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Articoli filtrati per data: Sabato, 12 Settembre 2015

RIAPERTURA MOMENTANEA VILLA DEL PREFETTO A POTENZA

 

Lunedì 14 settembre alle ore 11.00 si spalancheranno, dopo 5 anni di chiusura ,i cancelli della storica “ Villa Del Prefetto” a Potenza e rimarranno aperti solo fino al 31 ottobre.

I giardini furono realizzati nel 1800 su terrazze collegate da camminamenti e scalinate balaustrate con fitta e rigogliosa vegetazione.

L'apertura sarà temporanea: la villa rimarrà aperta dalle ore 8 alle ore 18.30 fino alla fine del mese di ottobre per poi i richiudere cancelli per far proseguire i di lavori di riqualificazione che non sono ancora stati ultimati e non lo saranno nell'immediato per mancanza di fondi.

Da qui la scelta di aprire però lo stesso i cancelli e far conoscere alle nuove generazioni di potentini questo polmone verde della città, che collega Via Mazzini a Via IV Novembre.

Abbiamo deciso di riaprirla e farlo scoprire ai tanti ragazzi che non lo hanno ancora visto e ai potentini che hanno vissuto e frequentato e che a distanza di anni lo ricordano con nostalgia. “E' quanto ha dichiarato il Presidente della Provincia Nicola Valluzzi. La villa viene ricordata dai potentini come un luogo ricreativo ed attivo negli eventi.

Il parco ha bisogno ancora di qualche intervento ma la provincia di Potenza, proprietaria della villa,è evidentemente in collasso. Ecco perchè i consiglieri provinciali vogliono cercare una strada possibile insieme ai consiglieri comunali che potrebbe essere quella dei fondi Europei a disposizione per la riqualificazione urbana.

 

 

Angela Rondanini

 

Il nuovo master in Idrocarburi e riserve promosso dall'Unibas

Sono partite  le iscrizioni al nuovo Master di I livello in “Idrocarburi e riserve. Tra tutela dell’ambiente, sviluppo e mercato” attivato dall’Università della Basilicata e destinato a giovani laureati triennali e magistrali in discipline scientifiche, economiche e giuridiche che vogliano acquisire competenze nel campo della sicurezza e controllo ambientale e degli aspetti economico-gestionali del settore petrolifero. Il Master si rivolge inoltre a professionisti, dipendenti pubblici e privati, che vogliono ampliare e approfondire le loro competenze in questo specifico settore.
La nuova offerta didattica dell’Unibas è stata presentata a Potenza, nel corso di una conferenza stampa, a cui ha partecipato il Prorettore Vicario dell’Ateneo lucano, Michele Perniola, il coordinatore del Corso, Stefano Superchi, l’assessore regionale all’ambiente, Aldo Berlinguer, e la rappresentante della Fondazione “Mattei”, Tiziana Perri.
Il Master, articolato nei due curricula, “Safety and environmental technologies” e “Project management and market regulation”, si propone di formare figure professionali altamente specializzate nei settori della sicurezza e del monitoraggio ambientale, ovvero nel project management, nella giurisprudenza e fiscalità collegate alla filiera petrolifera, da inserire in aziende del settore petrolifero, in imprese ambientali ed energetiche e in amministrazioni pubbliche. Il bando con le modalità d’iscrizione sarà pubblicato nel mese di settembre: sono 30 i posti disponibili (15 per ogni curriculum).
Le lezioni cominceranno a gennaio 2016, e termineranno tra giugno e luglio: seguirà il periodo di stage in azienda. Durante il percorso didattico sono previste verifiche di apprendimento al termine di ogni modulo didattico e, per il rilascio del titolo, è prevista una discussione finale del project work elaborato durante lo stage aziendale.
Il Corso ha un costo di diecimila euro, ma per i residenti in Basilicata (purché disoccupati) la Regione metterà a disposizione dei voucher che copriranno l’intero importo.
Con questo Master, nato dalla collaborazione tra Unibas, Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione, Fondazione Eni “Enrico Mattei” e Assomineraria si vuole colmare un’importante lacuna formativa in Basilicata, ricca di risorse d’idrocarburi, ma finora mancante di figure specializzate che possano trovare impiego nel settore dello sfruttamento di tali risorse. Infatti, lo sfruttamento e la gestione di giacimenti petroliferi richiede la disponibilità di competenze altamente specializzate in diversi ambiti del processo produttivo. Di particolare interesse sono le professionalità in grado di affrontare e gestire problematiche legate alla sicurezza e all’impatto ambientale dell’attività estrattiva, così come quelle connesse alla gestione economica della filiera petrolifera. Tali figure professionali verranno formate dal Master universitario in Idrocarburi e Riserve, che si avvale delle specifiche competenze nel settore dei docenti dell’Università della Basilicata, dell’apporto di docenti di alta qualificazione provenienti dall’Università di Bologna, dall’Università Bocconi, dal centro ricerche Nomisma Energia, nonché di specifiche competenze tecniche provenienti dall’amministrazione regionale, da Eni e altre compagnie del settore Oil & Gas. Particolare valore aggiunto del Master è la sua collocazione in un contesto territoriale con caratteristiche uniche in Italia e in Europa. Infatti, la presenza in Basilicata dei principali giacimenti continentali europei e di numerosi impianti di estrazione e trattamento del petrolio connessi con tali giacimenti, offre la possibilità di avere a disposizione un “campo scuola” nel quale tutte le problematiche trattate nel Master trovano pratica e diretta applicazione. Ciò consentirà ai partecipanti al Master di effettuare stage in diverse aziende impegnate nella filiera petrolifera. Il corso di Master ha durata annuale con frequenza obbligatoria all’80% e almeno del 75% per ogni singola unità didattica, compreso il periodo di stage. Le lezioni, all’occorrenza in lingua inglese, si svolgeranno nell’Università degli Studi della Basilicata (Campus di Macchia Romana - Potenza) ed eventualmente nella sede dell’Osservatorio Ambientale della Val D’Agri (Corso Vittorio Emanuele II, 3, Marsico Nuovo, Potenza).
“Si tratta di una specializzazione importante per gli studenti e per il nostro territorio – hanno detto i professori Perniola e Superchi – e sarà fondamentale anche il coordinamento con la Fondazione Mattei, le aziende e la Regione, in particolare per i voucher che aiuterà i futuri iscritti”. L’assessore Berlinguer ha invece evidenziato che “il Master è un traguardo cruciale, anche perché uno dei nodi del tema petrolio è proprio quello della conoscenza, con lacune da colmare a tutti i livelli, e ci sono margini per poterlo fare, a partire proprio da questa offerta didattica, che mette l’Unibas all’avanguardia”. Gli studi ambientali ed energetici “sono al centro dell’attività della Fondazione – ha ricordato Perri – e questo progetto ben si colloca nella nostra mission”.

CONFESERCENTI: LA “SOFFERENZA” DEL CENTRO STORICO PZ E’ “SOFFERENZA” PER TANTE PICCOLE ATTIVITA’.

 

Più che il fitto del locale la “sofferenza” maggiore delle attività commerciali e di servizi nel centro storico di Potenza è causata dal fisco. Secondo un’indagine Confesercenti-Swg per 8 imprenditori su 10, l’incremento delle imposte è stato uno dei problemi principali della propria attività negli ultimi 5 anni. Siamo ad una quota di segnalazioni più alta di quella raccolta dallo spostamento della clientela verso i centri commerciali e dagli abusivi del commercio, indicate rispettivamente dal 54% e dal 22% delle imprese. Sulle imprese hanno pesato molto anche le problematiche connesse alla burocrazia (43%), al caro affitti (38%) e ai problemi di trasporti, sosta ed accessibilità dei centri storici (26%). In generale, gli imprenditori vorrebbero vedere più interventi da parte di amministrazioni centrali e locali per rilanciare la vitalità dei centri urbani e fermare il processo di desertificazione dovuto alle chiusure di attività commerciali e turistiche: quanto fatto finora appare insufficiente al 74% .

“Dall’indagine – spiega Tonino Palumbo, direttore Confesercenti Potenza  - emerge in modo chiaro l’esigenza di ridurre la pressione fiscale sulle imprese e di riprendere i processi di semplificazione burocratica, come la Confesercenti, anche attraverso la propria Associazione Nazionale dei Centri Storici Ancestor, rimarca da tempo. C’è necessità anche di intervenire contro caro affitti e abusivismo. Per ora sta avvenendo una sorta di autocalmierazione dei fitti perché i proprietari dei locali di via Pretoria, come sta accadendo in verità anche nei quartieri, non hanno alternativa: o ribassano o si tengono gli immobili sfitti”.

“La combinazione tra l’aumento del peso del fisco e dello spostamento della clientela verso la GDO, effetto delle nuove aperture di centri commerciali e delle liberalizzazioni degli orari di apertura, ha accelerato le chiusure delle imprese”, aggiunge Prospero Cassino, presidente Confesercenti.  “Ci sono oggi in Italia migliaia di locali sfitti a causa della cessazione dei negozi, bar e ristoranti che li occupavano. Non possiamo lasciare che la desertificazione proceda ulteriormente. Le serrande abbassate, è sufficiente un giro lungo la parte finale di via Pretoria in direzione del Comando Carabinieri, per intenderci, non sono la cartolina che vogliamo inviare. Intervenire si può, ad esempio potenziando ed estendendo a livello nazionale le defiscalizzazioni ed i canoni calmierati che favoriscono l’uso di  locali chiusi, come fatto da alcune Regioni per valorizzare e rilanciare i centri storici e i centri storici commerciali”.

 

Ma guai a darsi per vinta e abbandonare il centro storico al suo destino come pure alcuni commercianti hanno già fatto delocalizzando l’attività in via del Gallitello, diventato già da tempo il nuovo “polo commerciale cittadino”. Per Rete Imprese Italia Potenza (Confesercenti, Confcommercio, Confartigianato, Cna, Casartigiani) un caso virtuoso che può diventare un buon esempio da imitare, perchè coniuga creatività e innovazione di offerta di servizi, è lo street food tutto potentino “Effess” gestito da due giovani potentini con idee molto chiare in fatto di ristorazione: Daniela Manelli e Giosuè Mazzarella . “In questi giorni – dice Daniela – abbiamo lavorato grazie alla programmazione del Teatro Stabile perché la chiusura delle scale mobili e lo stop del servizio urbano di trasporto ci ha fortemente penalizzati. In alcune sere in via Pretoria si assiste ad una sorta di coprifuoco. Se poi piove è coprifuoco totale. Ma noi non vogliamo abbassare la saracinesca anche se più di qualche volta lo abbiamo pensato”. Per Rete Imprese “è questo un luogo di aggregazione sociale per giovani e target di tutte le età che è fondamentale per attrarre la gente nel centro, assaporare e gustare prodotti tipici lucani e riprendere la buona abitudine a chiacchierare”. “Però – aggiunge Daniela – non possiamo certamente fare tutto da soli. Noi possiamo inventarci nuovi panini, nuove offerte di gusto e sapori, in aggiunta al cuoppo putnzese. Miracoli no. Confidiamo nel risveglio di tutti i nostri colleghi di ogni settore innanzitutto per metterci insieme e programmare attività culturali, sociali e nel nuovo impegno assunto dal sindaco De Luca che si è liberato del peso del bilancio e intende riportare la gente nel centro”.

 

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