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NATALE E LA CRISI...FRA TRADIZIONI INTRAMONTABILI E PORTAFOGLI SEMIVUOTI

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O abbiamo la speranza in noi, o non l'abbiamo;

è una dimensione dell'anima,

e non dipende da una particolar osservazione del mondo

o da una stima della situazione.

La speranza non è una predizione,

ma un orientamento dello spirito e del cuore;

trascende il mondo che viene immediatamente sperimentato

ed è ancora da qualche parte al di là dei suoi orizzonti

(Vaclar Havel)

 

La speranza dice Havel, non nasce da analisi ma da “un orientamento del cuore”.

La crisi si sfida. Pensiamo a tutto ciò che i nostri padri hanno costruito o ricostruito in condizioni senz'altro più difficili delle attuali.

Alcuni adulti sostengono che una volta non si era abituati ad arrivare a fare tanti sfarzi, i regali non erano fatti molto spesso, visto che non c'erano molti soldi da spendere e servivano quindi solo per rafforzare il sentimento d'amore che portavano, il regalo come oggetto non era poi cosi' importante. Altre persone però sostengono che il Natale sia solo un momento per fare acquisti e regali trovando la scusa di stare con i parenti.

Nove lucani su dieci hanno preferito trascorrere il Natale in casa con famiglia e/o amici, è una tradizione consolidata. La crisi taglia la spesa per regali e viaggi, ma “salva la tavola delle feste”

Comprendo la voglia di non lasciar svanire dopo alcuni “Natali freddi” l'ottimismo e la fiducia, ma una famiglia su quattro è in “ rosso stabile”

Ormai i Lucani arrivano a fine anno con le tasche sempre più vuote, impoveriti da una pressione fiscale insostenibile, e da un potere di acquisto in costante riduzione.

Una situazione fortemente negativa che ha determinato tagli di spese in tutto il comparto relativo al Natale.

In definitiva i Lucani, ma gli Italiani in genere non hanno avuto soldi per fare regali.

Camminando nel nostro centro storico, nella via dello shopping (Via Pretoria) possiamo notare che questa non è affollata, nonostante alcuni negozi abbiano già ribassato i prezzi.

Chi ha comprato si è limitato al minimo indispensabile. Ai commercianti ora non resta che sperare che la situazione migliori con l'avvicinarsi dei saldi, ma le aspettative sono basse, le file fuori dai negozi degli anni passati sono un lontano ricordo.

Una famiglia su tre in Italia ,sottolinea la Coldiretti ,ha speso meno di 100 Euro, circa la metà (il 45%) tra i 100 e i 200 Euro, mentre una minoranza del 21% più di 200 Euro. L' 8% degli italiani quest'anno ha invece rinunciato a fare regali.

Sul podio dei regali più gettonati sottolinea sempre la Coldiretti, i capi di abbigliamento e gli accessori con il 42%, i prodotti alimentari preferiti dal 37% ed i libri scelti dal 34% degli italiani.

Nella scelta dei regali per bambini gli italiani hanno privilegiato il contenuto educativo (54%) la tradizione (22%) e l'innovazione (15%) ma in salita sono i doni green con il 7%, mentre solo il 2% ha seguito la moda.

 

 

ANGELA RONDANINI

Ultima modifica ilVenerdì, 26 Dicembre 2014 10:45

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