spuma evanescente, nella fiumara onusta di marciume, gonfia di bruma fetida, soffocata da nuvole brunite nel riflesso sanguigno dell’aurora.

Odi il pianto dirotto del Grecale che sferza il sartiame sparso sopra i gozzi in secca con tintinnare sonoro di ferraglia; ascolta il lamento dei gabbiani,  smisurato riverbero del mare, e seguimi ancora  verso rade remote  di scogliere pure, dove ho afferrato un giorno

in lontananza un canto di sirene che oggi, forse, ci rapiranno insieme. (Da Nature morte, 1983)”.

5 stellette meritatissime!!!!!

Alla fine la domanda è, e rimarrà sempre la stessa, perché in questo mondo una persona che indaga sulla verità, che fa inchieste, perchè deve vivere sempre sotto scorta???

Potenza.  La legge Cartabia: allontana le parti offese le persone che vogliono denunciare dalla giustizia, e che sono sempre meno tutelate. Siamo nella situazione - in cui lo Stato non protegge più le parti offese, se consente di far partire il processo solo se la parte offesa fa denuncia, questa l’amara riflessione del capo della Procura di Napoli da un anno: Nicola Gratteri intervenuto venerdì 27 settembre 2024 alle ore16 presso Università degli Studi della Basilicata. La presenza di un magistrato italiano del calibro di Gratteri, nato a Gerace, Reggio Calabria, noto per il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata, ha conferito all'incontro un particolare interesse sia dal punto di vista letterario che sociale.

“Il Grifone”. Come la tecnologia sta cambiando il volto della 'ndrangheta. Gratteri, ha ricordato il dovere di fedeltà verso la Repubblica, previsto dall’art.54 della Costituzione, ed ha svegliato le coscienze affette da indifferenza e  rassegnazione, particolarmente diffuse nel Sud .
Prima della presentazione del libro ci sono stati i saluti del prorettore Nicola Cavallo dell’Unibas e dei coordinatori provinciali di Potenza e Matera Dino Nicolia e Leonardo Pinto; ha dialogato con l’autore Gratteri il giornalista di inchiesta Antonio Massari del “Il Fatto Quotidiano”, e Alberto Iannuzzi, ex magistrato, già Presidente della Corte di Appello di Potenza.

Nicola Gratteri, Docente a contratto presso l’Università degli Studi Mediterranea e da poco insignito cittadino onorario da parte del Comune di Tricarico, è uno dei magistrati più conosciuti nella lotta contro la 'ndrangheta, Antonio Nicaso (nato a Caulonia) saggista e giornalista nel 2015 ha scritto con Nicola Gratteri la voce "criminalità organizzata" per la nona appendice dell'Enciclopedia Italiana Treccani;; è considerato uno dei principali esperti mondiali di criminalità organizzata. Due figure stimate e due voci autorevoli che insieme hanno dato vita a un libro che getta luce sulle trasformazioni della 'ndrangheta, divenuta un'entità ibrida. Vive sotto scorta dall'aprile del 1989, dopo che la sua prima indagine aveva provocato le dimissioni dell'assessore alla Forestazione e fatto cadere la Giunta regionale calabrese, ma tra le tante cose belle che si porta è l'idea che i calabresi hanno un po' più fiducia nelle loro forze ed energie.

In un mondo sempre più interconnesso, dove le distanze vengono annullate da un click e i luoghi d'incontro virtuali stanno soppiantando quelli reali, anche le mafie stanno imparando ad adattarsi: sfruttando le potenzialità della tecnologia, si addentrano nello spazio digitale come fosse un nuovo territorio di conquista. Ancora una volta, la criminalità organizzata dà prova di essere estremamente flessibile e capace di stare al passo coi tempi. Non si serve più di picciotti rozzi e sfrontati, ma di abili professionisti con competenze nel settore informatico e finanziario. Le sue armi sono oggi hardware e software sofisticatissimi, che permettono di insinuarsi negli angoli più oscuri del web, protetti non dall'antica omertà, ma dall'anonimato che lo spazio digitale consente di mantenere. La «scoperta» delle criptovalute, poi, ha aperto lucrose e inattese prospettive, se si pensa che nel 2022 il volume delle transazioni illecite ha raggiunto il record di 20,6 miliardi di euro. Nicola Gratteri e Antonio Nicaso illustrano questa metamorfosi citando cifre e documenti, a dimostrazione del fatto che la mafia, e in particolare la 'ndrangheta, agisce ormai su scala globale, spacciando droga, riciclando denaro, compiendo truffe finanziarie e vendendo armi in ogni parte del pianeta, senza nemmeno doversi spostare da casa. In questo peculiare processo di ibridazione, la 'ndrangheta, come il mitologico grifone, incarna al contempo «valori» tradizionali e nuove istanze, rendendo sempre più fluidi i confini tra legalità e illegalità. Le forze dell'ordine, di conseguenza, si trovano al cospetto di sfide inedite, che vanno affrontate con la consapevolezza che, in una dimensione transnazionale, è necessario superare le differenze politiche, culturali e giuridiche in nome di un comune obiettivo: proteggere la società e le generazioni future dalle insidie di «una mafia silente», abilissima nell'arte del mimetismo e della metamorfosi.

Le mafie sono contemporanee e per questo utilizzano gli stessi mezzi di comunicazione che hanno i giovani che sono la fascia sociale che non ha soldi, ma è quella che spende di più e sono sempre più concentrate a fare campagna acquisti tra i giovani ha lanciato il messaggio alla platea affollata dell’aula “Quadrifoglio” dell’Unibas con la presentazione del suo libro.

Sempre lo stesso giorno a pochi chilometri dalla sede dell’Unibas del rione Francioso del capoluogo di regione e precisamente presso il Museo Provinciale Archeologico di via Lazio alle ore 17.30, il giornalista Sigfrido Ranucci, volto noto di Report, ha presentato il suo libro “La scelta”: il racconto delle sue inchieste e del suo lavoro a difesa della libertà di informazione. Qual è la scelta giusta? La risposta: Rendere consapevoli i cittadini per operare la scelta e di saper rispettare la promessa che lo lega a un pubblico che ha ancora a cuore la legalità e la giustizia sociale.

Sigfrido Ranucci: un giornalista coraggioso e indipendente, da anni in prima linea per la difesa della libertà dell’informazione, ha raccontato se stesso e il suo lavoro.

Insieme alla sua équipe di Report, Ranucci, ogni giorno si dedica a vagliare informazioni, collegare eventi, ascoltare voci per decidere come raccontare le notizie che qualcuno vorrebbe rimanessero sotto silenzio. Il merito è di Sigfrido Ranucci, giornalista investigativo in conversazione con la giornalista Beatrice Volpe storico volto della TGR Basilicata che ha catturato una numerosissimo pubblico da lasciare molti fuori del contenitore museale. Evento che è stato promosso dal sindacato Spi Cgil di Basilicata : L'informazione è un fattore cruciale per la democrazia, la legalità e la giustizia sociale così Angelo Summa, segretario regionale Spi Cgil, ha presentato all’affollatissimo pubblico intervenuto, il giornalista di Report: Sigfrido Ranucci.

La libertà è il bene più prezioso dell'essere umano: la possibilità di fare le proprie scelte, di autodeterminarsi, di esprimere le proprie idee.

La Libertà è sempre la liberta di dissentire, la libertà è sempre e soltanto la libertà di chi la pensa diversamente, diceva Rosa Luxemburg una grande  filosofa, polacca naturalizzata tedesca.

La libertà è il bene più prezioso dell'essere umano: la possibilità di fare le proprie scelte, di autodeterminarsi, di esprimere le proprie idee”. La Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) la tutela e la promuove.

Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.

La libertà dei media e il loro pluralismo devono essere rispettati.

Ancora l'articolo 21 della Costituzione italiana afferma che: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Il giornalista sotto scorta Sigfrido Ranucci afferma che l’informazione presa dal web è come un bibliotecario ubriaco, non sappiamo se la notizia è vera oppure no? , perchè l’algoritmo privilegia la notiziabilità e non la verità . Nell’era delle fake news il giornalismo di qualità continua ad essere un faro per molti cittadini, dove: qualità ed indipendenza che è uno stato d’animo sono i segreti della scelta giusta.

Alla fine la domanda è, e rimarrà sempre la stessa, perché in questo mondo una persona che indaga sulla verità, che fa inchieste, perchè deve vivere sempre sotto scorta??? .

Alla fine la domanda è, e rimarrà sempre la stessa, perché in questo mondo una persona che indaga sulla verità, che fa inchieste, perchè deve vivere sempre sotto scorta???

Potenza.  La legge Cartabia: allontana le parti offese le persone che vogliono denunciare dalla giustizia, e che sono sempre meno tutelate. Siamo nella situazione - in cui lo Stato non protegge più le parti offese, se consente di far partire il processo solo se la parte offesa fa denuncia, questa l’amara riflessione del capo della Procura di Napoli da un anno: Nicola Gratteri intervenuto venerdì 27 settembre 2024 alle ore16 presso Università degli Studi della Basilicata. La presenza di un magistrato italiano del calibro di Gratteri, nato a Gerace, Reggio Calabria, noto per il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata, ha conferito all'incontro un particolare interesse sia dal punto di vista letterario che sociale.

“Il Grifone”. Come la tecnologia sta cambiando il volto della 'ndrangheta. Gratteri, ha ricordato il dovere di fedeltà verso la Repubblica, previsto dall’art.54 della Costituzione, ed ha svegliato le coscienze affette da indifferenza e  rassegnazione, particolarmente diffuse nel Sud .
Prima della presentazione del libro ci sono stati i saluti del prorettore Nicola Cavallo dell’Unibas e dei coordinatori provinciali di Potenza e Matera Dino Nicolia e Leonardo Pinto; ha dialogato con l’autore Gratteri il giornalista di inchiesta Antonio Massari del “Il Fatto Quotidiano”, e Alberto Iannuzzi, ex magistrato, già Presidente della Corte di Appello di Potenza.

Nicola Gratteri, Docente a contratto presso l’Università degli Studi Mediterranea e da poco insignito cittadino onorario da parte del Comune di Tricarico, è uno dei magistrati più conosciuti nella lotta contro la 'ndrangheta, Antonio Nicaso (nato a Caulonia) saggista e giornalista nel 2015 ha scritto con Nicola Gratteri la voce "criminalità organizzata" per la nona appendice dell'Enciclopedia Italiana Treccani;; è considerato uno dei principali esperti mondiali di criminalità organizzata. Due figure stimate e due voci autorevoli che insieme hanno dato vita a un libro che getta luce sulle trasformazioni della 'ndrangheta, divenuta un'entità ibrida. Vive sotto scorta dall'aprile del 1989, dopo che la sua prima indagine aveva provocato le dimissioni dell'assessore alla Forestazione e fatto cadere la Giunta regionale calabrese, ma tra le tante cose belle che si porta è l'idea che i calabresi hanno un po' più fiducia nelle loro forze ed energie.

In un mondo sempre più interconnesso, dove le distanze vengono annullate da un click e i luoghi d'incontro virtuali stanno soppiantando quelli reali, anche le mafie stanno imparando ad adattarsi: sfruttando le potenzialità della tecnologia, si addentrano nello spazio digitale come fosse un nuovo territorio di conquista. Ancora una volta, la criminalità organizzata dà prova di essere estremamente flessibile e capace di stare al passo coi tempi. Non si serve più di picciotti rozzi e sfrontati, ma di abili professionisti con competenze nel settore informatico e finanziario. Le sue armi sono oggi hardware e software sofisticatissimi, che permettono di insinuarsi negli angoli più oscuri del web, protetti non dall'antica omertà, ma dall'anonimato che lo spazio digitale consente di mantenere. La «scoperta» delle criptovalute, poi, ha aperto lucrose e inattese prospettive, se si pensa che nel 2022 il volume delle transazioni illecite ha raggiunto il record di 20,6 miliardi di euro. Nicola Gratteri e Antonio Nicaso illustrano questa metamorfosi citando cifre e documenti, a dimostrazione del fatto che la mafia, e in particolare la 'ndrangheta, agisce ormai su scala globale, spacciando droga, riciclando denaro, compiendo truffe finanziarie e vendendo armi in ogni parte del pianeta, senza nemmeno doversi spostare da casa. In questo peculiare processo di ibridazione, la 'ndrangheta, come il mitologico grifone, incarna al contempo «valori» tradizionali e nuove istanze, rendendo sempre più fluidi i confini tra legalità e illegalità. Le forze dell'ordine, di conseguenza, si trovano al cospetto di sfide inedite, che vanno affrontate con la consapevolezza che, in una dimensione transnazionale, è necessario superare le differenze politiche, culturali e giuridiche in nome di un comune obiettivo: proteggere la società e le generazioni future dalle insidie di «una mafia silente», abilissima nell'arte del mimetismo e della metamorfosi.

Le mafie sono contemporanee e per questo utilizzano gli stessi mezzi di comunicazione che hanno i giovani che sono la fascia sociale che non ha soldi, ma è quella che spende di più e sono sempre più concentrate a fare campagna acquisti tra i giovani ha lanciato il messaggio alla platea affollata dell’aula “Quadrifoglio” dell’Unibas con la presentazione del suo libro.

Sempre lo stesso giorno a pochi chilometri dalla sede dell’Unibas del rione Francioso del capoluogo di regione e precisamente presso il Museo Provinciale Archeologico di via Lazio alle ore 17.30, il giornalista Sigfrido Ranucci, volto noto di Report, ha presentato il suo libro “La scelta”: il racconto delle sue inchieste e del suo lavoro a difesa della libertà di informazione. Qual è la scelta giusta? La risposta: Rendere consapevoli i cittadini per operare la scelta e di saper rispettare la promessa che lo lega a un pubblico che ha ancora a cuore la legalità e la giustizia sociale.

Sigfrido Ranucci: un giornalista coraggioso e indipendente, da anni in prima linea per la difesa della libertà dell’informazione, ha raccontato se stesso e il suo lavoro.

Insieme alla sua équipe di Report, Ranucci, ogni giorno si dedica a vagliare informazioni, collegare eventi, ascoltare voci per decidere come raccontare le notizie che qualcuno vorrebbe rimanessero sotto silenzio. Il merito è di Sigfrido Ranucci, giornalista investigativo in conversazione con la giornalista Beatrice Volpe storico volto della TGR Basilicata che ha catturato una numerosissimo pubblico da lasciare molti fuori del contenitore museale. Evento che è stato promosso dal sindacato Spi Cgil di Basilicata : L'informazione è un fattore cruciale per la democrazia, la legalità e la giustizia sociale così Angelo Summa, segretario regionale Spi Cgil, ha presentato all’affollatissimo pubblico intervenuto, il giornalista di Report: Sigfrido Ranucci.

La libertà è il bene più prezioso dell'essere umano: la possibilità di fare le proprie scelte, di autodeterminarsi, di esprimere le proprie idee.

La Libertà è sempre la liberta di dissentire, la libertà è sempre e soltanto la libertà di chi la pensa diversamente, diceva Rosa Luxemburg una grande  filosofa, polacca naturalizzata tedesca.

La libertà è il bene più prezioso dell'essere umano: la possibilità di fare le proprie scelte, di autodeterminarsi, di esprimere le proprie idee”. La Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) la tutela e la promuove.

Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.

La libertà dei media e il loro pluralismo devono essere rispettati.

Ancora l'articolo 21 della Costituzione italiana afferma che: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Il giornalista sotto scorta Sigfrido Ranucci afferma che l’informazione presa dal web è come un bibliotecario ubriaco, non sappiamo se la notizia è vera oppure no? , perchè l’algoritmo privilegia la notiziabilità e non la verità . Nell’era delle fake news il giornalismo di qualità continua ad essere un faro per molti cittadini, dove: qualità ed indipendenza che è uno stato d’animo sono i segreti della scelta giusta.

Alla fine la domanda è, e rimarrà sempre la stessa, perché in questo mondo una persona che indaga sulla verità, che fa inchieste, perchè deve vivere sempre sotto scorta??? .

Alla fine la domanda è, e rimarrà sempre la stessa, perché in questo mondo una persona che indaga sulla verità, che fa inchieste, perchè deve vivere sempre sotto scorta???

Potenza.  La legge Cartabia: allontana le parti offese le persone che vogliono denunciare dalla giustizia, e che sono sempre meno tutelate. Siamo nella situazione - in cui lo Stato non protegge più le parti offese, se consente di far partire il processo solo se la parte offesa fa denuncia, questa l’amara riflessione del capo della Procura di Napoli da un anno: Nicola Gratteri intervenuto venerdì 27 settembre 2024 alle ore16 presso Università degli Studi della Basilicata. La presenza di un magistrato italiano del calibro di Gratteri, nato a Gerace, Reggio Calabria, noto per il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata, ha conferito all'incontro un particolare interesse sia dal punto di vista letterario che sociale.

“Il Grifone”. Come la tecnologia sta cambiando il volto della 'ndrangheta. Gratteri, ha ricordato il dovere di fedeltà verso la Repubblica, previsto dall’art.54 della Costituzione, ed ha svegliato le coscienze affette da indifferenza e  rassegnazione, particolarmente diffuse nel Sud .
Prima della presentazione del libro ci sono stati i saluti del prorettore Nicola Cavallo dell’Unibas e dei coordinatori provinciali di Potenza e Matera Dino Nicolia e Leonardo Pinto; ha dialogato con l’autore Gratteri il giornalista di inchiesta Antonio Massari del “Il Fatto Quotidiano”, e Alberto Iannuzzi, ex magistrato, già Presidente della Corte di Appello di Potenza.

Nicola Gratteri, Docente a contratto presso l’Università degli Studi Mediterranea e da poco insignito cittadino onorario da parte del Comune di Tricarico, è uno dei magistrati più conosciuti nella lotta contro la 'ndrangheta, Antonio Nicaso (nato a Caulonia) saggista e giornalista nel 2015 ha scritto con Nicola Gratteri la voce "criminalità organizzata" per la nona appendice dell'Enciclopedia Italiana Treccani;; è considerato uno dei principali esperti mondiali di criminalità organizzata. Due figure stimate e due voci autorevoli che insieme hanno dato vita a un libro che getta luce sulle trasformazioni della 'ndrangheta, divenuta un'entità ibrida. Vive sotto scorta dall'aprile del 1989, dopo che la sua prima indagine aveva provocato le dimissioni dell'assessore alla Forestazione e fatto cadere la Giunta regionale calabrese, ma tra le tante cose belle che si porta è l'idea che i calabresi hanno un po' più fiducia nelle loro forze ed energie.

In un mondo sempre più interconnesso, dove le distanze vengono annullate da un click e i luoghi d'incontro virtuali stanno soppiantando quelli reali, anche le mafie stanno imparando ad adattarsi: sfruttando le potenzialità della tecnologia, si addentrano nello spazio digitale come fosse un nuovo territorio di conquista. Ancora una volta, la criminalità organizzata dà prova di essere estremamente flessibile e capace di stare al passo coi tempi. Non si serve più di picciotti rozzi e sfrontati, ma di abili professionisti con competenze nel settore informatico e finanziario. Le sue armi sono oggi hardware e software sofisticatissimi, che permettono di insinuarsi negli angoli più oscuri del web, protetti non dall'antica omertà, ma dall'anonimato che lo spazio digitale consente di mantenere. La «scoperta» delle criptovalute, poi, ha aperto lucrose e inattese prospettive, se si pensa che nel 2022 il volume delle transazioni illecite ha raggiunto il record di 20,6 miliardi di euro. Nicola Gratteri e Antonio Nicaso illustrano questa metamorfosi citando cifre e documenti, a dimostrazione del fatto che la mafia, e in particolare la 'ndrangheta, agisce ormai su scala globale, spacciando droga, riciclando denaro, compiendo truffe finanziarie e vendendo armi in ogni parte del pianeta, senza nemmeno doversi spostare da casa. In questo peculiare processo di ibridazione, la 'ndrangheta, come il mitologico grifone, incarna al contempo «valori» tradizionali e nuove istanze, rendendo sempre più fluidi i confini tra legalità e illegalità. Le forze dell'ordine, di conseguenza, si trovano al cospetto di sfide inedite, che vanno affrontate con la consapevolezza che, in una dimensione transnazionale, è necessario superare le differenze politiche, culturali e giuridiche in nome di un comune obiettivo: proteggere la società e le generazioni future dalle insidie di «una mafia silente», abilissima nell'arte del mimetismo e della metamorfosi.

Le mafie sono contemporanee e per questo utilizzano gli stessi mezzi di comunicazione che hanno i giovani che sono la fascia sociale che non ha soldi, ma è quella che spende di più e sono sempre più concentrate a fare campagna acquisti tra i giovani ha lanciato il messaggio alla platea affollata dell’aula “Quadrifoglio” dell’Unibas con la presentazione del suo libro.

Sempre lo stesso giorno a pochi chilometri dalla sede dell’Unibas del rione Francioso del capoluogo di regione e precisamente presso il Museo Provinciale Archeologico di via Lazio alle ore 17.30, il giornalista Sigfrido Ranucci, volto noto di Report, ha presentato il suo libro “La scelta”: il racconto delle sue inchieste e del suo lavoro a difesa della libertà di informazione. Qual è la scelta giusta? La risposta: Rendere consapevoli i cittadini per operare la scelta e di saper rispettare la promessa che lo lega a un pubblico che ha ancora a cuore la legalità e la giustizia sociale.

Sigfrido Ranucci: un giornalista coraggioso e indipendente, da anni in prima linea per la difesa della libertà dell’informazione, ha raccontato se stesso e il suo lavoro.

Insieme alla sua équipe di Report, Ranucci, ogni giorno si dedica a vagliare informazioni, collegare eventi, ascoltare voci per decidere come raccontare le notizie che qualcuno vorrebbe rimanessero sotto silenzio. Il merito è di Sigfrido Ranucci, giornalista investigativo in conversazione con la giornalista Beatrice Volpe storico volto della TGR Basilicata che ha catturato una numerosissimo pubblico da lasciare molti fuori del contenitore museale. Evento che è stato promosso dal sindacato Spi Cgil di Basilicata : L'informazione è un fattore cruciale per la democrazia, la legalità e la giustizia sociale così Angelo Summa, segretario regionale Spi Cgil, ha presentato all’affollatissimo pubblico intervenuto, il giornalista di Report: Sigfrido Ranucci.

La libertà è il bene più prezioso dell'essere umano: la possibilità di fare le proprie scelte, di autodeterminarsi, di esprimere le proprie idee.

La Libertà è sempre la liberta di dissentire, la libertà è sempre e soltanto la libertà di chi la pensa diversamente, diceva Rosa Luxemburg una grande  filosofa, polacca naturalizzata tedesca.

La libertà è il bene più prezioso dell'essere umano: la possibilità di fare le proprie scelte, di autodeterminarsi, di esprimere le proprie idee”. La Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) la tutela e la promuove.

Ogni persona ha diritto alla libertà di espressione. Tale diritto include la libertà di opinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera.

La libertà dei media e il loro pluralismo devono essere rispettati.

Ancora l'articolo 21 della Costituzione italiana afferma che: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.

Il giornalista sotto scorta Sigfrido Ranucci afferma che l’informazione presa dal web è come un bibliotecario ubriaco, non sappiamo se la notizia è vera oppure no? , perchè l’algoritmo privilegia la notiziabilità e non la verità . Nell’era delle fake news il giornalismo di qualità continua ad essere un faro per molti cittadini, dove: qualità ed indipendenza che è uno stato d’animo sono i segreti della scelta giusta.

Alla fine la domanda è, e rimarrà sempre la stessa, perché in questo mondo una persona che indaga sulla verità, che fa inchieste, perchè deve vivere sempre sotto scorta??? .

EMERGENTI Mattia e Samuele Autiero, Double Street non è solo un brand di moda, ma un movimento sociale .....

Per Mattia e Samuele Autiero, Double Street non è solo un brand di moda, ma un movimento sociale che mira a creare un mondo dove la parità di genere sia una realtà quotidiana. Con il loro successo, i giovani di Potenza, città dei giovani, dimostrano oggi quanto valgono. 

I gemelli Mattia e Samuele Autiero: da Potenza al sogno Urban Chic con il brand Double Street, un impegno per la parità di genere.

Mattia e Samuele Autiero, partiti dalla piccola città di Potenza, hanno realizzato il loro sogno con la creazione del brand Double Street. Più di un semplice marchio di moda, Double Street si pone come pioniere di una nuova visione dello streetwear, definita Urban Chic, con un forte impegno sociale verso la parità di genere.

Double Street nasce dall'idea di diffondere un'immagine pulita della moda streetwear, offrendo capi che combinano comodità e versatilità, adatti a ogni occasione. Ma ciò che distingue veramente il brand è la sua missione sociale: sensibilizzare l'opinione pubblica e le aziende sull'importanza di eliminare le discriminazioni di genere nella moda. I gemelli Autiero credono fermamente nella necessità di collezioni unisex che possano essere indossate con facilità da chiunque, indipendentemente dal genere.

Questa visione ha attirato l'attenzione di numerosi brand rinomati, che hanno scelto Double Street come pionieri e selezionatori di modelli. Le collaborazioni avviate hanno permesso di creare sinergie e scambi bilaterali tra imprese produttrici e distributrici, favorendo una maggiore consapevolezza e responsabilità sociale nel settore.

Sempre alla ricerca di nuovi outfit e tendenze, Mattia e Samuele sono anche promotori attivi del circuito Kickit Italia, un riferimento nel mondo degli eventi Urban. La loro presenza a Roma ha permesso di stringere importanti collaborazioni con influenti personalità del mondo social, rafforzando la diffusione del messaggio di parità di genere.

Inoltre, i Double Street sono pronti a lanciare una nuova iniziativa: una serie di gadget destinati alle aziende che vogliono promuovere l'appartenenza ai diritti paritari tra uomo e donna. Questa iniziativa rappresenta un ulteriore passo avanti nella missione di Double Street di trasformare il mondo della moda e della cultura urbana, rendendolo più inclusivo e rispettoso delle diversità.

Due ore di divertimento tra monologhi di vita vissuta, sketch di coppia, barzellette e un po’ di musica.

 

Potenza.- Sempre il buon umore sano e gentile. L'intrattenimento per tutta la famiglia. Uccio De Santis Non so che fare prima. Reduce da un sabato a Pescara teatro “Circus” con un fantastico sold out ha replicato ieri a Potenza al Teatro “Due Torri” con un altro magnifico sold out: Uccio De Santis; il re della comicità e del suo Mudù. Durata: 110 minuti -Numero atti: 1 – Anno di produzione: 2022. Un mix esplosivo di monologhi, un viaggio attraverso gag irresistibili e racconti di vita vissuta. Il re delle barzellette, nel corso della serata domenicale, ha deliziato gli ospiti con un divertente spettacolo domenicale. I saldi dell’estate, la spesa al centro commerciale e la lotta tra moglie e marito per avere un po’ spazio nell’armadio sperando di non trovare qualcuno nascosto dentro… Due ore di divertimento tra monologhi di vita vissuta, sketch di coppia, barzellette e un po’ di musica. Non necessariamente in quest’ordine perché Uccio.  Non sa mai cosa fare prima. In ogni caso, cambiando l’ordine delle battute, l’effetto comico non cambia. Scritto da Uccio e Antonio De Santis. In questa avventura potentina Uccio De Santis è stato accompagnato dai volti storici del programma Mudù: Umberto Sardella , Antonella Genga, e Giacinto Lucariello.

Un viaggio nei ricordi, che dipinge tanti gustosi quadretti familiari: il padre che lo voleva avvocato, la madre che lo voleva bravo e educato. Non necessariamente in quest’ordine, perché Uccio non sa mai cosa fare prima.  In ogni caso, cambiando l’ordine delle battute, l’effetto comico non cambia. Lo show racconta, in forma di monologo e di sketch a due, la vita di un comico ‘per vocazione’. Dagli esordi per vincere la timidezza, alle feste in casa, al suo grande amore: il teatro. Un viaggio nei ricordi che dipinge tanti gustosi quadretti familiari. Si racconta il presente con divertenti siparietti tra moglie e marito sulla vita di ogni giorno. Storie in cui ognuno si può identificare e ridere di gusto con tanta buona musica. In questa avventura Uccio De Santis non sono mancate le sue  divertenti interazioni con il pubblico, vero cavallo di battaglia dell’artista pugliese, creando dei siparietti comici di gran coinvolgimento;; risate assicurate con “Non so che fare prima”. Uccio De Santis è conosciuto al grande pubblico per “Mudù”: una Sitcom cioè un format televisivo di intrattenimento per tutta la famiglia. Una serie leggera, spassosa, divertente e comica con tanti momenti esilaranti, che possono essere seguiti spensieratamente. Una serie leggera, spassosa, divertente e comica con tanti momenti esilaranti, che possono essere seguiti spensieratamente. Le gags realizzate, girate in suggestive locations, sono cucite tra loro da stacchetti orecchiabili e confezionate in puntate da 24 minuti, capitanati dal noto attore e comico pugliese. La dottoressa Maria Rosaria Capoluongo (amica da ben venti anni di Uccio De Santis, all’anagrafe Gennaro De Santis, attore, comico e cabarettista e conduttore televisivo particolarmente apprezzato e conosciuto non solo in Puglia, di cui è originario, ma anche oltre i confini nazionali) unitamente all’ing. Vito Ciuffreda titolare del Teatro Due Torri di Potenza hanno organizzato a Potenza, l’evento: ”Non so che fare prima” dell’artista e amico Uccio De Santis. Si sta già pensando ad organizzare un prossimo evento per le festività natalizie 2024, sempre al Teatro “Due Torri” del capoluogo di regione.

 

 

 

Report :"Da dove l'erba trema"

MATERA . -Lucean le stelle del magnifico cielo di Colle Timmari, meta privilegiata degli astrofili di tutto l'emisfero, e splendevano, sotto quella volta, gli astri più luminosi del firmamento del folk lucano, rappresentanti di luoghi privilegiati, scuole e filoni della tradizione e di tre generazioni di musicisti, in una jam session memorabile che ha mandato in visibilio il pubblico numerosissimo (oltre mille convenuti alla festa del Dio Salvatore) e partecipe. Rino Locantore e la Sciattaband (Matera), Antonio Guastamacchia e Antonio Brienza (Tricarico), Maria Antonietta Silletti (Pisticci), Emilio Lastrucci (Matera), Fra' Gianparide e la Fratellitutti Band (Campania/Matera). Una performance assolutamente straordinaria, in un'atmosfera magica, che ha vergato una pagina indimenticabile della musica popolare del Sud e aperto uno squarcio nelle sue prospettive. Si è suonato e ballato fino a notte inoltrata, degustando un eccellente piatto di capunti alle cicerchie e altre specialità tipiche della collina materana. Impeccabile l'impegnativa organizzazione del nutrito programma della festa, curata dalla Parrocchia di "San Vincenzo de' Paoli" e dall'Associazione "Verde Colle Timmari". Ai prossimi concerti in programma ...

Sottoscrivi questo feed RSS

Meteo

Potenza

Ultime

Calendario Articoli

« Dicembre 2024 »
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31          

Area Riservata