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Articoli filtrati per data: Venerdì, 18 Luglio 2014

Recensione al film " Spaghetti Story " della rassegna cinematografica promossa da Info&Tickets

Prosegue la rassegna cinematografica estiva, intitolata " Giovedì d'estate. Il tuo cinema in città " promossa dal Cineteatro Don Bosco di Potenza in collaborazione con la Cose di Teatro e Musica s.r.l. e la Info&Ticktets, società di servizi per lo spettacolo tra cui l’ideazione, la  progettazione e l’ organizzazione di eventi, la prevendita e la vendita di ticket, la consulenza SIAE ed il servizio allestimenti e service per eventi, meeting e convention. Una rassegna basata su quattro film di recente produzione, proposti  o in blocco al prezzo complessivo di 12 euro, per un totale di 3 euro per spettacolo, o i cui biglietti, sono acquistabili separatamente al costo di 5 euro per ciascun singolo film. Giovedì 17 è stata la volta, in due differenti fasce orarie, comprendenti il tardo pomeriggio e la prima serata, di Spaghetti Story, un titolo non azzeccatissimo forse ma dietro il quale si nasconde la sceneggiatura di una brillante commedia moderna, che narra senza veli e in maniera spudoratamente autentica, oserei dire neo-realistica la vita odierna delle nuove generazioni, che specie in un’epoca di particolare crisi economica, affrontano non senza traumi il passaggio dalla vita adolescenziale, fatta di piccole certezze, abitudini consolidate e quella sensazione di sicurezza che l’appoggio economico dei propri genitori ti trasmette, alla vita da adulto, dove spesso il desiderio di indipendenza, che pure si fonda sull’autosufficienza economica si infrange contro le capacità individuali di raggiungere pienamente e responsabilmente tale condizione. Un lungometraggio, diretto dalla regia e dalla sceneggiatura di Ciro De Caro, che dopo dieci anni spesi nella produzione di spot nazionali ed internazionale, fa il suo esordio sul grande schermo, in grado di offrire spunti di riflessione e a tratti di commuovere anche, come nel caso della giovane prostituta asiatica, che vive a Roma sotto le grinfie di un feroce e violento pusher cinese, in condizioni di perenni maltrattamenti fisici e psicologici e soggetta a costanti sopraffazioni  di natura sessuale. Un film molto semplice, che a dispetto del ristretto budget e dei limitati mezzi impiegati per la produzione, sa raccontare, grazie alla sua stringente immediatezza, la complessità esistenziale delle giovani generazioni, che nel diventare adulti non sempre hanno raggiunto quel livello di maturità che le difficoltà quotidiane della vita comporta, e quindi si trovano spesso alle prese con decisioni avventate, casuali o comunque sprovviste del giusto senso di responsabilità. Ne derivano peripezie e salti nel buio, come quelli cui va incontro Valerio, protagonista del film e personaggio interpretato da Valerio Di Benedetto, che malgrado le buone intenzioni non ne combina quasi mai una buona, sino ad essere, assorto nei suoi sogni di diventare attore professionista e stimato, sul punto di rischiare di perdere definitivamente la propria donna, Serena ( interpretata da Sara Tosti ), salvo poi riscattarsi d’improvviso con un’azione buona e giusta, che non riguarda personalmente la sua compagna, ma ai cui occhi lo riscatta. Emblematica di un’intera generazione un po’ bambocciona ed impreparata a cogliere le sfide che la vita adulta ed indipendente comporta è la scena in cui appollaiato per terra a fissare e giocare come se fosse un bimbo con dei trenini elettrici, finisce con il discutere con Serena, che, affranta,  rinuncia persino a comunicargli di essere rimasta incinta di lui iniziando a meditare sulla possibile fine del loro rapporto, e sull’eventualità, tutt’altro che astratta, che un aborto, per quanto doloroso, sia la soluzione migliore per tutti. Fortunatamente l’umanità di Valerio alla lunga esce alla distanza, grazie anche ad un personaggio bislacco ma al contempo simpatico, l’amico di infanzia Scheggia, interpretato da Cristian Di Sante, caratterizzazione del romanaccio per antonomasia, che crede di avere trovato la propria dimensione lavorativa nello spaccio di droghe leggere. Si definisce un rivenditore al dettaglio, esemplare delle piccole e medie imprese, che a suo dire, manderebbero avanti l’economia del paese. Un’altra protagonista della pellicola, prodotta in Italia nel 2013 dalla PFAFilms Produzione e Distribuzione, è infine Giovanna, interpretata da Rossella D’ Andrea, sorella di Valerio, legatissima al fratello, nonostante l'antitetica personalità permeata da un forte senso di concretezza, con cui cerca di mandare avanti la propria vita. Dopo la proiezione, il 3 Luglio,  di " Le meraviglie ", film drammatico con Monica Bellucci,  gran prix della giuria a Cannes 2014, il 10 Luglio di "Alabama Monroe ", candidato all'Oscar come miglior film straniero, e appunto il 17 di " Spaghetti Story ", spazio giovedì 24 all'ultimo film in programma, previsto dalla rassegna estiva: " Locke ", film record di plausi alla mostra di Venezia 2013, diretto dalla regia di Steven Knight e prodotto nel 2013 tra Gran Bretagna e Stati Uniti. Della durata di 85' il film, appartenente al genere drammatico- thriller annovera nel proprio cast Tom Hardy, Ruth Wilson, Andrew Scott, Ben Daniels, Olivia Colman, Tom Holland, Bill Milner, Alice Lowe, Danny Webb, Lee Ross e Silas Carson 

Emanuele Pesarini

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Antonio Pepe eletto Segretario Politico Nazionale PDI

La Direzione Nazionale del Partito del Popolo d’Italia si è riunita a Salerno per eleggere il Presidente ed il Segretario Politico Nazionale ed i componenti del Direttivo Nazionale dopo il rimpasto post-Magistro.  La Puglia da tale Direzione ne esce con un risultato eccellente avendo ottenuto la elezione a Presidente Nazionale del Partito dell’Avv. Franco De Jaco stimato professionista di Lecce e a Segretario Politico Nazionale Antonio Pepe, già Presidente di Noiconsut  ed ora Presidente Nazionale di Noi Aspim, eletti anche  Antonio Quercia come Segretario Amministrativo Nazionale e Marco Falvella Responsabile Nazionale Organizzativo.

Nel corso dell’intervento fatto dal neo Segretario Pepe,  è stato evidenziata l’importanza di lavorare con il Partito attraverso un ascolto costante delle problematiche delle Famiglie e delle Imprese al fine di stilare un programma consono alle vere esigenze degli italiani e questo lo si potrà ottenere se tutti i dirigenti del partito continueranno a vivere tra la gente e per la gente.  Molto interessante risulta essere l’impegno che il  Segretario Nazionale Pepe ed il Presidente Nazionale De Jaco hanno preso all’interno della Direzione Nazionale, ossia lavorare per la riduzione assoluta dei costi della Politica a partire dalla eliminazione definitiva del Senato, per poi passare ad una riforma del Fisco e soprattutto ad una riforma sostanziale della riscossione Equitalia, ossia dare la possibilità al cittadino di rimettersi in regola pagando una rata consona al proprio reddito. Completano la presenza pugliese in Direzione Nazionale Anna Genchi di Bari a cui va il dipartimento donne –famiglia-società, Cosimo Caliandro di Brindisi a cui va il Dipartimento Trasporti e Logistica, Giuseppe Marchesino a cui va il Dipartimento Comunicazione, Giuseppe Tondo  di Lecce a cui va il Dipartimento Economia, Annibale Conte di Lecce a cui va il Dipartimento Sviluppo.

Il 28 Luglio il Segretario Nazionale Pepe e il  Presidente Nazionale De Jaco  debutteranno nel nuovo ruolo  politico istituzionale a Martina Franca in una conferenza sui fondi Strutturali Europei a favore delle imprese che dovrebbe essere vedere la presenza anche dell’europarlamentare Laura Comi. “Sarà questo l’inizio di un rapporto di collaborazione e sviluppo del mondo imprenditoriale pugliese che tanto fa per contribuire al sostegno  di una economia italiana sempre più in affanno”,  sono state queste le dichiarazioni di Pepe al termine di una riunione a Martina Franca con i suoi collaboratori più stretti.

Nella sala dei Celestini la presentazione del VII catalogo di Arte Sacra.

 

Venerdì 11 Luglio 2014 nella sala dei Celestini a Potenza, è stato presentato il VII catalogo di Arte Sacra curato da Don Vito Telesca, il quale merita tutta la nostra ammirazione per il profondo impegno profuso, perché è riuscito ad aggregare in quest’opera un largo numero di artisti ma anche personalità di altro genere, per la larga diffusione che è riuscito a dare a la stessa, passando dalle Cattedrali alle rappresentazioni teatrali, alle sale conferenze, etc. etc., evidenziando profonda passione nel settore dell’arte e grande attaccamento spirituale al tema della Croce.

Nella sala affollata, un pubblico attento e preso dall’argomento ha avuto anche modo di sfogliare il catalogo dell’Arte Sacra “Crucis Splendor” che già dalla sua progettazione visiva e comunicazione grafica, ad opera di Arcangelo Moles, offre un colpo d’occhio particolare; parole e frasi trascritte in diverse grandezze con lettere evidenziate in  diversi colori, poste all’interno di un piccolo contenitore colorato ma posizionato in modo differente, interi testi riportati all’interno di un cerchio simbolico ma mai trascritto, piccoli disegni appropriati e colorati, parole riportate in segno di Croce con all’interno un disco circolare a simboleggiare l’Ostia – il Corpo di Cristo offerto per amore e per la salvezza del mondo.

Le referenze fotografiche di Lorenzo Falconieri in bianco e nero e colori, chiare e ben visibili, oppure su un gradevole sfondo blu coronano il catalogo, che insieme alle opere – interviste – poesie e letture, costituisce un volume di profondo interesse e spiritualità non solo per gli appassionati di arte.

Tutto questo è stato testimoniato anche dagli invitati presenti, e i loro interventi:

lo stesso Dott. Lucio Tufano, giornalista e critico d’arte, ha detto che “li dove si combatte contro l’ingiustizia vi è Gesù, lo scandalo della crocifissione stupisce anche i cristiani, ma ciò dimostra che nell’arco degli anni, la Croce ha trionfato in tutto il suo splendore, che costituisce il segno elevato di un rango di sorgente di luce per aver tenuto inchiodato il figlio di Dio, oggi la Croce è la Luce, ovvero discorso di libertà che commuove i Santi e intimorisce i potenti”.

L’intera mostra delle opere ha creato suggestione, ed è questo il messaggio che gli artisti hanno voluto lanciare con quest’opera.

A lui hanno fatto seguito gli interventi di Antonio Laurita e Grazia Pastore, che hanno trattato del catalogo e commentato alcune delle realizzazioni le cui scritture si trovano all’interno del volume; sono intervenuti anche Domenico Vita – Sindaco di Marsico Nuovo e Vito Santarsiero già Sindaco del Capoluogo – i quali sono sempre stati vicino al cammino degli allestimenti grazie ai quali sono state prese iniziative nell’arco degli anni;

L’Assessore Margherita De Francesco del Comune di Potenza, che ha portato il saluto del Sindaco Dario De Luca, purtroppo costretto in ospedale, in qualità di insegnante di Storia dell’Arte, si è lamentata per il minor interesse che lo Stato Italiano dedica a questo settore che, se sfruttato meglio, apporterebbe benefici molto più ampi anche in altri campi, fra cui quello dell’occupazione, e l’investimento nell’arte con certezza allarga gli orizzonti in tanti altri settori;

tra un intervento e l’altro, vi sono stati gli inserimenti di Giovanna Valente che ha declamato poesie e letture tratte dal “Poema della Croce” di Alda Merini anche coinvolgendo il pubblico, e della Corale Polifonica S. Cecilia, oltre che di Don Mimmo Florio e del Soprano Patrizia Borghini, che hanno eseguito in modo esemplare, brani tratti dall’omonimo spettacolo teatrale.

Successivamente vi sono stati il breve intervento del Presidente dell’A.P.T. Giampiero Perri, il quale vorrebbe mettere a disposizione del pubblico le collezioni dei privati per far rifiorire molti luoghi pubblici, e poi quello conclusivo del Vescovo Mons. Agostino Superbo, il quale ha sottolineato che la “Sfida di oggi e vivere il Mistero perché Dio è molto più grande ed è al di sopra di noi; l’artista, tende a comunicare e rendere accessibile il trascendente, e ci dice che Dio è in mezzo a noi e ci ha consegnato la sua infinità carità anche in questo mondo secolarizzato.

 

Luciano Gentile

Pubblicato in: Home – La città

A Grumento Nova va in scena Medea di Euripide

Grazie alla produzione e realizzazione della Compagnia Artè Stabile di Innovazione domani sera, 19 luglio, presso il Teatro Romano di Grumento Nova, con inizio alle 21:30 avrà luogo la rappresentazione teatrale dal titolo: “Medea” di Euripide, portata in scena dal regista Maurizio Panici, dal musicista Luciano Vavolo con la partecipazione straordinaria di Pamela Villoresi. Traduzione e adattamento sono curati da Maurizio Panici e Michele Di Martino. La piece rientra nell’ambito del fitto cartellone estivo Teatri di Pietra 2014 Theatrum Theatron proposto dall’Associazione Scenamediterraneo Potenza, dai comuni di Grumento Nova, Miglionico e Venosa, dalla Regione Basilicata, da CapuAntica Festiva, dal Mibact ( Ministero per i Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ) e dalla Soprintendenza per i beni artistici regionali e paesaggistici della Regione Basilicata. Medea ci riporta a partire dai tragici greci, alle donne di oggi. Sono infatti le donne a mettere in discussione la vecchia cultura, facendosi portatrici di un nuovo pensiero. Ed è proprio attraverso Medea figura totalmente inedita e significativa che Euripide pone all’interno delle rappresentazioni tragiche un’elemento di assoluta modernità. Medea infatti è la prima donna a mettere in discussione i rapporti tra uomo e donna, evidenziando una situazione di forza, contestando l’esistente, aprendo un contenzioso e lasciando intravedere nuove possibilità. Medea è per questo uno dei più estremi e affascinanti personaggi della tragedia classica moderna in quanto, prima fra tutte non agisce spinta da un impulso erotico o sentimentale ma per rispondere ad una ingiustizia. “Ecco Medea… ecco la sventura di una donna” dice di se al termine di un lunghissimo e straziante monologo. Le modalità dell’atto trascendono ogni consuetudine. In Medea l’azione tragica coincide con la sua stessa rovina poiché mentre punisce il padre dei suoi figli, colpisce con uguale violenza se stessa, pur riconoscendo l’impatto del suo agire, lo persegue con determinazione e lucida consapevolezza. Il conflitto per la prima volta in una tragedia non è fuori, ma dentro il personaggio come risulta dal ruolo decisivo dei monologhi e dallo sviluppo della struttura drammaturgica.

A Venosa i canti e suoni della tradizione partenopea.

Domani sera, 19 luglio alle ore 21:30 presso il Castello Pirro del Balzo di Venosa avrà luogo la rappresentazione musicale de I Cimarosa gruppo storico della tradizione napoletana dal titolo: “Canti e suoni della tradizione partenopea”. Lo spettacolo, organizzato dall’Associazione Scenamediterraneo Potenza in collaborazione con il Mibact ( Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ), dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Basilicata, direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Basilicata, dai comuni di Venosa,  Grumento Nova e Miglionico, dalla Regione Basilicata e ideata da CapuAntica Festival Scenamediterraneo Potenza, da Shell, nell’ambito della rassegna Teatri di Pietra Theatrum Theatron vedrà salire sul palcoscenico il gruppo storico dei Cimarosa composto da sette elementi. Si tratta di Peppe Barone, chitarra e voce, Gennaro Cardone al mandolino, Nicola Natale al basso e contrabbasso, Gaetano Sica alle percussioni, Salvatore D’Esposito, chitarra classica e dalle cantanti Stella Brignola e Claudia Barbao. Lo spettacolo, della durata di due ore, propone una effervescente carrellata dei più famosi motivi del repertorio classico napoletano, da Funiculì Funiculà a Era di Maggio, da Tamburriata nera alla più recente “A Città e Pullecenella”. Si tratta di due ore in grande, in compagnia della canzone classica napoletana. Il gruppo nasce nel 1976 per merito di quattro giovani musicisti napoletani, Peppe Barone, Nicola Natale, Pasquale Mormile e Gennaro Marzullo. Il quintetto Cimarosa appena formato, si segnala subito all’attenzione degli addetti ai lavori per la qualità della sua proposta musicale e tiene i primi concerti all’istituto culturale spagnolo, a Napoli, nel 1976 e alla Cassina dei Fiori, nel 1977, nello spettacolo “Chisto e Papule ‘ e ‘na vota”, con Luciano Rondinella e il maestro Tonino Esposito. Dopo poco più di un anno di vita, la formazione diventa quintetto per l’uscita di Gennaro Marzullo e l’ingresso di Gennaro Pisapia e di Franco Smeraldo, si costituisce legalmente in Cooperativa artistica Cimarosa” ed incide il suo primo disco “Parlando d’amore”, prodotto da Cesare Verde, fratello del famoso Dino, che scopre i Cimarosa quasi per caso e se ne innamora e diventa il loro produttore. Il disco riscuote consenso della critica ed anche un discreto successo commerciale. Ciò suscita l’interesse del discografico romano Franco De Gemini, titolare della Beat Record, con cui inizia una proficua e duratura collaborazione che porta alla realizzazione di tre LP, pubblicati all’inizio degli anni ’80, come Anteprima, Proposta e Contrappunto. Si apre per i Cimarosa un periodo di grandi successi. Pippo Baudo li ascolta in una gara della sua Domenica in e, dal 1981 li vuole ogni anno ospiti della sua storica trasmissione. Dopo un anno, esce definitivamente dal gruppo Pasquale Mormile ed entra il mandolinista Gennaro Cardone, che darà alla musica dei Cimarosa un’impronta decisiva. Sempre in quegli anni, il gruppo partecipa alle più importanti trasmissioni televisive nazionali come Serata D’Onore, Maurizio Costanzo Show, Buona Domenica e tante altre e ottengono prestigiosi riconoscimenti, fra cui lo Scugnizzo d’oro, il premio Città di Napoli e l’ambitissimo riconoscimento nell’ambito del premio “Antonio De Curtis” ed il premio “Napoletanità”. In seguito il gruppo produce brani tipici della tradizione napoletana come “A città ‘è Pullecenella” di Claudio Mattone che fa letteralmente esplodere la popolarità della band. Inoltre viene prodotto un Cd dedicato al grande Totò, prodotto da Franco De Gemini. Nel 2005 ai già citati Beppe Barone, Nicola Natale, Gaetano Sica, Gennaro Cardone e Salvatore D’Esposito si aggiungono le cantanti Claudia Barbato e Stella Brignola.

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