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"Climate Change"

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In evidenza dott. Sergio Ferraris dott. Sergio Ferraris

Si è svolto sabato 17 us, a Bovino, in provincia di Foggia, il 2° Meeting rete nazionale docenti giornalisti nell'erba. Tema di quest'anno: “Educazione ambientale e giornalismo”. L'evento, realizzato da Giornalisti nell’Erba (Gne) con la collaborazione e il supporto organizzativo del preside dell’istituto comprensivo di Bovino, Gaetano De Masi, ha visto un numeroso gruppo di docenti proveniente dalle diverse regioni della Penisola, compresa la Basilicata. 

Il seminario di formazione, rivolto ai docenti, ha messo a fuoco due aspetti: le tematiche ambientali e l'utilizzo di strumenti digitali per una didattica innovativa. Un supporto quello che Gne rivolge ai docenti affinché, attraverso la corretta in-formazione, si crei una cultura del rispetto e della tutela dell'ambiente. E su questo c'è ancora tanto da fare, così come ha detto nell'introduzione Paola Baloffio, direttore Gne. 

Tra i numerosi relatori che si sono susseguiti  ci siamo soffermati sull'intervento di Sergio Ferraris, giornalista scientifico ed esperto di questioni ambientali, dal titolo   “Climate Change”. Nel suo intervento Ferraris ha sottolineato come siamo sommersi da dati sui cambiamenti climatici, i quali derivano prettamente dal progresso energetico. Numerosi gli esempi fatti in sala a partire da un toccante video sullo scioglimento dei ghiacciai che si stanno sgonfiando lentamente. Ha ricordato il tornado del Veneto e le morti dei pesci ad Orbetello a causa del surriscaldamento dell’acqua e così vita, esempi tutti che dimostrando come  gli effetti dei cambiamenti climatici siano delle realtà tangibili nell'immediato e nella nostra stessa Italia.

Ferraris inoltre ha parlato dei "movimenti" che la politica internazionale e i vertici scientifici stanno  compiendo per cercare di porre rimedio a questo fenomeno. Prossimo appuntamento infatti sarà a dicembre a Parigi, nella Co.P. 21 (conferenze delle parti), per decidere quali saranno le norme e le azioni da  attivare per  evitare di continuare a far sciogliere i ghiacciai e quindi a ledere il territorio, a causa soprattutto delle emissioni di anidrite carbonica. Le proposte sono tante, ma nulla di ben definito, come pure le direttive senza valore vincolante ma volontario, per fare un es. la Corea del  Sud, che è una grande potenza, ha promesso che entro il 2030 sarà del 17 per cento la riduzione delle proprie emissioni, ma ciò solo in relazione all'andamento del Pil. La Cina, invece, inizierà ad adoperarsi su questa problematica a partire dal 2030. L'Europa sulle questioni climatiche ha praticamente tirato il freno a mano.

Di fronte a uno "sconforto" quasi generale della platea Ferraris ha rimotivato la speranza indicando due soluzioni possibili: adattamento, cioé adattare i propri stili di vita ai cambiamenti climatici  formando gli alunni e i cittadini a convivere con questi cambiamenti e quindi a fare scelte consapevoli che tengano conto di questo nuovo procedere; la seconda consiste nella riduzione delle emissioni di CO2  ponendo la differenza tra la riduzione di emissioni e la riduzioni di emissioni netta.

E' necessario dunque, e soprattutto nella scuola a partire dalla tenere età, acquisire una maggiore consapevolezza di ciò che sta avvenendo, e farlo attraverso la conoscenza scientifica dei cambiamenti climatici. Ai docenti, in particolare, il compito e la missione, grazie anche all'impegno che Gne svolge da anni, per affinché si costruisca una cultura dell'ambiente sano e vivibile. 

inviati: Giulio Ruggeri e Giuseppe Messina

 

Video

Intervista a Paola Bolaffio e Gaetano De Masi
Ultima modifica ilMercoledì, 28 Ottobre 2015 01:40

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