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presentazione del libro di Paolo Albano

"I pesci non sanno l’acqua. Scritti vaganti", questo è il titolo del libro di Paolo Albano, presentato giovedì 2 Gennaio al teatro Stabile di Potenza. Il testo, edito da Calice editore, raccoglie in 288 pagine testimonianze e spunti di politici, professionisti, pittori, storici, giornalisti, scrittori e professori universitari degli ultimi quindici anni, e rappresenta una sorta di diario (o quaderno), in cui l’autore sfrutta il proprio privilegiato punto di vista, essendo un funzionario della Regione Basilicata in contatto con molti degli ospiti che hanno presenziato all’incontro, tra cui il docente universitario e giornalista rai Rocco Brancati ed il poeta-scrittore Mario Trufelli.

Il titolo del libro ha un valore simbolico, perché la condizione dei pesci, che non conoscono realmente il proprio "habitat naturale" richiama metaforicamente quel livello profondo di inconsapevolezza sociale e civile, in cui spesso si muovono i cittadini all’interno delle proprie comunità. L’intento dell’autore nella stesura del libro è stato quello di avviare un dibattito a più voci sul futuro e sulle prospettive della regione Basilicata. Un confronto che è parso tuttavia il pretesto per redigere un vero e proprio manifesto programmatico e politico (come si evince da un opuscolo distribuito nello spazio destinato alla vendita delle copie del libro), in cui si parla di temi legati alla concezione di una città "altra", dove l’unione fa la sua forza e ciascuno è sostenuto nello svolgimento della propria parte. I richiami al valore del capitale sociale e l’aspirazione alla buona politica, all’interno del libretto, sono infatti accompagnati da proposte concrete, come lo spostamento della centrale Enel da Via del Galitello o la bonifica dell’ex CIP ZOO. L’incontro è stato promosso in collaborazione con il Circolo Culturale Silvio Spaventa Filippi di Potenza

 

Emanuele Pesarini

  • Pubblicato in Cultura

Storia di Omega (quinto capitolo)

"La pura verità".

Il mattino seguente, armatosi di coraggio, Omega bussa alla porta di Francesca, con la speranza di chiarire.

"Chi è che osa bussare a quest'ora?”, domanda la donna.

"Sono sempre io", risponde Omega. Francesca fa finta di nulla e ritorna in salotto, come se nulla fosse accaduto. Egli però insiste.

"Non ti preoccupare! Posso spiegarti tutto quanto! Non è come pensi!”.

"Non ci pensare nemmeno! Vattene!”.

"Non me ne andrò finché non avrò avuto la possibilità di chiarire!”.

La donna, notando tanta insistenza, decide di farlo entrare.

"Ora posso spiegarti la situazione! Se avessi conosciuto la mia vera storia, non ti saresti comportata come hai fatto!".

"Bene! Ma ora, dato che hai la possibilità di chiarire, dimmi tutta la verità! Ti ascolto!”.

"Mi trovo qui grazie all'ausilio di una speciale macchina del tempo! Un apparecchio molto avanzato, che voi terrestri ancora non conoscete. Ah ah ah..!", egli esclama.

"E sentiamo! Se davvero è come dici, da quale pianeta provieni?”.

"Da Albatros, il <Pianeta Rosso>! Il novanta per cento della sua superficie è formato da deserti. Solo il restante dieci per cento è abitato!”.

"Mmh! Interessante!”.

"Sono qui per analizzare i comportamenti e la storia di voi terrestri. C'è davvero tanto da conoscere, a quanto pare!".

"Bene, bene! Allora, ammesso che quanto tu dica corrisponda al vero, avrai l'occasione di poter esaminare, nel dettaglio, le ultime ore di un mondo allo sbando! Alienato da cupidigia e armi da fuoco, dittatura e manipolazione massmediatica! Basta scandagliar nelle fondamenta su cui si basa la società attuale, per capire!”.

"Ossia?”, chiede Omega.

"Sull'avere la casa accogliente, la bella donna e la macchina di ultima generazione! Domina la cultura dell'avere qui! Non so se mi spiego. Ma, se vuoi, posso darti una mano, in questo difficile compito di analisi!".

"Con piacere!", egli risponde.

"Prima però, voglio sapere una cosa da te! Chi ti ha mandato fin qui?”.

"La mia equipe! Un gruppo formidabile, esperto nei viaggi interplanetari.

"Tu vivi da sola?”.

"No, mio marito è fuori in questo periodo".

Appena saputa questa notizia, il povero umanoide rimane quasi pietrificato. Poi avverte un forte colpo al cuore.

"È sempre fuori per le sue lunghe tournée”, continua lei. “Lavora in una compagnia teatrale!".

"Questa proprio non ci voleva!”, pensa Omega tra sé. “Ed io che cominciavo ad illudermi! Cerchiamo però di mantenere la calma!

Raccontami qualcosa del pianeta Terra! Almeno in linea sommaria. Può servire per i miei studi!".

"Questo Paese è in preda ad una crisi di nervi e preferisce godersi in tv lo spettacolo del mondo che va a rotoli! Siamo avvezzi ad educare i nostri figli con la TV, per mancanza di tempo. Persino la lettura di un giornale è diventata qualcosa di riservato ad una ristretta cerchia di iniziati! Non c'è più rispetto, neanche per la cultura!

A proposito, tu sai cos'è un giornale, vero?”.

Certo, si usava da noi fino ad un secolo fa. Ora abbiamo la stampa digitale”.

"Posso immaginare di cosa parli”, riprende Francesca. “Mi sa che stiamo sulla stessa barca allora! Ci vorrebbe davvero una rivoluzione, per risvegliarci da tanto torpore!”.

"Si! Una rivoluzione culturale!", continua Omega.

 

Giulio Ruggieri

  • Pubblicato in Cultura

Concerto di beneficenza

Sabato 28 Dicembre presso l’Auditorium del Conservatorio “Gesualdo da Venosaˮ di Potenza, si è tenuto un concerto di beneficenza, promosso dall’Associazione Insieme Onlus, allo scopo di raccogliere fondi da destinare agli alluvionati. Sul palco si è esibito un maxi-gruppo composto per l’occasione da volontari, operatori ed ospiti della Comunità Terapeutica-riabilitativa “Insieme“ gestita dall’associazione, in collaborazione con musicisti di eccezione come Graziano Accinni, Pietro Cirillo e i Tamburi dei Briganti.

Il ricavato è stato devoluto ex aequo alla Protezione Civile e ad una associazione che si occupa specificatamente di accoglienza per alluvionati. Il Presidente dell’Associazione, la psicologa e psicoterapeuta Maria Elena Bencivenga ha specificato come il concerto rientri nell’ambito dell’iniziativa, “Ritmi per la Vitaˮ, giunta quest’anno alla terza edizione. Ogni anno l’evento si prefigge un obiettivo specifico, quest’anno abbiamo ritenuto opportuno dedicarci all’ accoglienza e all’ assistenza delle vittime delle alluvioni che hanno interessato l’area del Metapontino e la Sardegna. L’associazione, che ha sede legale in viale del Basento 102, da sempre si occupa di dipendenze patologiche, da quelle legate alle tradizionali sostanze stupefacenti ed alcooliche, a quelle che sorgono in seno al gioco d’azzardo. Lo scopo con cui è stata creata nel 1993 è quello di offrire una risposta alle problematiche delle persone in situazione di svantaggio, attraverso un intervento di natura terapeutica e riabilitativa, che mira al recupero della centralità dell’ individuo affinché sia possibile reinserirlo nella società civile ed in contesti lavorativi.

L’associazione funge da centro polifunzionale integrato, disponendo di una struttura residenziale dove vengono erogate diversi servizi e prestazioni. Oltre alla comunità terapeutica-riabilitativa “Insieme ˮ, troviamo ad esempio una comunità femminile “Le Betulleˮ che si occupa di problemi quali i disturbi dell’alimentazione, un Ambulatorio Sociale Psicoterapia, ed ha anche ridato vita, sotto forma di cooperativa una storica associazione ormai estinta come l’Aquilone. L’associazione, iscritta all’Albo Regionale delle Comunità Terapeutiche, ha anche aderito al CNCA, la Federazione di Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza, fondata nel 1982 da Don Ciotti, che è anche ideatore dell’ Associazione Libera, che si occupa di combattere i soprusi delle mafie in Italia ˮ.

 

Emanuele Pesarini

Pittella vara il suo 'parlamento lucano

Tutti esterni e nessuno lucano. Il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha firmato questa mattina i decreti di nomina dei nuovi componenti della Giunta. 
Del nuovo esecutivo regionale fanno parte: Flavia Franconi con delega alle Politiche per la persona, Raffaele Liberali, in qualità di assessore alle Politiche per lo sviluppo, lavoro, formazione e ricerca, Michele Ottati, in qualità di assessore alle Politiche agricole e forestali e Aldo Berlinguer, con delega all'ambiente, territorio, infrastrutture, opere pubbliche e trasporti. Il Presidente terrà per sè le deleghe agli Affari Istituzionali, alla Protezione civile, alla cultura, al turismo, alla programmazione e alle finanze. 
"La Basilicata ha bisogno di volare alto, e di agganciare l'Europa con la sua programmazione 2014-2020. Ha bisogno di persone che garantiscano alla nostra regione visione, esperienza, talento e slancio internazionale per affrontare e risolvere le emergenze e proiettarsi verso il futuro. Esistono e sono molte, anche in Basilicata, intelligenze ed eccellenze da spendere, ma questa volta occorreva superare ogni provincialismo. Da uomo di partito ho lavorato per nominare una giunta con il concorso di tutti i gruppi“ ha spiegato il governatore lucano - cercando la sintesi più avanzata tra quelle in campo ma ho dovuto registrare una impraticabilità in questo senso". "Sono convinto,però “ ha proseguito il presidente Pittella - che la scelta di nominare una giunta che premi merito e competenze intercetti il messaggio consegnatomi dai cittadini lucani con il voto delle primarie prima e delle elezioni poi. Ho voluto far valere le mie prerogative di presidente, non potendo delegare a nessuno questa assunzione di responsabilità e l'ho fatto con l'animo sereno di chi sa di aver scelto nell'esclusivo interesse della mia comunità . Sono, inoltre,certo che l'intera maggioranza condividerà questo approccio avanzato e sarà al mio fianco in questa strada che punta al rinnovamento". 
"Nessuna rivoluzione si realizza in un giorno, nè tantomeno solo con la nomina di personalità eccellenti alla guida di un governo. Un vero cambiamento passa attraverso la ristrutturazione complessiva della macchina amministrativa, con la riduzione degli assessorati e l'accorpamento delle deleghe, ma passa soprattutto dalle grandi riforme e da un nuovo ruolo che la Basilicata deve assumere a livello nazionale puntando sulle proprie risorse naturali. Passa attraverso un percorso che sono sicuro di aver già intrapreso attraverso scelte nette che vanno nella direzione della spending review, del risparmio e del contenimento della spesa in tutti i sensi. Ed è guardando a queste scelte, a questi fatti concreti “ ha concluso il presidente lucano “ che chiedo ai cittadini di stare dalla mia parte".

 

 

Una voce dalla Politica

La rivoluzione democratica di Pittella comincia col “botto” per il bilancio regionale. Quattro assessori esterni, e per giunta non lucani, peseranno circa un milione di euro all'anno sul bilancio regionale. 
Sospendiamo per il momento il giudizio sui singoli, non possiamo invece non esprimere rammarico per il fatto che uno scontro tutto interno al Pd possa diventare prioritario rispetto ai tanti problemi che hanno portato la Basilicata sul baratro. E invece Pittella mostra i muscoli ai suoi compagni di partito in una “guerra” che lo porta ad ingaggiare dei soldati di ventura pronti a servire il signore di turno. I lucani pagheranno ancora una volta i costi di un "Sistema" che proprio non riesce a fare il bene dei cittadini. Un "sistema" che oggi diventa ancora più pericoloso perché al suo interno minato da lotte di potere condotte senza esclusione di colpi. Oggi riemerge, in tutta la sua violenza una guerra, quella interna al Pd. A questo punto bisogna attendere cosa accadrà in Consiglio, la contromossa che gli altri "potenti" imporranno ai loro eletti ma soprattutto gli effetti che la scelta di Pittella avrà sulla Basilicata. Oggi, l'unico dato certo è il milione di euro che costerà la nuova giunta in un momento in cui sarebbe stato più opportuno limitare le spese. Una domanda viene spontanea, la scelta dei quattro neo assessori potrebbe essere determinante per la carriera di Pittella senior in Europa? 

G.R.

Compagnia (poesia di Anna Ciampi)


Potevo dirti verrei ma devo andare
Potevo dirti … auguri per quello che fai,
l’importante è che tu sia soddisfatto.
La mia compagnia?
L’avrai comunque … sono solidale con te .
Nei posti dove vado io ti porterei.
Dai miei incontri non ti escludo .
Quando tu non vieni con me
per me va bene.
Siamo come due fratelli
trascorrono la giornata distanti
la sera tornano nella stessa casa.
sei una persona cara per me.

 

Anna Ciampi

 

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mio padre (poesia di Anna Ciampi)


“Dove sono due o tre persone
riunite nel mio nome,
là io sono”
Sentivo la sua presenza
Non lo vedevo di persona
Sentivo il suo amore per lui
Tutti noi sentivamo la sua presenza.
Quel momento era un tocco magico.
Un’intesa fra noi e lui compariva….
bellissima stanza…… carta da parati ….colorata…
Carosello…… via col vento……
Piatti fermi in attesa di essere mangiati….
La cena non doveva finire
Il suo racconto…….doveva continuare
Il futuro……prendeva il colore rosa
Bastava essere insieme………
Solo parlandone spariva il vuoto………
Mancava proprio la persona a noi più cara…….
……….Dove sono due o tre persone riunite nel mio nome
Là io sono.

 

Anna Ciampi

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Storia di Omega (quarto capitolo)

"Arrivo a teatro".

"Che stranissima sensazione!”, Omega esclama. "Non sono abituato a vedere tanta gente!”.

"E' normale amministrazione, per me!”, dice Francesca.

Passano sotto l'insegna di un teatro e si fermano a vedere che spettacolo è in programma.

"Non c'è nulla di interessante!”, dice la donna. "Possiamo anche andare!”.

"Aspetta! Vorrei restare. Visto che lo spettacolo è gratuito, sarebbe meglio fermarci per dare un'occhiata. Non credi?”.

"Va bene. Visto che insisti".

Tra una constatazione e l'altra, finiscono per rimanere lì fino a notte fonda.

"Si è fatto tardi! E' ora di rincasare!", ella esclama. “Che ne dici di venire a stare da me?”.

L'umanoide accetta, ma rimane ancora un po' titubante.

Francesca gli fa da guida, accompagnandolo per una strada di campagna che li porta fino alla sua abitazione.

E' una villetta molto graziosa ed accogliente, non trovi?”.

Sì, senza alcun dubbio!”.

Non appena entrati, i due hanno modo di parlarsi più approfonditamente.

C'è una bella piscina!”, dice Francesca.

Ah, bene! Più tardi sarebbe possibile farsi una doccia?”, chiede l'umanoide.

Certamente! Fa' come se fossi a casa tua!”.

Grazie! Ho davvero bisogno di un po' di ristoro! Anche se devo ammettere che non ti fai mancare nulla!”.

So come investire i miei soldi, guadagnati col sacrificio!”.                                                        

“Ma perché ora mi guardi così?”.

Mi sento di farti i complimenti per la forma smagliante! La tua pelle sembra non avere età!”.

Bé sì, è da un po' che ho deciso di cambiar vita e look!”, esclama la donna.

Peccato che non posso modificare l'identità, altrimenti l'avrei già fatto, ah ah!”.

Guarda che andando avanti così, finirai per diventare una cavia da laboratorio! Dico sul serio! La tua casa sembra un circo equestre di palestre, lettini e creme di ogni genere. Sulla tua faccia non porti i segni del tempo. Sei troppo artificiosa per me! Ma che strana tortura è mai questa!”.

Grazie per il complimento! Ma non è come credi! Ci tengo solamente a stare in forma, ecco tutto”.

Qui non si tratta di sentirsi in forma! Dietro quelle cure certosine, non ti puoi immaginare che demone si nasconde!

Ormai il tempo si è arreso alla scienza! Ma ti prego! Fermati, ora che è ancora possibile! Scalare un cuore è ben più semplice!

La natura già sa! E' lei che dovrà fare il suo corso, non tu!”.

Sono perfettamente d'accordo con te. La vanità mi porta a comportarmi così.

Come succede a tante donne, del resto!”, risponde lei.

Spesso gli uomini sono troppo meschini e corrotti, per capire dove sta la vera femminilità. Non farti ingannare! Lasciali perdere! Affidali a me i tuoi difetti! Vedrai! Troverò il modo di valorizzarli”.

Ci proverò!”, Francesca risponde un po' sorpresa.

Ecco! Se vuoi puoi riposare in questa stanza”.

Certo, per me va più che bene! L'importante è non arrecare grosso disturbo!

E tu dove dormirai?”.

In una camera al piano superiore”.

Capisco”.

A proposito! Cosa ti posso offrire?”.

Un po' d'acqua grazie”.

Vedo che c'è un crocifisso in questa stanza! Sei credente?”.

Certo!”.

Allora immagino anche che preghi molto!”.

Ovviamente! Scommetto che non te l'aspettavi!”.

Infatti!”, esclama l'umanoide.

Ma guarda che viene tutto dalla preghiera!”, dice Francesca. “In essa Dio si manifesta e ti posso garantire che di nient'altro abbiamo bisogno! Senza Dio, le cose che abbiamo diventano aride! Per questo non lo dobbiamo mai abbandonare!

Come, del resto, non si abbandona mai un piccolo salvagente in mezzo ad una tempesta nell'oceano!”.

Ah sì?!”.

"Questa constatazione mi solleva ogni giorno", continua la donna. “Mi dà sempre la forza di ricominciare, dopo giorni passati in percorsi illusori e faticosi

che, come si prevedeva, a nulla di sensato riescono a condurre!

Noi, in fondo, senza Dio non siamo che dei granellini di sabbia in mezzo al mare!

Quale altra tranquillità, se non quella derivante dalla preghiera, ci libera il cuore e ci dona la pace sempre?

E' così bello il mondo visto con Dio! L'arte, la scienza, tutto prende la sua giusta conformazione. Anche l'amore, grazie a Lui, può diventar dolce e poetico, pregno di tenerezza e sacrificio.

E' quando decidiamo di agire nell'ombra, di seguire le illusorie vie del mondo, che hanno origine i nostri problemi!

Del resto, una vita senza di Lui sarebbe come voler immaginare il giorno senza il sole!”.

Su questo concordo pienamente!”, egli esclama.

Allora! Parlami un po' di te! Sono curiosa di sentire la tua storia!”.

A quel punto, Omega non se la sente di dire bugie e le svela tutta la verità.

Devo riferirti una cosa molto pericolosa e delicata! Però mi raccomando, non giudicarmi immediatamente!”.

E chi ti giudica!”.

Ok, mi fido. Allora, io sono un alieno!”.

Cosa?”.

Esattamente! Hai capito molto bene! O, per meglio dire, un umanoide venuto da una galassia lontanissima. Omega è il mio vero nome!”.

Ma che dici?”, esclama la donna.

E' la pura verità!”.

Allora vai via! Fuori da casa mia! Con i pazzi non ci posso stare! Guarda un po' che mi tocca sentire!”.

Subito dopo, Francesca entra nella camera a fianco, piangendo e sbattendo violentemente la porta.

E meno male che dici di essere credente!”, grida l'umanoide indispettito.

Il povero Omega, a quel punto, esce dall'appartamento senza poter neppure dare le opportune spiegazioni.

Che mi tocca subire!! La sincerità paga un caro prezzo! Si finisce molte volte per non essere creduti! A tal punto, non mi resta che continuare da solo nella mia missione”.

Ma, dopo un centinaio di metri, ci ripensa. Si lascia prendere dal risentimento. Decide così di passare la notte fuori, su una panchina. Però, prima di addormentarsi, rielabora una serie di profonde riflessioni.

Questa notte si susseguono strani enigmi dentro di me, come draghi infernali che devastano la mia mente. Queste paure mi urlano nel cuore”, dice tra sé.

Vogliono impossessarsi della mia anima! Ma non ci riusciranno! La felicità tornerà, ne sono certo!

Il solo ricordarmi di lei irradia luce sconfinata dentro di me, almeno al pari di questa miriade di stelle! Mi sembra così strano averla persa! Ma voglio sperare che arriverà il giorno in cui la rincontrerò!

Tace il mondo con i suoi fuochi che, dalle campagne, vengon su. La notte con le sue stelle che mute guardano la mia vita ed io ricordo tutti i passi che insieme facevamo, quando aspettavamo la sera calare sui nostri corpi.

Le case sembrano piangere assieme a me. Ma spero che i rami di questi alberi mi terranno compagnia. Anche la luna pare volermi osservare.

Eppure, come ridevamo fino a poco prima! Come ci stringevamo! Inevitabilmente, in

mutevoli cangianti forme la mia anima si sta drasticamente trasformando.

L'infinito che c'era tra noi si è svuotato in un secondo. Ma, nella stessa misura, si riempirà se riuscirò a rincontrarla.

Vedo le sue immagini nel perduto passato e sembra quasi che la mia vita stia per finire, nel momento stesso in cui penso che probabilmente non la rivedrò più.

Assomiglio ad un piccolo bambino che la guarda con occhi speranzosi, ignaro che tutto, prima o poi, finirà.

Nelle melodie tristi del mio cuore si dissolve e svanisce il suo ricordo, lasciando un silenzio solenne che immobilizza l'anima, nella gelida rassegnazione dinanzi alla sua assenza. La semplicità del suo sorriso era tutta la mia ricchezza!

Queste costellazioni ora piangono stelle, per tanta infelicità. Eppure, la via della verità tornerà a risplendere, ne sono convinto! Devo solo pregare, affinché ciò accada!

In fondo, non sono altro che un banale atomo nell'infinito universo! Non siamo nulla senza Dio e questo me l'ha insegnato lei!

Non può finire così! Le sue parole mi hanno colpito! Posso riprovarci! Non ho fatto nulla di male in fondo. Ho solamente detto la verità! La mia verità!”.

Subito dopo tali constatazioni, il cielo s'inscurisce ed il paesaggio diventa improvvisamente cupo e minaccioso. In quest'ambiente così malinconico, riesce però a ritrovare una certa pace, prima di addormentarsi, lungo i margini della strada.

Ma, proprio durante il sonno, l'umanoide ha una strana apparizione. Questa volta è il suo protettore a fargli visita!

Non ti devi preoccupare caro mio! Devi solo insistere! Non ti rassegnare proprio adesso e vedrai che domani, se andrai da lei, ti farà parlare! E poi è normale che di primo acchito non ti abbia creduto! Tu fregatene e provaci di nuovo!”.

Bene! Farò quanto mi ha suggerito. Mi fido di lei!”.

L'umanoide rimane molto colpito, ma si tranquillizza. Così, il mattino seguente, armatosi di coraggio, va a ribussare alla porta di Francesca, sperando di chiarire la faccenda.

 

Giulio Ruggieri

 

  • Pubblicato in Cultura

E' finalmente Natale

A Natale la propensione e l'idea di tutti è quella di essere più buoni ma leggendo le cronache di questo anno che sta per congedarsi ci si rende subito conto che per gli italiani e per i lucani, in particolare, oggi è meno facile essere soddisfatti e di conseguenza, forse, è più difficile almeno far finta di essere più buoni. Il dato che più preoccupa è il grado di povertà che attanaglia, senza distinguo, l'intera nazione. Ci sono famiglie sempre più in difficoltà che non hanno modo e termini per poter guardare fiduciosi al futuro. Sì, infatti, mancano termini di paragone - perché mai l'Italia nell'ultimo quarantennio si era trovata in questa desolante condizione - e prospettive reali di crescita: si avverte miseria sia materiale che morale. Si percepisce un'impotenza nell'immaginare che forse le cose possano migliorare. Pensare di non poter assicurare un futuro alle nuove generazioni è un dramma a cui nessuno può assistere da spettatore; è necessario reagire e diventare protagonisti del nostro presente per assicurare a tutti un futuro. In Basilicata le cose non vanno differentemente, siamo una regione con tante risorse naturali eppure siamo nell'obiettivo 1 che individua le aree sottosviluppate dell'Europa Unita; eravamo delle formiche, con un tasso di risparmio altissimo e senza essere diventati cicale abbiamo i conti svuotati; eravamo dediti alla famiglia e avevamo la "fissa" della casa di proprietà: oggi in mano ad Equitalia e alle Banche e si potrebbe continuare all'infinito. A Potenza non si sta meglio ma a dire di chi l'amministra è una città con bilanci in linea, una città all'avanguardia, oltre che città della cultura ma chi la vive tutti i giorni sa bene che, invece, è una città spenta, senza servizi, con un centro storico che sta morendo e una periferia abbandonata, con sempre più famiglie in fila ai "Compro Oro" e alle "Mense solidali". Una città che non muore solo per l'orgoglio dei suoi figli che come regalo di Natale si sono trovati sotto l'albero un consistente aumento della TARSU. La piattaforma da cui partire a tutti i livelli è la famiglia, quella stessa famiglia che ci regalava Gesù nascente povero in una mangiatoia, ma, comunque, guidata ed illuminata dalla stella cometa fonte di immensa speranza. Ecco è necessario oggi individuare la strada da seguire per coltivare, appunto, la speranza di un futuro migliore. Il limite è quasi raggiunto, bisogna porre rimedio, dopo c'è solo il baratro ma non bisogna arrendersi allo sconforto e credere che le cose possano cambiare ed impegnarsi in tal senso. Nel frattempo non si può che augurare a tutti, ove possibile, di trascorrere un sereno Natale.

R.G.

Il bel canto (poesia di Anna Ciampi)


L’abito è scuro,

lei è giovane, ha solo 18 anni.

La vedo da lontano.

Un abito perfetto,

nulla si vede e nulla si pensa.

Si evidenzia solo il canto.

È la voce che cammina,

che attraversa l’abito.

L’abito presta un punto da cui partire

E da cui far uscire la voce.

Non ci sono altri colori, solo un abito scuro.

Si vedono le gambe,

ferme escono da un paio di scarpe nere.

Alle gambe fanno compagnia il volto, dello stesso colore.

Color carne, rotondo, il volto segue la melodia,

anzi no…..l’espressione segue la melodia,

che cambia con il cambiare della voce.

Lo sguardo è in attesa di quel che dice la voce.

Il volto si presta per dar vita alla voce…

La voce accarezza il volto della fanciulla…

Ora tranquillo.. ora visivamente felice…

Partecipe a quello che ella stessa dice…

dopo averlo sentito.

Una voce così doveva pur avere un corpo

ed è quieto…delicato, fa di tutto per non disturbare.

La voce ha bisogno di ondulazioni che

il corpo deve preparare.

E' l’abito che presenta il canto,

i capelli si distinguono dall’abito

sono castani, quasi biondi

lunghi e ondulati.

Le mani si muovono

senza allontanarsi troppo dal corpo.

Il nome è bello, da regina, Mariacristina.

 

Anna Ciampi
10/06/2013

  • Pubblicato in Cultura
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