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Auguri dall'anatra zoppa e dalla papera che galleggia.

In evidenza Auguri dall'anatra zoppa e dalla papera che galleggia.

In genere, arrivati a fine anno, nel formulare gli auguri si coglie l'occasione per fare un pò il bilancio di tutto l'anno. Come il discorso del Presidente a reti unificate, insomma., quello che quest'anno non vedrà nessuno perchè è talmente infarcito di formalismo che la gente non ha più voglia di tollerare.

Siamo reduci da un bel 2014 del cavolo, non c'è che dire.

Partiamo con la primavera di Potenza (che anche se non è come quella di Praga, pure sembrava foriera di un nuovo corso). Sembrava una delle tante false rivoluzioni a cui ci stanno abituando da qualche tempo. Una rivoluzione che vede per la prima volta a Potenza trionfare sul filo di lana un nuovo corso politico. Nuovo davvero, e stavolta non è un termine senza senso. Un'amministrazione di centro destra spodesta un quarantennio di dominio del centro sinistra nel capoluogo di regione.

Si, d'accordo, la maggioranza non appartiene loro. Si, d'accordo, in questo modo non possono governare. Si, d'accordo, c'è l'ombra del dissesto.

L'autunno caldo (sia climaticamente che economicamente) porta infatti puntualmente la dichiarazione di dissesto tanto temuta. L'anatra continua a zoppicare e la rivoluzione tanto attesa si traduce in una corsa a ostacoli fatta dalle tartarughe, una serie di promesse impossibili da mantenere, tagli di nastri e varie enunciazioni (non annunciazioni, quelle erano dell'arcangelo Gabriele, e ultimamente dell'arcangelo Matteo).

E vabbè ma cosa ti aspettavi? Che l'anatra zoppa corresse come Usain Bolt? No, però...

Però passa maggio, arriva l'estate, poi l'autunno, adesso abbiamo da qualche giorno inaugurato anche l'inverno, e cosa ci ritroviamo in tasca?

Una rotonda sul mare (sarebbe bello il mare a Piazza XVIII agosto), e il ticket nelle scale mobili. La sorpresa è che i potentini pagano il ticket, sfatando decenni di improperie che dicevano che non avrebbero mai pagato per utilizzare il servizio e che in genere pretendono senza mai dare. Che poi i biglietti non si trovino, è del tutto secondario. Come a dire: il biglietto si paga, ma se poi non lo potete acquistare, non importa.

Cos'altro ci troviamo in tasca? Servizi scadenti, ridotti al lumicino e meno soldi dell'anno preceente, visto che tutte le tasse (nessuna esclusa) sono state elevate al massimo. Colpa dei predecessori? Colpa del dissesto? Naturalmente. È sempre colpa di qualcuno.

Cosa ci attende nell'anno nuovo? Il famoso governo di larghe intese. Di unità comunale. Tutti insieme per Potenza, Salviamo Potenza, Forza Potenza, Sursum corda Potenza, Alè Potenza, Chi non salta di Matera è. Siamo, allo stadio? No, ma poco ci manca.

Anche quell'altro, infatti, parla spesso di risultati calcistici: siamo andati a Roma e abbiamo vinto 1-0. Poi siamo venuti qui e li abbiamo battuti 4 -0 e adesso siamo in finale per la coppa dell'oro nero. Peccato che le partite erano truccate e il giudice di gara era un cane di arbitro a sei zampe e un pericoloso getto di fuoco dalla bocca che atterrisce tutti. Come si può vincere una partita così? Però ci dicono che abbiamo vinto noi, anche se il risultato sembra non sia ancora stato omologato.

Il punto è un altro, e lo dico con la stessa chiarezza che userebbe un cittadino che si è rotto lo scatolame già sottoposto a dura prova nel passato: ci aspettavamo non qualcosa di più, ma molto di più. Ad esempio che le rotonde fossero state tre, quattro, cinque. Che i biglietti per le scale mobili fossero stati ampliati al biglietto unico integrato per tutto il sistema di trasporto. Che vi fosse una totale revisione di un sistema di trasporto pubblico vergognoso per quanto costa e per come (non) funziona. Che il sistema della raccolta differenziata si fosse esteso progressivamente alla città, procedendo quartiere per quartiere, zona per zona.

Ma già, l'anatra è zoppa e non può correre più veloce di così. Ma invece dell'anatra, non era meglio la pecora zoppa? Almeno qualcuno si sarebbe divertito di più. Abbasso le anatre zoppe, evviva le papere galleggianti. Buon Natale ai lucani. Felice anno nuovo, perché con questi auspici saranno lenticchie amare e capitoni indigesti per tutto il 2015. 

 

Dino De Angelis

Ultima modifica ilVenerdì, 26 Dicembre 2014 04:39
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