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Antonio Corbo

Antonio Corbo

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I maggiori studiosi, in gran parte americani, del pensiero di John Dewey e scienziati di livello internazionale sull’Intelligenza Artificiale tra cui Giancarlo Fortino dell’Unical, cercheranno di esplorare il rapporto tra l’esperienza umana, che si

Il Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) è un istituto di ricerca socio-economica italiano fondato nel 1964, da Gino Levi Martinoli, Giuseppe De Rita e Pietro Longo , con sede a Roma, in piazza di Novella, 2) incorona l'Unical: come il migliore ateneo d'Italia.

Al primo posto tra le grandi università, con primato assoluto per borse di studio e servizi agli studenti

L’Unical conquista il primo posto tra i grandi atenei italiani secondo la classifica 2024/2025 del Censis. Dopo due anni consecutivi in terza posizione tra le grandi università, ovvero quelle con un numero di iscritti compreso tra 20.000 e 40.000, l’ateneo ottiene il punteggio generale più alto in assoluto, consolida il primato per servizi e conquista il gradino più alto del podio anche per le borse di studio offerte ai propri studenti. Per l’Unical, infatti, il punteggio finale è pari a 92,2, superando le università di Pavia (89,5) e Perugia (87,7), l’anno scorso rispettivamente prima e seconda. 

E nell’occasione istituisce un prestigioso seminario Internazionale “Human Experience, AI Technology, and the Future of Education: In an Era of Geopolitical Disorder” Unical 9-10 giugno 2025

Per i giorni 9-10 giugno 2025, nell’ambito delle attività del Master di II livello Didattica e Intelligenza Artificiale diretto da Giuseppe Spadafora dell’Unical, un seminario internazionale sul tema: Human Experience, AI Technology, and the Future of Education: In an Era of Geopolitical Disorder,  Esperienza umana, Tecnologia dell’Intelligenza Artificiale e il futuro dell’educazione in un’epoca di disordine geopolitico.

I maggiori studiosi, in gran parte americani, del pensiero di John Dewey e scienziati di livello internazionale sull’Intelligenza Artificiale tra cui Giancarlo Fortino dell’Unical,  cercheranno di esplorare il rapporto tra l’esperienza umana, che si sviluppa in particolare sulle categorie dell’apprendimento e della formazione, e l’uso dell’Intelligenza Artificiale per definire alcune linee del futuro dell’educazione e della scuola in un mondo così complesso e disordinato dal punto di vista geopolitico.

Partecipanti e componenti del Comitato Scientifico del Seminario Internazionale: Giuseppe Spadafora (University of Calabria) - Antonio Argentino (University of Calabria) - Randall Auxier (Southern Illinois University Carbondale) - Ilona Blocian (University of Wrocław) - Elsa Bruni (University of Chieti-Pescara) - Rossella Certini (University of Florence) - Min Chen (South China University of Technology/National Shanghai University) - Vasco D’Agnese (University of Naples II) - Claudio De Luca (University of Basilicata) - Alessio Fabiano (University of Basilicata) - Giancarlo Fortino (University of Calabria) - Eli Kramer (University of Wrocław and Palinode) - Pierpaolo Limone (University of Pegaso) - Paolina Mulè (University of Catania) - Teodora Pezzano (University of Calabria) - Francesco Pupo (University of Calabria) - John Shook (Bowie State University) - Maurizio Sibilio (University of Salerno) - Maura Striano (University of Naples) - Kenneth Stikkers (Southern Illinois University) - Leonard Waks (Hangzhou Normal University)

Il prof. Giuseppe Spadafora Direttore del Master e Coordinatore Scientifico del Master ha concluso affermando che: “È un confronto complesso e ancora da chiarire. L’Intelligenza Artificiale è guardata con sospetto e diffidenza, ma se utilizzata correttamente e responsabilmente, potrebbe costituire un fondamentale miglioramento per la qualità della scuola del futuro.”

L’evento si terrà presso l'Aula Multimediale - Cubo 20 B II piano Ponte Bucci Arcavacata di Rende ma sarà possibile seguire i lavori del seminario anche a distanza al link: https://us06web.zoom.us/j/89447787831

Per info e contatti:

Prof. Giuseppe Spadafora (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 340-8893968)

 

 

 

 

I maggiori studiosi, in gran parte americani, del pensiero di John Dewey e scienziati di livello internazionale sull’Intelligenza Artificiale tra cui Giancarlo Fortino dell’Unical, cercheranno di esplorare il rapporto tra l’esperienza umana, che si

Il Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) è un istituto di ricerca socio-economica italiano fondato nel 1964, da Gino Levi Martinoli, Giuseppe De Rita e Pietro Longo , con sede a Roma, in piazza di Novella, 2) incorona l'Unical: come il migliore ateneo d'Italia.

Al primo posto tra le grandi università, con primato assoluto per borse di studio e servizi agli studenti

L’Unical conquista il primo posto tra i grandi atenei italiani secondo la classifica 2024/2025 del Censis. Dopo due anni consecutivi in terza posizione tra le grandi università, ovvero quelle con un numero di iscritti compreso tra 20.000 e 40.000, l’ateneo ottiene il punteggio generale più alto in assoluto, consolida il primato per servizi e conquista il gradino più alto del podio anche per le borse di studio offerte ai propri studenti. Per l’Unical, infatti, il punteggio finale è pari a 92,2, superando le università di Pavia (89,5) e Perugia (87,7), l’anno scorso rispettivamente prima e seconda. 

E nell’occasione istituisce un prestigioso seminario Internazionale “Human Experience, AI Technology, and the Future of Education: In an Era of Geopolitical Disorder” Unical 9-10 giugno 2025

Per i giorni 9-10 giugno 2025, nell’ambito delle attività del Master di II livello Didattica e Intelligenza Artificiale diretto da Giuseppe Spadafora dell’Unical, un seminario internazionale sul tema: Human Experience, AI Technology, and the Future of Education: In an Era of Geopolitical Disorder,  Esperienza umana, Tecnologia dell’Intelligenza Artificiale e il futuro dell’educazione in un’epoca di disordine geopolitico.

I maggiori studiosi, in gran parte americani, del pensiero di John Dewey e scienziati di livello internazionale sull’Intelligenza Artificiale tra cui Giancarlo Fortino dell’Unical,  cercheranno di esplorare il rapporto tra l’esperienza umana, che si sviluppa in particolare sulle categorie dell’apprendimento e della formazione, e l’uso dell’Intelligenza Artificiale per definire alcune linee del futuro dell’educazione e della scuola in un mondo così complesso e disordinato dal punto di vista geopolitico.

Partecipanti e componenti del Comitato Scientifico del Seminario Internazionale: Giuseppe Spadafora (University of Calabria) - Antonio Argentino (University of Calabria) - Randall Auxier (Southern Illinois University Carbondale) - Ilona Blocian (University of Wrocław) - Elsa Bruni (University of Chieti-Pescara) - Rossella Certini (University of Florence) - Min Chen (South China University of Technology/National Shanghai University) - Vasco D’Agnese (University of Naples II) - Claudio De Luca (University of Basilicata) - Alessio Fabiano (University of Basilicata) - Giancarlo Fortino (University of Calabria) - Eli Kramer (University of Wrocław and Palinode) - Pierpaolo Limone (University of Pegaso) - Paolina Mulè (University of Catania) - Teodora Pezzano (University of Calabria) - Francesco Pupo (University of Calabria) - John Shook (Bowie State University) - Maurizio Sibilio (University of Salerno) - Maura Striano (University of Naples) - Kenneth Stikkers (Southern Illinois University) - Leonard Waks (Hangzhou Normal University)

Il prof. Giuseppe Spadafora Direttore del Master e Coordinatore Scientifico del Master ha concluso affermando che: “È un confronto complesso e ancora da chiarire. L’Intelligenza Artificiale è guardata con sospetto e diffidenza, ma se utilizzata correttamente e responsabilmente, potrebbe costituire un fondamentale miglioramento per la qualità della scuola del futuro.”

L’evento si terrà presso l'Aula Multimediale - Cubo 20 B II piano Ponte Bucci Arcavacata di Rende ma sarà possibile seguire i lavori del seminario anche a distanza al link: https://us06web.zoom.us/j/89447787831

Per info e contatti:

Prof. Giuseppe Spadafora (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – 340-8893968)

 

 

 

 

L'Amerigo Vespucci arriva a Taranto e ufficialmente dà il via alla settima tappa del Tour Mediterraneo, coincidendo con i riti pasquali, particolarmente sentiti nella città dei due mari.

L'Amerigo Vespucci è arrivata a Taranto il 16 aprile 2025. L'Amerigo Vespucci è un veliero della Marina Militare Italiana, noto in tutto il mondo per la sua eleganza e il suo valore storico. Costruita nel 1930 presso il Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia, la nave prende il nome dal celebre esploratore fiorentino Amerigo Vespucci. La nave ha ormeggiato lungo la banchina del Castello Aragonese dal 16 al 22 aprile. , proseguendo la fase finale del giro del mondo cominciato l'1 luglio 2023. Un "monumento tra i monumenti", incastonato tra il Castello Aragonese, il Ponte girevole e il Monumento al marinaio. L'Amerigo Vespucci è arrivato a Taranto e ufficialmente ha dato il via alla settima tappa del Tour Mediterraneo, coincidendo con i riti pasquali, particolarmente sentiti nella città dei due mari. Taranto è una città che ha un legame fortissimo con la Marina Militare e con i marinai. "Non chi comincia ma quel che persevera" è un detto che sottolinea l'importanza di continuare a lavorare verso un obiettivo, anche quando le cose si fanno difficili. È il motto della nave scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare italiana, attribuito a Leonardo da Vinci. Il magnifico veliero “Amerigo Vespucci”, varato il 22 febbraio 1931 (l’altro secolo, e che parte di secolo), gira il mondo sopra e sotto, a destra e manca, in lungo e largo per promuovere il made in Italy. l Vespucci è partito il 1° luglio 2023 per «la campagna addestrativa degli allievi ufficiali articolata in 31 porti, 28 nazioni, 5 continenti». Rientrerà in patria l’11 febbraio 2025. Consumata quasi la metà dei venti mesi di viaggio, soltanto quest’estate, s’è aggiunto il “Vespucci Tour”, l’operazione governativa di made in Italy col “Villaggio Italia” che affianca il Vespucci quando fa sosta. In ordine cronologico: Los Angeles, Tokyo, Darwin, Singapore, Mumbai, Doha, Abu Dhabi, Gedda. Per capire se è una buona idea imbarcare il made in Italy a bordo di una nave scuola, quale importantissima opportunità per la proiezione internazionale del “Sistema Italia”, dei suoi prodotti e della sua cultura nel mondo e, al contempo, costituisce un valido strumento per supportare gli indirizzi nazionali di politica estera e comunitaria, in continuità con la presenza italiana nell’ambito delle organizzazioni internazionali, nonché per accrescere e rafforzare i rapporti relazionali di cooperazione e collaborazione con i Paesi visitati. La Nave più bella del mondo è partita nel luglio 2023 per il suo Tour Mondiale e ora sta per tornare a casa per continuare il viaggio e condividere con tutti gli italiani il racconto di questa incredibile avventura. In ogni porto il Vespucci ha accolto i visitatori con affetto. Sarà un ritorno, ma soprattutto un incontro, per raccontare al Paese quanto l’Italia sia apprezzata in tutto il mondo, capace di unire, creare, ispirare. Dopo la nave Amerigo Vespucci ha proseguito la sua tappa per Crotone, prenotazioni sold out dopo poche ore così come successo per Taranto. Tra i suoi vanti e' senz'altro quella che la nave scuola Amerigo Vespucci ha doppiato Capo Horn il 5 aprile 2024. Si tratta di un traguardo storico per la nave, che per la prima volta in oltre 93 anni di navigazione ha oltrepassato questo leggendario lembo meridionale del continente americano, un'esperienza unica! . Come si chiamano i venti di Capo Horn? Quaranta ruggenti. L'espressione Quaranta ruggenti (in inglese: Roaring Forties), con riferimento al 40º parallelo, è stata coniata dagli inglesi all'epoca dei grandi velieri che passavano per Capo Horn. Capo Horn è noto per le spesso avverse condizioni climatiche che rendono difficile il doppiarlo con imbarcazioni a vela. Qual è la leggenda di Capo Horn? A Capo Horn due grandi oceani si scontrano in un incessante duello. Secondo una leggenda marinara, il Diavolo è rimasto incatenato sul fondo di questo tratto di mare in perenne tempesta. Capo Horn ospita il più grande cimitero di navi del mondo. Più di 800 navi vi sono affondate e 10.000 marinai hanno trovato la loro tomba in questa zona. È il più significativo dei tre grandi capi. Un mito che ancora oggi spaventa e affascina"Oltre gli Orizzonti" a bordo di nave Vespucci per vedere i luoghi di bordo più famosi ma anche quelli più nascosti. In un giorno speciale per la Marina, un'esperienza unica per chi non lo avesse fatto c'è ancora le date di Napoli, infatti la nave scuola della Marina Militare attraccherà a Napoli dal 13 al 16 maggio 2025. Un’occasione imperdibile per ammirare da vicino una vera icona della marineria italiana, simbolo di eleganza e tradizione. L’arte del mare per il nostro fantastico veliero quando va nei mari del mondo a vele aperte per ecostenibilità. Pronta a rimanere  nella storia la Settimana Santa a Taranto piu’ del natale e delle vacanze estive infatti alla processione dei Misteri che abbiamo assistito le’ tornata nella citta’ vecchia dopo 10 anni dal 2015, Arciconfraternita del Carmine e per l'eccezionalita’ della processione, le gare ovvero assemblea straordinaria delle confraternite: le offerte libere sono cresciute tantissime per l'evento della processionae che e’ tornata a Taranto vecchia,  una settimana storica 2 parole sono state : Amerigo Vespucci (Nave Giubilare), Perdoni e Misteri (Settimana Santa). Si è tenuto al Villaggio IN Italia anche la premiazione delle scuole e degli studenti che anno partecipato al concorso “Il mare è …” che rientra tra le iniziative legate alla Giornata del Mare dedicata quest'anno al mondo subacqueo., mentre il giorno 19 aprile 2025 alle ore 19.30 presso la Conference Hall del Villaggio IN Italia,c'è stata la bellissima proiezione del film “Il Comandante”. Il Villaggio IN Italia di Taranto del Tour Mediterraneo di Nave Amerigo Vespucci è reso possibile grazie al sostegno di: Giochi del Mediterraneo, dove si svolgeranno i Giochi del Mediterraneo 2026 in programma a Taranto dal 21 agosto al 3 settembre 2026. La Santa Messa Pasquale è stata presieduta dall'Arcivescovo di Taranto Mons. Ciro Miniero e concelebrata da Don Marco Falcone, il cappellano di bordo.  Il Tour Vespucci nei giorni seguenti si è unito al dolore per la scomparsa del Santo Padre e si è associato alle parole del Ministro della Difesa Guido Crosetto: “La scomparsa di papa Francesco ci lascia tutti attoniti e sbigottiti. La famiglia della Difesa italiana, e io per primo, si stringe, con affetto e commozione, a tutta la Chiesa cattolica e a tutti i fedeli cristiani che ora stanno pregando per l’anima di un Pontefice che lascia un vuoto in ognuno di noi. Papa Francesco ha guidato, con sapienza, umanità e sacrificio, la vita della sua Chiesa e la voce del suo Magistero si è fatta sentire in tutto il Mondo”. La bandiera di Nave Amerigo Vespucci, la cui cappella è chiesa giubilare, è stata subito issata a mezz’asta in segno di lutto. In questi giorni abbiamo registrato la presenza sulla nave di un potentino sottotenente di vascello (preferisce l'anonimato), e della troupe di Linea Verde, domenica 11 maggio 2025 in onda, sia sul magnifico veliero, che nei luoghi della città di Taranto, con il potentino Peppone Calabrese, conduttore televisivo e ristoratore, la cui carriera è fortemente legata al mondo della gastronomia e della valorizzazione delle tradizioni culinarie italiane.

L'Amerigo Vespucci arriva a Taranto e ufficialmente dà il via alla settima tappa del Tour Mediterraneo, coincidendo con i riti pasquali, particolarmente sentiti nella città dei due mari.

L'Amerigo Vespucci è arrivata a Taranto il 16 aprile 2025. L'Amerigo Vespucci è un veliero della Marina Militare Italiana, noto in tutto il mondo per la sua eleganza e il suo valore storico. Costruita nel 1930 presso il Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia, la nave prende il nome dal celebre esploratore fiorentino Amerigo Vespucci. La nave ha ormeggiato lungo la banchina del Castello Aragonese dal 16 al 22 aprile. , proseguendo la fase finale del giro del mondo cominciato l'1 luglio 2023. Un "monumento tra i monumenti", incastonato tra il Castello Aragonese, il Ponte girevole e il Monumento al marinaio. L'Amerigo Vespucci è arrivato a Taranto e ufficialmente ha dato il via alla settima tappa del Tour Mediterraneo, coincidendo con i riti pasquali, particolarmente sentiti nella città dei due mari. Taranto è una città che ha un legame fortissimo con la Marina Militare e con i marinai. "Non chi comincia ma quel che persevera" è un detto che sottolinea l'importanza di continuare a lavorare verso un obiettivo, anche quando le cose si fanno difficili. È il motto della nave scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare italiana, attribuito a Leonardo da Vinci. Il magnifico veliero “Amerigo Vespucci”, varato il 22 febbraio 1931 (l’altro secolo, e che parte di secolo), gira il mondo sopra e sotto, a destra e manca, in lungo e largo per promuovere il made in Italy. l Vespucci è partito il 1° luglio 2023 per «la campagna addestrativa degli allievi ufficiali articolata in 31 porti, 28 nazioni, 5 continenti». Rientrerà in patria l’11 febbraio 2025. Consumata quasi la metà dei venti mesi di viaggio, soltanto quest’estate, s’è aggiunto il “Vespucci Tour”, l’operazione governativa di made in Italy col “Villaggio Italia” che affianca il Vespucci quando fa sosta. In ordine cronologico: Los Angeles, Tokyo, Darwin, Singapore, Mumbai, Doha, Abu Dhabi, Gedda. Per capire se è una buona idea imbarcare il made in Italy a bordo di una nave scuola, quale importantissima opportunità per la proiezione internazionale del “Sistema Italia”, dei suoi prodotti e della sua cultura nel mondo e, al contempo, costituisce un valido strumento per supportare gli indirizzi nazionali di politica estera e comunitaria, in continuità con la presenza italiana nell’ambito delle organizzazioni internazionali, nonché per accrescere e rafforzare i rapporti relazionali di cooperazione e collaborazione con i Paesi visitati. La Nave più bella del mondo è partita nel luglio 2023 per il suo Tour Mondiale e ora sta per tornare a casa per continuare il viaggio e condividere con tutti gli italiani il racconto di questa incredibile avventura. In ogni porto il Vespucci ha accolto i visitatori con affetto. Sarà un ritorno, ma soprattutto un incontro, per raccontare al Paese quanto l’Italia sia apprezzata in tutto il mondo, capace di unire, creare, ispirare. Dopo la nave Amerigo Vespucci ha proseguito la sua tappa per Crotone, prenotazioni sold out dopo poche ore così come successo per Taranto. Tra i suoi vanti e' senz'altro quella che la nave scuola Amerigo Vespucci ha doppiato Capo Horn il 5 aprile 2024. Si tratta di un traguardo storico per la nave, che per la prima volta in oltre 93 anni di navigazione ha oltrepassato questo leggendario lembo meridionale del continente americano, un'esperienza unica! . Come si chiamano i venti di Capo Horn? Quaranta ruggenti. L'espressione Quaranta ruggenti (in inglese: Roaring Forties), con riferimento al 40º parallelo, è stata coniata dagli inglesi all'epoca dei grandi velieri che passavano per Capo Horn. Capo Horn è noto per le spesso avverse condizioni climatiche che rendono difficile il doppiarlo con imbarcazioni a vela. Qual è la leggenda di Capo Horn? A Capo Horn due grandi oceani si scontrano in un incessante duello. Secondo una leggenda marinara, il Diavolo è rimasto incatenato sul fondo di questo tratto di mare in perenne tempesta. Capo Horn ospita il più grande cimitero di navi del mondo. Più di 800 navi vi sono affondate e 10.000 marinai hanno trovato la loro tomba in questa zona. È il più significativo dei tre grandi capi. Un mito che ancora oggi spaventa e affascina"Oltre gli Orizzonti" a bordo di nave Vespucci per vedere i luoghi di bordo più famosi ma anche quelli più nascosti. In un giorno speciale per la Marina, un'esperienza unica per chi non lo avesse fatto c'è ancora le date di Napoli, infatti la nave scuola della Marina Militare attraccherà a Napoli dal 13 al 16 maggio 2025. Un’occasione imperdibile per ammirare da vicino una vera icona della marineria italiana, simbolo di eleganza e tradizione. L’arte del mare per il nostro fantastico veliero quando va nei mari del mondo a vele aperte per ecostenibilità. Pronta a rimanere  nella storia la Settimana Santa a Taranto piu’ del natale e delle vacanze estive infatti alla processione dei Misteri che abbiamo assistito le’ tornata nella citta’ vecchia dopo 10 anni dal 2015, Arciconfraternita del Carmine e per l'eccezionalita’ della processione, le gare ovvero assemblea straordinaria delle confraternite: le offerte libere sono cresciute tantissime per l'evento della processionae che e’ tornata a Taranto vecchia,  una settimana storica 2 parole sono state : Amerigo Vespucci (Nave Giubilare), Perdoni e Misteri (Settimana Santa). Si è tenuto al Villaggio IN Italia anche la premiazione delle scuole e degli studenti che anno partecipato al concorso “Il mare è …” che rientra tra le iniziative legate alla Giornata del Mare dedicata quest'anno al mondo subacqueo., mentre il giorno 19 aprile 2025 alle ore 19.30 presso la Conference Hall del Villaggio IN Italia,c'è stata la bellissima proiezione del film “Il Comandante”. Il Villaggio IN Italia di Taranto del Tour Mediterraneo di Nave Amerigo Vespucci è reso possibile grazie al sostegno di: Giochi del Mediterraneo, dove si svolgeranno i Giochi del Mediterraneo 2026 in programma a Taranto dal 21 agosto al 3 settembre 2026. La Santa Messa Pasquale è stata presieduta dall'Arcivescovo di Taranto Mons. Ciro Miniero e concelebrata da Don Marco Falcone, il cappellano di bordo.  Il Tour Vespucci nei giorni seguenti si è unito al dolore per la scomparsa del Santo Padre e si è associato alle parole del Ministro della Difesa Guido Crosetto: “La scomparsa di papa Francesco ci lascia tutti attoniti e sbigottiti. La famiglia della Difesa italiana, e io per primo, si stringe, con affetto e commozione, a tutta la Chiesa cattolica e a tutti i fedeli cristiani che ora stanno pregando per l’anima di un Pontefice che lascia un vuoto in ognuno di noi. Papa Francesco ha guidato, con sapienza, umanità e sacrificio, la vita della sua Chiesa e la voce del suo Magistero si è fatta sentire in tutto il Mondo”. La bandiera di Nave Amerigo Vespucci, la cui cappella è chiesa giubilare, è stata subito issata a mezz’asta in segno di lutto. In questi giorni abbiamo registrato la presenza sulla nave di un potentino sottotenente di vascello (preferisce l'anonimato), e della troupe di Linea Verde, domenica 11 maggio 2025 in onda, sia sul magnifico veliero, che nei luoghi della città di Taranto, con il potentino Peppone Calabrese, conduttore televisivo e ristoratore, la cui carriera è fortemente legata al mondo della gastronomia e della valorizzazione delle tradizioni culinarie italiane.

Lettura di brani poetici e di prosa dalle opere di Scotellaro

Tricarico . - Giovedì 24 aprile 2025, a partire dalle ore 18.00, nel quadro delle iniziative che il Comune di Tricarico promuove ogni anno per celebrare il compleanno di Rocco Scotellaro (a partire dal 2023, anno in cui ricorreva il centenario della nascita), presso la Biblioteca comunale, sarà presentato il libro, di cui è stata da poco pubblicata la seconda edizione (notevolmente ampliata e arricchita rispetto alla prima), Dove l'erba trema, di Emilio Lastrucci. Si tratta della monografia organica su Scotellaro nella quale lo studioso-poeta (com'è noto docente presso l'Università della Basilicata e "la Sapienza" di Roma) esplora "a tappeto" e in profondità l'opera e l'esperienza del grande intellettuale lucano, fornendone un'analisi puntuale aggiornata e chiavi interpretative particolarmente originali. L'appuntamento rappresenta il primo di un programma di presentazioni del testo che si svolgerà in una serie di contesti accademici e istituzionali distribuiti sull'intero territorio nazionale. Le presentazioni sono state concepite, soprattutto, quali occasioni per promuovere ulteriormente, a seguito di quelle realizzate durante le celebrazioni del centenario, il confronto sul lascito intellettuale di Scotellaro, rivolgendosi in modo particolare alle generazioni emergenti. La motivazione della scelta di realizzare il primo di questi incontri a Tricarico, nella Biblioteca intitolata a Scotellaro e situata a pochi passi dall'abitazione e dai luoghi circostanti dove egli visse la massima parte della sua vita, appare evidente e consentirà agli intervenuti di prendere parte all'evento immergendosi in un'atmosfera intrisa di reminiscenze scotellariane. Questo, la cui organizzazione è stata coordinata da Paola Benevento e la cui conduzione è affidata a Giuseppe Miseo, prevede, infatti, oltre all'approfondimento critico della prof.ssa Debora De Fazio, anch'ella docente di Unibas, la lettura di poesie e brani autobiografici di Scotellaro e di altri tratti dal lavoro critico del prof. Emilio Lastrucci, nonché intermezzi musicali folk nei quali saranno eseguiti canti tradizionali legati al vissuto del poeta-contadino (esecutori dei brani proposti saranno Maria Antonietta Silletti, Roberto Petruccio, lo stesso accademico Emilio Lastrucci, Antonio Guastamacchia e la sua band). La serata, patrocinata anche dalla Regione Basilicata e da varie istituzioni scientifiche e di servizio, prevede la partecipazione attiva del sindaco Paolo Paradiso e di altri componenti della Giunta.

E’ partito venerdi 14 marzo 2025 il Master Universitario di II livello “Intelligenza artificiale, didattica digitale e nuove tecnologie per i processi inclusivi” Anno Accademico. 2024-2025

Potenza.- Con la lezione di venerdì 14 marzo 2025 si avvia il Master Universitario di II livello su “Intelligenza artificiale, didattica digitale e nuove tecnologie per i processi inclusivi” promosso dall’Università degli Studi della Basilicata per l’a.a. 2024-2025.

 

All’incontro inaugurale oltre ad Alessio Fabiano, Coordinatore  del Master, erano presenti  Giuseppe Spadafora, Ordinario di Didattica dell’Università della Calabria e Direttore presso l’Unibas dei Percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, Mariafilomena Anzalone, Marika Calenda, Maria Grazia Lo Cricchio e Vincenzo Nunzio Scalcione, docenti UNIBAS e tutti membri del Comitato Scientifico del Master.

Il Master, alla sua prima edizione, ha avuto un notevole successo raggiungendo quota 52 iscrizioni. I corsisti, docenti, formatori ed esperti del settore education, provengono da tutta Italia e sono entusiati di iniziare questo percorso di alta formazione che li porterà ad affrontare il grande tema dell’impatto dell’Intelligenza Artificiale in ambito educativo tra sfide, rischi ed opportunità. Il percorso formativo andrà ad approfondire la centralità della Didattica digitale e dell’Intelligenza Artificiale nella progettazione didattica tra diritti e responsabilità, etica e nuovi spazi di apprendimento. Un focus sarà, inoltre, rivolto all’Intelligenza emotiva e ai disagi nei nuovi spazi di apprendimento e al ruolo che può avere l’intelligenza artificiale per la promozione di processi inclusivi di qualità. Nell’offerta formativa non mancherà l’attenzione per la costruzione di un nuovo curriculo digitale tra cittadinanza onlife, digital literacy e nuove competenze digitali. Il percorso è completato da attività di tirocinio presso le istituzioni scolastiche convenzionate, enti pubblici e privati. Oltre alle lezioni dei docenti del Master componenti del Comitato Scientifico, l’offerta formativa sarà arricchita da seminari e conferenze internazionali, approfondimenti e testimonianze tenute dai massimi esperti del settore. “L’Intelligenza Artificiale rappresenta la più importante sfida attuale per la scuola italiana e la mancanza, ad oggi, di linee guida ministeriali per l’utilizzo dell’IA a scuola, impone una riflessione epistemologica e didattica importante per guidare il cambiamento e non subirlo passivamente. Conoscere, comprendere e saper utilizzare in maniera competente l’IA e soprattutto saperla impiegare per promuovere il successo formativo e l’inclusione di tutti e di ciascuno per una scuola democratica e meritocratica, deve essere una prerogativa di pedagogisti, insegnanti e formatori.

Ringrazio il nostro Magnifico Rettore prof. Ignazio Mancini, il prof. Francesco Panarelli, Direttore del Dipartimento per l’Innovazione Umanistica, Scientifica e Sociale, e il prof. Claudio De Luca, Coordinatore del Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria dell’Unibas, per la sensibilità che hanno dimostrato nel volere e nel sostenere questo percorso di alta formazione, tra i primi in Ialia,  per tanti insegnanti ed educatori della Basilicata e del Sud.” Con queste parole il prof. Alessio Fabiano ha salutato corsiste e corsisti durante la prima lezione. Le attvità didattiche si concluderanno con la discussione di un elaborato finale previsto per ottobre 2025.

Il Master Universitario di II livello “Intelligenza artificiale, didattica digitale e nuove tecnologie per i processi inclusivi” rientra nella attività del Laboratorio ORIAID – Orientamento, Intelligenza Artificiale, Inclusione e Disagi di recente attivazione presso il Dipartimento per l'Innovazione Umanistica, Scientifica e Sociale dell’Università degli Studi della Basilicata. ORIAID è un laboratorio universitario dedicato alla ricerca e alla sperimentazione in ambito educativo secondo una prospettiva pedagogica e psicologica con un focus sulla didattica orientativa e inclusiva attraverso l’intelligenza artificiale. Il Laboratorio mira, anche, a potenziare le competenze di insegnanti, formatori, tutor ed educatori specializzati attraverso approcci pratici e tecnologie innovative basate sull’intelligenza artificiale.

Lastrucci l’espressione di un doveroso ma spontaneo omaggio alla regione nella quale egli vive ed opera da un quarto di secolo

Il 29 novembre, presso il Polo Bibliotecario Nazionale di Potenza, è stata presentata la raccolta poetica di Emilio Lastrucci, di recente pubblicata, dal titolo “Mattini”, nella quale sono compresi 66 componimenti, prodotti dall’Autore nel corso degli ultimi due anni e che hanno sinora registrato notevoli apprezzamenti da parte della critica come di un vasto pubblico. “Il successo dell’iniziativa, cui ha preso parte una platea di diversa età ed estrazione ed affluita da luoghi dell’intera regione”, ha commentato Lastrucci, “rappresenta un segnale significativo del crescente interesse verso la forma espressiva della poesia nel territorio regionale, testimoniato in misura ancor più marcata dai numerosi e interessanti interventi da parte dei convenuti, finalizzati ad approfondire il confronto sui temi salienti sui quali i miei componimenti sollecitano la sensibilità e la riflessione, in particolare l’inquietudine generata dal teatro della guerra, che minaccia di espandersi a livello planetario, nonché il difficile rapporto dell’uomo contemporaneo con la natura, che, a lungo devastata, nella dimensione dell’intero Paese, da uno sregolato e inconsulto sfruttamento delle risorse, nonchè, nel più specifico territorio regionale, da catastrofi naturali e problemi costitutivi legati alle sue caratteristiche orografiche ed idrografiche, ci mostra ora il drammatico scenario degli effetti prodotti, dei quali l’emergenza idrica è solo il più vistoso ed allarmante”. Hanno partecipato all’evento, olte al Direttore della nuova splendida ed attivissima istituzione culturale nella quale questo si è svolto, Luigi Catalani, la consigliera di parità provinciale Simona Bonito, la quale ha offerto interessantissimi stimoli sui temi trattati, e la Presidente dell’Associazione “Universum Basilicata”, Novella Capoluongo, che ha anche presentato il ricco programma delle prossime iniziative da questa promosse. Cinzia D’Agostino ha coordinato e moderato l’intera manifestazione, la quale è stata impreziosita dalla lettura di diversi componimenti inclusi nella silloge e dagli intermezzi musicali, costituiti da brani inediti, taluni composti per l’occasione, del Maestro Toni de Giorgi, dallo stesso eseguiti al pianoforte. Il ciclo di presentazioni dell’opera più recente del poeta e studioso di origini romane e naturalizzato lucano proseguirà ora in numerose altre città italiane. L’intenzione di Lastrucci di avviare questo ciclo di eventi nel capoluogo lucano, come ha egli stesso testimoniato, rappresenta l’espressione di un doveroso ma spontaneo omaggio alla regione nella quale egli vive ed opera da un quarto di secolo ed i cui ambienti naturali, peraltro, costituiscono lo sfondo della massima parte delle sue più emozionanti poesie.

Emilio Lastrucci : “ Mattini”: l’invenzione della propria vita è un processo mitopoietico, assimilabile all’atto del poetare

Matera..- Negli ultimi anni Emilio Lastrucci ha intensificato la sua attività e produzione poetica, pubblicando opere che raccolgono componimenti in massima parte inediti, salutate dalla critica e dal pubblico con estremo favore. Le ultime quattro raccolte (Semi alati, Rapsodia dell'effimero, Attesa del passato, Mattini) sono state tutte edite, in una veste alquanto pregiata, da Pensa Multimedia. L'ultimo dei lavori citati, fresco di stampa e da qualche settimana immesso nei circuiti della distribuzione editoriale, raccoglie sessantasei poesie, di varia ampiezza, tutte di notevolissimo pregio, per comporre le quali l'Autore ha speso gli ultimissimi anni, fatta eccezione per alcuni versi giovanili, riproposti in una versione parzialmente rivisitata.  Le poesie raccolte nel volume hanno tutte in comune una genesi legata ad un preciso momento del

giorno: il sorgere del sole, nonché, in larga parte, ambientazioni ove risultano chiaramente riconoscibili sfondi e squarci paesaggistici delle terre lucane. Il letterato e accademico di origini romane, infatti, si è, com'è noto, naturalizzato in questa regione da oltre un quarto di secolo e qui ha trovato la sua dimensione esistenziale più propria, nonché i luoghi dell'animo che suscitano in forma privilegiata la sua ispirazione creativa. Tale caratteristica appare quanto mai evidente nel componimento dedicato a Rocco Scotellaro, ma risulta diffusa in moltissimi altri passi dell'intera silloge, cosi come già nelle raccolte precedenti.

L'elemento della fase aurorale del giorno, da cui deriva lo stesso titolo della raccolta, come richiamato nella Sinossi, "acquista valore simbolico in ragione del tema portante di questa fase matura

dell'elaborazione poetica dell'autore: il deprimente scenario di un mondo ancora devastato dagli orribili mali che avevano afflitto il secolo passato e il cui incubo nel momento della transizione al nuovo millennio si era avuta l'illusione fosse svanito". "A questa dolorosa e pessimista visione di una società afflitta da un crescente degrado fanno da contraltare gli slanci, utopici quanto necessari, verso una prospettiva aurorale, che può prender vita soltanto da un processo evolutivo di cui si renda protagonista la nuovissima generazione (particolarmente suggestivi appaiono i versi dedicati ai nipoti,), volto a trasformare la stessa natura umana, e di cui la dimensione poetica dell'esistenza costituisce il valore e la condizione fondanti".

Così si esprime l’autore: ”Salpano tra la nebbia i mercantili in anticipo sui primi pigri albori, coi ventri gonfi immersi per intero fendono silenziosi le acque nere smerigliate di schiuma e di bagliori. Le calate più estreme al vecchio molo, tra frangiflutti incrostati di catrame, sono il rifugio notturno dei randagi, assopiti in alcove di cartone a smaltire la sbornia ed il dolore. Sul margine più quieto della darsena, tra vecchie barche in rimessa sulla riva, si gode d’un piacere solitario ad ammirare l’andirivieni monotono dell’onda che trasporta legni marci alla deriva. Dove emergono ciuffi secchi d’alghe, tra iridescenze di stagnanti idrocarburi, guizzano biancheggiando i muggini in pastura insidiati dai tuffi dei gabbiani. La morte perennemente aleggia in questi spazi e stamattina, con un battito d’ali  più che mai deciso ha sfiorato il mio capo all’improvviso. (Da Nature morte, 1982) .

Qualche lettore e lettrice così si sono espressi nel comprarlo:    “Bellissimo, lo consiglierò sicuramente. Ha un titolo accattivante, che incuriosisce; giusto merito alla accademico.. Sono convinto che sia molto di più di un libro di poesie è molto più, è un libro che indaga le relazioni, che parla di risorse, di rivincite.

“Il peso specifico dell’amore”. E’ uno sprone!.

Le sue parole mi hanno aperto la mente e le hanno ridato la luce e la forza che tanto amo in un momento in cui, le avevo messe da parte!.

Entra diretto nella mia top 10

A volte le letture consigliate riservano grandi sorprese … Grazie

Un libro-volumetto da leggere e rileggere , questo del poeta Emilio Lastrucci ricco di spunti, riflessioni e stimoli. Un libro capace di emozionare, attraverso la risata o le lacrime e di lasciare una bella traccia.

Bisogno deglutire ogni parola, ogni riga. Il rincorrersi della vita. Grazie all’autore ovvero quando le emozioni hanno un peso.”

Altro passo del volumetto di poesie “Un nuovo giorno si è aperto dopo il temporale ed io sono venuto fin quaggiù per salutarlo, dove il tepore di settembre mi è più amico  e la mia solitudine si fa piacere nel riempirmi di sabbia mani e piedi e nel lasciare trascorrere  i minuti contemplando

gli scatti dei gamberi dalla marea lasciati imprigionati nelle pozze ribollenti fra gli scogli. (Da Forme di vita, 1980) “. Un volumetto in cui la scrittura dell’autore è più matura e la storia delle sue poesie sono articolate con verità e finzione narrative ben mescolate; di più scrivere con dovizia di particolari, mai scontati, e con una tale vividezza e precisione che tiene col fiato sospeso. E’ un libro che ti scava dentro e ti scannerizza l’anima nel profondo. Irrequieto e bellissimo.

Belle poesie vivide, coinvolgenti, travolge; stilisticamente scorre fluido come il linguaggio parlato. Rende fortemente l’idea di cosa significhi non riuscire a cogliere i sentimenti, di quell’incomunicabilità emotiva tutta postmoderna, di quel peso che assume nelle relazioni;

Conoscere esattamente i posti, i profumi, le luci e persino i rumori… però dopo un’attenta riflessione devo dire che è gratificante e ti sembra di poter penetrare maggiormente gli aspetti della storia; quasi alla fine pensi di essere un lettore privilegiato

Concludiamo con :” Terra bruciata dietro i nostri passi, salsa terra riarsa pregna di nivea spuma evanescente, nella fiumara onusta di marciume, gonfia di bruma fetida, soffocata da nuvole brunite nel riflesso sanguigno dell’aurora.

Odi il pianto dirotto del Grecale che sferza il sartiame sparso sopra i gozzi in secca con tintinnare sonoro di ferraglia; ascolta il lamento dei gabbiani,  smisurato riverbero del mare, e seguimi ancora  verso rade remote  di scogliere pure, dove ho afferrato un giorno

in lontananza un canto di sirene che oggi, forse, ci rapiranno insieme. (Da Nature morte, 1983)”.

5 stellette meritatissime!!!!!

Emilio Lastrucci : “ Mattini”: l’invenzione della propria vita è un processo mitopoietico, assimilabile all’atto del poetare

Matera..- Negli ultimi anni Emilio Lastrucci ha intensificato la sua attività e produzione poetica, pubblicando opere che raccolgono componimenti in massima parte inediti, salutate dalla critica e dal pubblico con estremo favore. Le ultime quattro raccolte (Semi alati, Rapsodia dell'effimero, Attesa del passato, Mattini) sono state tutte edite, in una veste alquanto pregiata, da Pensa Multimedia. L'ultimo dei lavori citati, fresco di stampa e da qualche settimana immesso nei circuiti della distribuzione editoriale, raccoglie sessantasei poesie, di varia ampiezza, tutte di notevolissimo pregio, per comporre le quali l'Autore ha speso gli ultimissimi anni, fatta eccezione per alcuni versi giovanili, riproposti in una versione parzialmente rivisitata.  Le poesie raccolte nel volume hanno tutte in comune una genesi legata ad un preciso momento del

giorno: il sorgere del sole, nonché, in larga parte, ambientazioni ove risultano chiaramente riconoscibili sfondi e squarci paesaggistici delle terre lucane. Il letterato e accademico di origini romane, infatti, si è, com'è noto, naturalizzato in questa regione da oltre un quarto di secolo e qui ha trovato la sua dimensione esistenziale più propria, nonché i luoghi dell'animo che suscitano in forma privilegiata la sua ispirazione creativa. Tale caratteristica appare quanto mai evidente nel componimento dedicato a Rocco Scotellaro, ma risulta diffusa in moltissimi altri passi dell'intera silloge, cosi come già nelle raccolte precedenti.

L'elemento della fase aurorale del giorno, da cui deriva lo stesso titolo della raccolta, come richiamato nella Sinossi, "acquista valore simbolico in ragione del tema portante di questa fase matura

dell'elaborazione poetica dell'autore: il deprimente scenario di un mondo ancora devastato dagli orribili mali che avevano afflitto il secolo passato e il cui incubo nel momento della transizione al nuovo millennio si era avuta l'illusione fosse svanito". "A questa dolorosa e pessimista visione di una società afflitta da un crescente degrado fanno da contraltare gli slanci, utopici quanto necessari, verso una prospettiva aurorale, che può prender vita soltanto da un processo evolutivo di cui si renda protagonista la nuovissima generazione (particolarmente suggestivi appaiono i versi dedicati ai nipoti,), volto a trasformare la stessa natura umana, e di cui la dimensione poetica dell'esistenza costituisce il valore e la condizione fondanti".

Così si esprime l’autore: ”Salpano tra la nebbia i mercantili in anticipo sui primi pigri albori, coi ventri gonfi immersi per intero fendono silenziosi le acque nere smerigliate di schiuma e di bagliori. Le calate più estreme al vecchio molo, tra frangiflutti incrostati di catrame, sono il rifugio notturno dei randagi, assopiti in alcove di cartone a smaltire la sbornia ed il dolore. Sul margine più quieto della darsena, tra vecchie barche in rimessa sulla riva, si gode d’un piacere solitario ad ammirare l’andirivieni monotono dell’onda che trasporta legni marci alla deriva. Dove emergono ciuffi secchi d’alghe, tra iridescenze di stagnanti idrocarburi, guizzano biancheggiando i muggini in pastura insidiati dai tuffi dei gabbiani. La morte perennemente aleggia in questi spazi e stamattina, con un battito d’ali  più che mai deciso ha sfiorato il mio capo all’improvviso. (Da Nature morte, 1982) .

Qualche lettore e lettrice così si sono espressi nel comprarlo:    “Bellissimo, lo consiglierò sicuramente. Ha un titolo accattivante, che incuriosisce; giusto merito alla accademico.. Sono convinto che sia molto di più di un libro di poesie è molto più, è un libro che indaga le relazioni, che parla di risorse, di rivincite.

“Il peso specifico dell’amore”. E’ uno sprone!.

Le sue parole mi hanno aperto la mente e le hanno ridato la luce e la forza che tanto amo in un momento in cui, le avevo messe da parte!.

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A volte le letture consigliate riservano grandi sorprese … Grazie

Un libro-volumetto da leggere e rileggere , questo del poeta Emilio Lastrucci ricco di spunti, riflessioni e stimoli. Un libro capace di emozionare, attraverso la risata o le lacrime e di lasciare una bella traccia.

Bisogno deglutire ogni parola, ogni riga. Il rincorrersi della vita. Grazie all’autore ovvero quando le emozioni hanno un peso.”

Altro passo del volumetto di poesie “Un nuovo giorno si è aperto dopo il temporale ed io sono venuto fin quaggiù per salutarlo, dove il tepore di settembre mi è più amico  e la mia solitudine si fa piacere nel riempirmi di sabbia mani e piedi e nel lasciare trascorrere  i minuti contemplando

gli scatti dei gamberi dalla marea lasciati imprigionati nelle pozze ribollenti fra gli scogli. (Da Forme di vita, 1980) “. Un volumetto in cui la scrittura dell’autore è più matura e la storia delle sue poesie sono articolate con verità e finzione narrative ben mescolate; di più scrivere con dovizia di particolari, mai scontati, e con una tale vividezza e precisione che tiene col fiato sospeso. E’ un libro che ti scava dentro e ti scannerizza l’anima nel profondo. Irrequieto e bellissimo.

Belle poesie vivide, coinvolgenti, travolge; stilisticamente scorre fluido come il linguaggio parlato. Rende fortemente l’idea di cosa significhi non riuscire a cogliere i sentimenti, di quell’incomunicabilità emotiva tutta postmoderna, di quel peso che assume nelle relazioni;

Conoscere esattamente i posti, i profumi, le luci e persino i rumori… però dopo un’attenta riflessione devo dire che è gratificante e ti sembra di poter penetrare maggiormente gli aspetti della storia; quasi alla fine pensi di essere un lettore privilegiato

Concludiamo con :” Terra bruciata dietro i nostri passi, salsa terra riarsa pregna di nivea spuma evanescente, nella fiumara onusta di marciume, gonfia di bruma fetida, soffocata da nuvole brunite nel riflesso sanguigno dell’aurora.

Odi il pianto dirotto del Grecale che sferza il sartiame sparso sopra i gozzi in secca con tintinnare sonoro di ferraglia; ascolta il lamento dei gabbiani,  smisurato riverbero del mare, e seguimi ancora  verso rade remote  di scogliere pure, dove ho afferrato un giorno

in lontananza un canto di sirene che oggi, forse, ci rapiranno insieme. (Da Nature morte, 1983)”.

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Emilio Lastrucci : “ Mattini”: l’invenzione della propria vita è un processo mitopoietico, assimilabile all’atto del poetare

Matera..- Negli ultimi anni Emilio Lastrucci ha intensificato la sua attività e produzione poetica, pubblicando opere che raccolgono componimenti in massima parte inediti, salutate dalla critica e dal pubblico con estremo favore. Le ultime quattro raccolte (Semi alati, Rapsodia dell'effimero, Attesa del passato, Mattini) sono state tutte edite, in una veste alquanto pregiata, da Pensa Multimedia. L'ultimo dei lavori citati, fresco di stampa e da qualche settimana immesso nei circuiti della distribuzione editoriale, raccoglie sessantasei poesie, di varia ampiezza, tutte di notevolissimo pregio, per comporre le quali l'Autore ha speso gli ultimissimi anni, fatta eccezione per alcuni versi giovanili, riproposti in una versione parzialmente rivisitata.  Le poesie raccolte nel volume hanno tutte in comune una genesi legata ad un preciso momento del

giorno: il sorgere del sole, nonché, in larga parte, ambientazioni ove risultano chiaramente riconoscibili sfondi e squarci paesaggistici delle terre lucane. Il letterato e accademico di origini romane, infatti, si è, com'è noto, naturalizzato in questa regione da oltre un quarto di secolo e qui ha trovato la sua dimensione esistenziale più propria, nonché i luoghi dell'animo che suscitano in forma privilegiata la sua ispirazione creativa. Tale caratteristica appare quanto mai evidente nel componimento dedicato a Rocco Scotellaro, ma risulta diffusa in moltissimi altri passi dell'intera silloge, cosi come già nelle raccolte precedenti.

L'elemento della fase aurorale del giorno, da cui deriva lo stesso titolo della raccolta, come richiamato nella Sinossi, "acquista valore simbolico in ragione del tema portante di questa fase matura

dell'elaborazione poetica dell'autore: il deprimente scenario di un mondo ancora devastato dagli orribili mali che avevano afflitto il secolo passato e il cui incubo nel momento della transizione al nuovo millennio si era avuta l'illusione fosse svanito". "A questa dolorosa e pessimista visione di una società afflitta da un crescente degrado fanno da contraltare gli slanci, utopici quanto necessari, verso una prospettiva aurorale, che può prender vita soltanto da un processo evolutivo di cui si renda protagonista la nuovissima generazione (particolarmente suggestivi appaiono i versi dedicati ai nipoti,), volto a trasformare la stessa natura umana, e di cui la dimensione poetica dell'esistenza costituisce il valore e la condizione fondanti".

Così si esprime l’autore: ”Salpano tra la nebbia i mercantili in anticipo sui primi pigri albori, coi ventri gonfi immersi per intero fendono silenziosi le acque nere smerigliate di schiuma e di bagliori. Le calate più estreme al vecchio molo, tra frangiflutti incrostati di catrame, sono il rifugio notturno dei randagi, assopiti in alcove di cartone a smaltire la sbornia ed il dolore. Sul margine più quieto della darsena, tra vecchie barche in rimessa sulla riva, si gode d’un piacere solitario ad ammirare l’andirivieni monotono dell’onda che trasporta legni marci alla deriva. Dove emergono ciuffi secchi d’alghe, tra iridescenze di stagnanti idrocarburi, guizzano biancheggiando i muggini in pastura insidiati dai tuffi dei gabbiani. La morte perennemente aleggia in questi spazi e stamattina, con un battito d’ali  più che mai deciso ha sfiorato il mio capo all’improvviso. (Da Nature morte, 1982) .

Qualche lettore e lettrice così si sono espressi nel comprarlo:    “Bellissimo, lo consiglierò sicuramente. Ha un titolo accattivante, che incuriosisce; giusto merito alla accademico.. Sono convinto che sia molto di più di un libro di poesie è molto più, è un libro che indaga le relazioni, che parla di risorse, di rivincite.

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Bisogno deglutire ogni parola, ogni riga. Il rincorrersi della vita. Grazie all’autore ovvero quando le emozioni hanno un peso.”

Altro passo del volumetto di poesie “Un nuovo giorno si è aperto dopo il temporale ed io sono venuto fin quaggiù per salutarlo, dove il tepore di settembre mi è più amico  e la mia solitudine si fa piacere nel riempirmi di sabbia mani e piedi e nel lasciare trascorrere  i minuti contemplando

gli scatti dei gamberi dalla marea lasciati imprigionati nelle pozze ribollenti fra gli scogli. (Da Forme di vita, 1980) “. Un volumetto in cui la scrittura dell’autore è più matura e la storia delle sue poesie sono articolate con verità e finzione narrative ben mescolate; di più scrivere con dovizia di particolari, mai scontati, e con una tale vividezza e precisione che tiene col fiato sospeso. E’ un libro che ti scava dentro e ti scannerizza l’anima nel profondo. Irrequieto e bellissimo.

Belle poesie vivide, coinvolgenti, travolge; stilisticamente scorre fluido come il linguaggio parlato. Rende fortemente l’idea di cosa significhi non riuscire a cogliere i sentimenti, di quell’incomunicabilità emotiva tutta postmoderna, di quel peso che assume nelle relazioni;

Conoscere esattamente i posti, i profumi, le luci e persino i rumori… però dopo un’attenta riflessione devo dire che è gratificante e ti sembra di poter penetrare maggiormente gli aspetti della storia; quasi alla fine pensi di essere un lettore privilegiato

Concludiamo con :” Terra bruciata dietro i nostri passi, salsa terra riarsa pregna di nivea spuma evanescente, nella fiumara onusta di marciume, gonfia di bruma fetida, soffocata da nuvole brunite nel riflesso sanguigno dell’aurora.

Odi il pianto dirotto del Grecale che sferza il sartiame sparso sopra i gozzi in secca con tintinnare sonoro di ferraglia; ascolta il lamento dei gabbiani,  smisurato riverbero del mare, e seguimi ancora  verso rade remote  di scogliere pure, dove ho afferrato un giorno

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