Attenzione
  • JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 789
  • Fallito caricamento file XML
Log in
A+ A A-

LA DIDATTICA AI TEMPI DEI SOCIAL NETWORK

Breve Presentazione dell'idea: La logica dell'essere social e dell'essere in rete è diventata una realtà che investe le giovani generazioni che ormai vivono attraverso l'uso dei social network per scambiarsi idee, amicizie, per essere connessi con gli altri e creare reti virtuali, ossia comunità che dialogano attraverso la rete. Tutto ciò definisce un fenomeno di impoverimento dei rapporti umani nel momenti in cui l'uso dei social e delle rete crea un divario intergenerazionale ma soprattutto quando disegna una realtà possibile soltanto attraverso le nuove tecnologie. Scuola e Digitale è un focus voluto da AIF come tema al centro dell'attenzione di una comunità di professionisti che si occupa di apprendimento anche nell'ottica di associazione accreditata dal MIUR per proporre ed erogare la formazione nelle scuole. Il tema proposto intende realizzarsi attraverso una serie di iniziative tra cui quella che si propone all'associazione Presenza Etica per promuovere una "cultura positiva dell'uso dei social". Spesso si sente parlare in termini negativi dell'uso della rete e dei pericoli che provengono da una esposizione inadeguata sui social network senza sapere che è possibile ribaltare tale ottica e promuovere attraverso il loro utilizzo una didattica alternativa e alla pari.

Obiettivi:

  • promuovere una cultura positiva dei social network;

  • costruire un linguaggio condiviso con le giovani generazioni di studenti al fine di accorciare le distanze e promuovere una didattica diversa;

  • utilizzare i social network e la rete come metodologia di apprendimento facilitante;

  • cogliere gli aspetti positivi di una didattica che parte da una pratica corrente;

  • facilitare il lavoro nelle classi;

  • valorizzare il ruolo degli allievi rafforzando una competenza che può essere un canale di apprendimento

 

Modalità organizzative:

Il seminario formativo è pensato per creare una interazione continua con i partecipanti attraverso la visione di video e slides. E' prevedibile una partecipazione attiva che tenda a rispondere a quesiti che provengono dall'esperienza dei partecipanti, dalle storie vissute e da casi che si verificano nella vita quotidiana

Destinatari: Docenti di ogni ordine e grado; genitori e cittadinanza

Durata: 3 ore

Luogo: Val D'Agri

Relatore AIF: Dott.ssa Caterina Policaro Docente presso l'Istituto Agrario di Potenza, blogger e digital champion, esperta nei processi comunicativi e nella gestione dell'aula. Referente di AIF Scuola per la delegazione di Basilicata

 

Potenza e Melfi protagoniste di una nuova iniziativa per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da lievi disagi psichici

E' partito a Potenza il 27 Febbraio, e proseguirà per 18 mesi, il progetto denominato "Le chiavi di casa" e legato al mondo della disabilità. L'iniziativa nasce su proposta dall'Aipd (Associazione Italiana Persone Down) di Basilicata, in collaborazione con le associazioni "H lettera muta", "Solarmente", "Zia Lisa", "Dopo di Noi"; "Peter Pan", "Crescere insieme", "Fondazione Avisper", oltre al Comune di Potenza e al Comune di Melfi, ed è rivolta a pazienti affetti da lieve disagio psichiatrico: scopo del progetto è sviluppare nei pazienti, che saranno ospitati presso le 2 strutture individuate rispettivamente a Potenza e Melfi, le competenze basilari per gestire in autonomia la vita di tutti i giorni, attraverso il supporto di un educatore e un gruppo di volontari, favorendo in tal modo il processo di distanziamento o di separazione dalle proprie famiglie di origine. Sono coinvolti nell'esecuzione del progetto operatori provenienti dal centro diurno "La Mongolfiera" e la Casa Alloggio, gestita dalla Cooperativa "BenEssere"; a quest'ultima, è stato anche affidato dall'Aipd, il compito di individuare i pazienti da coinvolgere nel progetto, avendo quotidianamente a che fare con persone affette da problematiche simili, e svolgendo egregiamente il proprio compito

Le attività all'interno dell'appartamento

Il progetto consiste in un articolato programma di esperienze di residenzialità breve che ha per protagonisti quattro gruppi di 4-5 persone ciascuno per ogni appartamento. Ciascun gruppo , guidato da un educatore, imparerà a pianificare tempi, spazi e risorse, per gestire la vita domestica quotidiana in una casa nuova, denominata la "Casa Mia", diversa da quella di famiglia e in assenza di familiari. La formula prevista dal progetto prevede per ciascun gruppo una duplice esperienza di residenzialità condivisa, della durata di tre giorni e due notti, e che si svolgeranno rispettivamente una nei giorni infrasettimanali e l 'altra nel week-end ossia nel fine settimana.

Si darà molta importanza all'integrazione del gruppo nella comunità locale, attraverso iniziative legate all'impiego del tempo libero. Particolare attenzione sarà rivolta all'organizzazione di tutte le attività esterne che comportino il rapporto con persone nuove, gli spostamenti con i mezzi pubblici e la partecipazione alla vita sociale della città.

Per dare impulso a queste attività, sono stati predisposto un percorso formativo per gli operatori, uno educativo per sensibilizzare le famiglie sul tema, e la creazione di idonei sportelli informativi. I percorsi di accompagnamento alle famiglie si svolgeranno, inizialmente, nella sede dell'Associazione capofila con questa organizzazione:

incontri del gruppo genitori: uno al mese, della durata di due ore, con il coordimamento del mediatore e/o di incontri individuali e/o a piccoli gruppi con gli educatori: uno al mese;

incontri individuali con lo psicologo: a richiesta degli interessati, in giorni ed ore concordati.

Tra le abilità e le conoscenze che le persone affette da disabilità hanno già acquisito grazie ad un adeguato processo formativo precedente l'esecuzione del progetto in questione vi sono diverse capacità tra cui il sapere chiedere, ilsapere dare i propri dati anagrafici, l' uso del telefono e di internet, il sapersi orientare tramite la lettura delle indicazioni stradali, il riconoscimento delle fermate di autobus, taxi, ed il raggiungimento autonomo di luoghi nuovi. Vi sono anche abilità legate all' usodei negozi e dei servizi: supermercati, riconoscimento ed individuazione dei prodotti, stesura di una lista, semplici operazioni postali, locali quali bar, ristoranti e cinema, mezzi di trasporto.

Obiettivi

Tra questi la sperimentazione di un modello di residenzialità che faciliti la gestione della vita domestica, e sia poi riproducibile in altri contesti di natura pubblica o privata. Un altro obiettivo è quello di valorizzare le potenzialità delle persone con disabilità riducendo, gradualmente, gli interventi assistenziali. Per chiudere, c'è anche l'obiettivo di arricchire la formazione degli educatori o degli operatori con nuove competenze di tipo relazionale.

Lo scopo del programma è quello di sperimentare la realizzazione di programmi individuali che favoriscano, attraverso esperienze e attività interne ed esterne alla comunità, il massimo grado di autonomia individuale e di socializzazione di gruppo e che, con gradualità, attenzione e senza traumi, faciliti il distacco della persona dal nucleo familiare di origine permettendogli in seguito di integrarsi perfettamente nella comunità locale.Tra le modalità del programma è prevista, inoltre, la messa in campo di attività di sensibilizzazione sul tema della disabilità, rivolte all'intera collettività.

Visite guidate gratuite in diversi comuni lucani oggi e domani

Oggi  e domani 22 Febbraio, si rinnova l'appuntamento annuale con la Giornata Internazionale della Guida Turistica. 

Anche l’associazione GIAA di Basilicata (Associazione Guide Turistiche ed Escursionistiche, Interpreti, Accompagnatori ed Animatori) aderisce all' iniziativa, giunta alla ventiseesima edizione e il cui l'obiettivo è quello di valorizzare la professionalità delle guide turistiche, quotidianamente impegnate a presentare ai visitatori il ricco patrimonio del nostro territorio. 
Gli associati della GIAA di Basilicata offriranno una serie di visite guidate gratuite nei comuni di Potenza, Picerno, Pietrapertosa e San Fele, due delle quali interesseranno anche il Museo Archeologico Provinciale.

Matera: capitale della cultura, ma anche del condominio con il progetto CondoCasa

www.condomani.it, il social network per la gestione della contabilità e della comunicazione condominiale, organizza il suo primo CondoMeeting (meeting dei migliori amministratori di condominio che utilizzano Condomani) a Matera. Condomani è il social network per la gestione del condominio rivolto a tutte le figure che ruotano attorno al mondo condominiale: condòmini, amministratori di condominio, professionisti e fornitori. L’obiettivo di Condomani è migliorare sensibilmente la vita condominiale dei cittadini, partendo da uno strumento social. La sua piattaforma 2.0, tutta sul web, senza bisogno di configurazioni o istallazioni, permette di gestire intuitivamente e semplicemente tutti i problemi condominiali: dalla contabilità alle richieste di pronto intervento, dalla preventiva discussione dei punti all’ordine del giorno agli avvisi via e­mail, sms e posta raccomandata, dai solleciti di pagamento alla condivisione di documenti, dalla richiesta di preventivi al monitoraggio dei lavori condominiali, etc. Condomani è la risposta. In occasione del CondoMeeting, Condomani presenterà una nuova e accattivante estensionedel prodotto ai suoi migliori amministratori: il progetto CondoCasa. Il progetto CondoCasa sarà la rivoluzione degli amministratori di condominio italiani. Gli amministratori che aderiranno al nuovo progetto saranno amministratori trasparenti, attenti al risparmio dei propri condòmini, efficienti e innovativi. “Vogliamo scardinare l’idea tradizionale dell’immaginario comune degli amministratori di condominio e lo vogliamo fare partendo da Matera. Anche questa città ha fatto di quelle che molti credevano le sue debolezze il suo punto di forza diventando nel 1993 città patrimonio dell’UNESCO e nel 2019 capitale della cultura europea” afferma il CEO di Condomani, l’Ing. Antonio Bevacqua. “I nostri amministratori devono partire dai pregiudizi per farli diventare i loro punti di forza scardinandoli totalmente. E noi li aiuteremo in questo”. Presso l’Hotel del Campo a Matera nella sua sala congressi il 14 e il 15 di febbraio si terrà la conferenza introduttiva del progetto CondoCasa.

Informazioni su Condomani: Condomani nasce l’8 marzo 2013. Nel gennaio del 2014 Zernike Meta Ventures e l’Emilia Romagna finanziano il progetto per 100.000€. A gennaio del 2015 sono già 7000 gli edifici in tutta Italia che lo adottano Nella sezione del sito http://www.condomani.it/diconodinoi.php gli articoli di giornale (tra cui Il Sole24Ore, Il Mattino, ect) che hanno parlato di noi. Qui invece i riconoscimenti http://www.condomani.it/riconoscimenti.php (tra cui Premio Marzotto e Confcommercio)  

Il Cad Potenza Capoluogo compie un anno e presenta le iniziative targate 2015

Si terrà 25 Gennaio alle  18.00 presso la sede di Via Mazzini  4 a Potenza, la serata di presentazione delle attività CAD POTENZA CAPOLUOGO per l’annualità 2015, Nel corso della serata l’organico Cad Potenza Capoluogo descriverà quanto realizzato nel 2014, come primo anno di attività associativa, e porterà a conoscenza i presenti del calendario delle attività per l’anno in corso. L’incontro si concluderà con un rinfresco offerto ai partecipanti.

Diventare soci del CAD significa condividerne l’azione, l’impegno, lo spirito di servizio per l’ascolto e la tutela di ogni forma di disagio presente nel nostro territorio, contribuendo allo sviluppo sociale della realtà in cui si vive.

Ma essere socio significa anche usufruire dello sportello di consulenza messo a disposizione dai numerosi professionisti che operano all'interno dell'associazione, contare su vantaggiosi sconti presso i partner e collaborare attivamente alla realizzazione delle attività associative .

 

Sabato 17 a Potenza in programma la presentazione di " Di là dalle siepi " di Andrea Galgano

Verrà presentato il 17 gennaio, presso la Cappella dei Celestini di Palazzo Loffredo, l’opera Di là delle siepi. Leopardi e Pascoli tra memoria e nido, edito da Aracne di Roma, nella prestigiosa collana L’immaginale, diretta da Ezio Benelli, con prefazione di Davide Rondoni e preludio di Irene Battaglini, il nuovo saggio di Andrea Galgano, poeta e critico letterario potentino, docente di letteratura presso la Scuola di Psicoterapia Erich Fromm di Prato. La consonanza e la difformità di Leopardi e di Pascoli, non messe a confronto ma viste attraverso trascrizioni in parallelo, sono la testimonianza di una concezione dell’esistenza, in cui il legame tra l’io e il mondo è immerso in una commistione irrisolta: l’analisi è esplicata da Andrea Galgano attraverso un dialogo tra i due autori, ascoltati con le voci del poeta–docente e del poeta–fanciullo che, in una sorta di regressione psicodinamica, scoprono l’essenza e la consistenza delle cose. In questa situazione di mancanza o di assenza, che riguarda sia il rapporto tra uomo e natura sia quello tra uomo e storia, la realtà non risulta marginalizzata; c’è anzi nel percorso teorico e nell’esperienza poetica di Leopardi e di Pascoli un’apertura nei confronti del reale, in cui il punto di partenza è sempre l’esperienza sensoriale, attraverso la quale l’io si concepisce in azione, in rapporto con l’esterno. 

Alla presenza del sindaco di Potenza Dario De Luca, interverranno: 
Oreste Lo Pomo, caporedattore del Tg3 Basilicata la prof.ssa Carla Pisani, docente di letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università degli Studi della Basilicata. 

Modera la giornalista Virginia Cortese.

Gli specchi del tempo.

 

Nella bibliomediateca “Annibale Malanga”, dell’Istituto Comprensivo di Bella, Vito Leone e Tonino Tarantino hanno presentato il loro volume di fotografie “Gli specchi del tempo”, pubblicato dal Centro di documentazione dell’Associazione “Filemone”.

Il libro privilegia le immagini fotografiche e racconta la storia di oltre un secolo del paese di Bella, dalle origini del 900' ai giorni nostri, grazie allo straordinario lavoro di ricerca di Tonino Tarantino e del film-maker Vito Leone, che hanno incessantemente raccolto e catalogato foto provenienti dagli album di famiglia, da cassetti abbandonati, da archivi, tessere di partito e sindacali e manifesti480 pagine con cinquemila foto in bianco e nero e a colori con un indice dei nomi, utilissimo per orientarsi nella marea di informazioni

La ricerca certosina dei due autori ha seguito i canoni classici: Dio, Famiglia Scuola e Patria.

La religione cattolica tesse nelle pagina una trama sottile con le interminabili processioni, via crucis,presepi viventi, prime comunioni, matrimoni. La famiglia con i figli in posa per le ricorrenze importanti: battesimi, cresime, matrimoni e durante lo svago e il divertimento: la passeggiata in Piazza Plebiscito, il gioco delle bocce, l’elezione delle miss ferragosto bellese,le scampagnate al bosco e al mare.

Tonino Tarantino e Vito Leone con le loro foto raccontano la storia di un piccolo paese che subisce due guerre, il fascismo, la prigionia dei soldati, l’emigrazione, il terremoto del 1910 e quello del 1980

C’è molto spazio per lo sport, il calcio soprattutto, ma anche le bocce, la pallavolo e il divertimento con la musica, i balli, i complessi rock dei primi anni sessanta. La fotografia restituisce e rende immortali gesti, timori, sorrisi, abbracci, gioie, dolori, partenze e ritorni. Racconta il tempo che scorre e ciascuno dei bellesi, sfogliando le pagine de “Gli specchi del tempo”, andrà alla ricerca del proprio passato tentando illusoriamente di fermare il tempo.

La foto è dunque lo strumento privilegiato non per riprodurre perfettamente una realtà, che in sé e già passata, ma per indurre ciascuno alla riflessione e al ricordo.

 

 

In programma domani 3 Gennaio la notte della Carovana a Tolve, dopo il rinvio per maltempo degli ultimi giorni

Si terrà domani sera, 3 Gennaio, a partire dalle ore 19:00 a Tolve, la “Carovan Night”, posticipato in seguito al rinvio per maltempo che ha caratterizzato una buona fetta dei comuni lucani, in questi giorni, che hanno segnato il passaggio dal 2014 al 2015

Evento culturale promosso dal Bar La Villa (in via Nazionale); meeting artistico in cui le percussioni di Giò Didonna e l’ukulele di Danilo Vignola, si fonderanno con la pittura e la scultura. I due artisti, infatti, simbolo della Lucania di qualità , reduci da numerosi tour concertistici nei più prestigiosi jazz club e teatri di tutta la penisola, si esibiranno in Basilicata immersi in una scenografia del tutto suggestiva allestita con dipinti e sculture. Le opere coinvolte, compongono una parte della mostra itinerante di “Carovanart”, fenomeno culturale affermatosi negli anni ideato dal potentino Giuseppe Ligrani, celebre scultore: che ha maturato il suo percorso all’istituto d’arte di Potenza e poi all’Accademia Delle Belle Arti di Napoli. Carovanart, come suggerisce il nome stesso, è una vera e propria carovana della cultura che mira ad esaltare la bellezza della Basilicata attraverso i suoi talenti che vengono scoperti e reclutati mostra dopo mostra.

I ritmi tribali di Giò Didonna e le melodie delle composizioni di Danilo Vignola, offriranno dunque uno spettacolo suggestivo e divertente arricchito dalla partecipazione di tanti altri musicisti, ospiti del celebre duo. 

Ad impreziosire l’evento vi saranno, a partire dalle 19:00 circa, saggi dimostrativi riguardanti l’arte del fumetto a cura di giovanissimi disegnatori promossi da Carovanart. 

E’ prevista anche una performance pittorica dal vivo, durante il concerto. L’artista che si esibirà sul palco, come “terzo elemento” dell’ensemble,  è Giancono Cammarano: affermato pittore di origini potentine, poliedrico espressionista che ha esposto in Spagna, oltre che in tutta la penisola, affinando la sua ispirazione negli innumerevoli viaggi da lui compiuti, da Pechino a Chicago.

Il fenomeno dell’ukulele, dunque, ormai simbolo dell’avanguardia e della modernità culturale lucana, avrà a suo seguito, per questo evento eccezionale, gran parte della gioventù artistica lucana, per una serata variegata e multiforme all’insegna del divertimento e dell’arte.     

     

 

Leopardi e Pascoli: l'infinito nello sguardo

 

E' da poco uscito "Di là delle siepi. Leopardi e Pascoli, tra memoria e nido ", il nuovo intenso, appassionante ed emozionante viaggio nel mondo della poesia e della letteratura del poeta, docente di letteratura e critico letterario lucano Andrea Galgano, giunto alla sua quinta pubblicazione, e che ha dedicato un ampio studio teso a ricostruire il dialogo tra due massimi esponenti della poesia italiana, Giacomo Leopardi e Giovanni Pascoli, indagati e analizzati, attraverso consonanze e difformità, nel loro modo di scoprire l'essenza e la consistenza delle cose, e , dunque, in ultima analisi il  senso più profondo dell'esistenza umana. Il libro, pubblicato da Aracne, contiene una prefazione del noto poeta e scrittore Davide Rondoni, ed un preludio di Irene Battaglini, psicologa dell'arte della Scuola di Psicoterapia " Erich Fromm " del Polo Psicodinamiche di Prato. Ne abbiamo dunque approfittato per avere alcune anticipazioni ed indicazioni " illuminate " dalla straordinaria cultura e sensibilità, che contraddistingue Galgano sin dagli esordi letterari.  Il nuovo volume di Andrea Galgano sarà presentato a Potenza il 17 Gennaio presso la Cappella dei Celestini

1) Di là delle siepi ˮ è il suggestivo titolo della tua nuova fatica editoriale, volta ad indagare il rapporto tra due delle vette più alte della poesia italiana di sempre: Pascoli e Leopardi. Quale è la genesi del cammino che ti ha condotto al di là delle siepi?

Di là delle siepi racchiude uno studio di sette anni. È un viaggio di gioia e ferita. Un viaggio che non lascia tranquilli. I Canti di Leopardi, ad esempio, sostengono la trama di un rapporto, con la natura e la bellezza, con un “tu” indecifrabile ma presente, con lo spasmo onirico di un sogno esistenziale, con la infinita sproporzione dell’essere e della realtà che tocca il proscenio di una disillusione ma che afferma, continuamente, un inesausto desiderio di felicità estrema. È un saggio che procede in parallelo, dal punto di vista filologico ed ermeneutico. Ma è anche una sosta lunghissima sulle linee di questi due autori che, come diceva De Sanctis, ti stringono a ciò che nella vita è più nobile e grande.  

2) Mosaico (Aracne, 2013), il tuo penultimo libro era un viaggio emozionale o se si preferisce un viaggio delle emozioni dell’anima. Tra autori noti ed altri quasi da culto poetico e letterario. Un operazione, se mi permetti l’espressione in stile jukebox, parafrasando il titolo di un tuo saggio su Allen Ginsberg. Quale è invece il marchio di fabbrica di “Di là delle siepi”?

Non ha un marchio di fabbrica, bensì è l’esito di un’esperienza. È un saggio che intende esplorare la dinamica di sguardo dei due autori che si attesta su una dimensione di malinconia e vedovanza. In questa situazione di mancanza o di assenza, che riguarda sia il rapporto tra uomo e natura sia quello tra uomo e storia, la realtà non risulta marginalizzata; c’è anzi nel percorso teorico e nell’esperienza poetica di Leopardi e di Pascoli un’apertura nei confronti del reale, in cui il punto di partenza è sempre l’esperienza sensoriale, attraverso la quale l’io si concepisce in azione, in rapporto con l’esterno. In quest’ottica, in particolare, la poesia pascoliana si apre sulla realtà divenuta insieme di apparenze che inseguono il moto onirico e la fantasia, essenziali al sentimento poetico, che nel velo sulle cose ne fanno presagire la presenza ma ne impediscono la percezione: la poesia oscilla tra stupore e smarrimento, sgomento e tormento di immortalità e di Dio, senza però giungere alla tranquillità di una fede sicura e muovendosi in un agnosticismo rassegnato. Il tessuto della mia indagine si è mosso sull’impianto poetico leopardiano e pascoliano, come luoghi di osservazione minuta di ogni elemento della campagna e apertura a quel luogo di meditazione sulla morte, sulla solidarietà e sul dolore.

3) Dopo “Argini“ (Lepisma Edizioni, 2012) torna ad affiancarti con una prefazione al nuovo testo, il grande poeta Davide Rondoni. Chi è Davide Rondoni nella vita di tutti i giorni e cosa rappresenta nella vita del poeta-scrittore Galgano?

Davide è un maestro e un amico. In questo ho avuto l’onore, ancora una volta, di avere un suo testo che mi ha offerto spontaneamente. Mi ha insegnato a guardare all’essenziale e a ciò che potremmo chiamare sequela, che muove il centro dell’io, toccandolo alla radice. Credo che la vita si impari seguendo chi vive, nel metodo, nell’atteggiamento di vita, nel comportamento, nell’esempio. Seguire i suoi passi, significa comprenderli, in una continua sfida. Spesso mi piace citare un passaggio di Luigi Giussani ne Il rischio educativo. Egli scrive che «la sequela è il desiderio vero di rivivere l’esperienza della persona che ti ha provocato e ti provoca con la sua presenza nella vita della comunità, è il desiderio di partecipare alla vita di quella persona nella quale ti è portato qualcosa d’Altro, ed è questo Altro ciò cui sei devoto, ciò cui aspiri, cui vuoi aderire, dentro questo cammino». È un rapporto meraviglioso perché ha a che fare con la libertà e ciò che più apprezzo è la sua capacità di valorizzare tutta la realtà che incontra.

4) Gianbattista Vico riteneva che la sapienza poetica avesse origini antiche e fosse una creazione degli uomini primitivi che inventarono il linguaggio per capirsi e comunicare tra di loro. Quale è invece la sapienza riposta nei poeti moderni e contemporanei?

Io credo che il valore e la sapienza della poesia oggi sia un’esperienza e un avvenimento. Nasce in modo insolito e dovunque. È l’indizio che fa sentire la voce segreta e manifesta del mondo. La disposizione all’ascolto e l’ubbidienza alla realtà è questione che tocca gli amanti, non solo gli esperti. Le etichette che con facilità vengono appoggiate ai poeti sono confezioni magre. La vera sapienza, il lavoro, il canto hanno a che fare con la primaria ed elementare commozione e invitano alla lettura del reale e al suo continuo evento. Si tratta di rischiare la propria anima.

5) Restando a tema, lo stesso filosofo partenopeo credeva che una storia ideale eterna potesse fungere da modello da seguire per orientare le direttive dell’altra storia, quella reale e profana in cui gli uomini sono posti. Quale posto occuperebbero Pascoli e Leopardi in una realtà fondata o quanto meno plasmata su una poesia ideale ed eterna?

Per rispondere a questa domanda occorre ripartire dai due poeti. Pascoli nella prefazione ai Canti di Castelvecchio scrive: «Ma la vita, senza il pensier della morte, senza, cioè, religione, senza quello che ci distingue dalle bestie, è un delirio, o intermittente o continuo, o stolido o tragico. D’altra parte queste poesie sono nate quasi tutte in campagna; e non c’è visione che più campeggi o sul bianco della gran neve o sul verde delle selve o sul biondo del grano, che quella dei trasporti o delle comunioni che passano: e non c’è suono che più si distingua sul fragor dei fiumi e ruscelli, su lo stormir delle piante, sul canto delle cicale e degli uccelli, che quello delle Avemarie». E Leopardi ancora prima, incuriosito da un giornale di viaggio in cui si parlava di alcune popolazioni dell’Afghanistan, si rivolge alla luna, con preghiera supplice, segnata ed assoluta. È la nostra domanda. Ci nominano le stelle con precisione chirurgica, vogliono che qualcosa rimanga, si interrogano sul rapporto tra limite ed infinito, giungendo a conclusioni parallele ed affini. Nei Primi poemetti c’è un testo di Pascoli che si chiama Il libro, ad un certo punto, egli scrive: «Sosta... Trovò? Non gemono le porte / più; tutto oscilla in un silenzio austero. / Legge?... Un istante; e volta le contorte / pagine, e torna ad inseguire il vero. […] Sempre. Io lo sento, tra le voci erranti, / invisibile, là, come il pensiero, / che sfoglia, avanti indietro, indietro avanti, / sotto le stelle, il libro del mistero».

6) Pascoli e Leopardi sono i termini del rapporto Poeta docente e poeta fanciullo. In cosa consiste un tale rapporto?

La vita di Pascoli si confronta costantemente tra la bellezza della natura e i processi fenomenici dell’esistere e allo stesso tempo oscilla tra la frattura della cera molle della visione poetica, come luogo di protezione del mondo, e la miseria della condizione umana, tra il senso di infinità di mondi e di sterminati spazi astrali e il vivido contrasto con la percezione della presenza del singolo, condannato non già ad una nullità, ma a un senso di ossessione della morte, vista in una percezione fantasmatica e di rimpianto, in una sorta di sguardo “vedovo”. La sosta di Pascoli sulla soglia del suo insigne predecessore è antifrasi e ammirazione, percezione sensibile e autonomia poetica, vive di richiami e suggestioni ed esplica una profusione lirica densa e tonale ma, allo stesso tempo, si distacca dalla dimensione “mistica”del poeta recanatese che si interroga sulla nobiltà dell’uomo, che, in termini fortemente antiumanistici, individua nella coscienza di una debolezza strutturale nei confronti di una natura indifferente ai destini umani e spiccatamente connotata in senso meccanicistico. Detto questo, Pascoli scrive che dentro in noi abita un fanciullo eterno, che vede il mondo con meraviglia, tutto come per la prima volta, che «ci trasporta nell’abisso della verità», che nomina le cose («egli è l’Adamo che mette il nome a tutto ciò che vede e sente») e scopre la realtà nelle sue relazioni e nelle sue somiglianze. Il mito dell’infanzia rimanda alle origini, in forma aurorale, come «penombra dell’anima» che riporta allo stupor mundi pre-natale, all’entrata dell’io sulla scena del mondo e alla prima scoperta dell’armonia.  Il rapporto poetico tra Pascoli e Leopardi si nutre di richiami testuali, di adesioni ideologiche e di memoria poetica, di opposizioni espresse e rotture nascoste, di movimenti poetici concordanti in lingua e stile, e dialogo sui temi fondanti del rapporto tra l’uomo e la natura e la terra e l’universo. Non solo egli richiama il poeta di Recanati nel titolo di alcune poesie o nella poetica della rimembranza, ma anche nella considerazione dell’uomo come capax infiniti, capace d’infinito. L’uomo ha, per sua natura, una grande aspirazione; pur essendo radicato alla terra, vorrebbe avere le ali per volare e tende verso il cielo. Pascoli si è occupato di Leopardi, nelle sue lezioni al Corso pedagogico per i maestri, annesso all’Università di Bologna fra i primi mesi del 1906 e la fine del 1910. Ha tentato di ricostruire la sua infanzia (per questo poeta fanciullo) e il richiamo al principio leopardiano della dolcezza del ricordo viene rapportato, in poesia, alla sublimazione del dolore e non viene rivissuto all’interno di un sistema filosofico bensì risulta affermarsi nell’esplorazione dell’inconscio.

7) Quale nesso tra memoria e nido da te citati nel sottotitolo del testo?

La memoria, in Leopardi, assume un significato fondamentale, per chi voglia capire a fondo la sua espressività. Nel lessico leopardiano, la rimembranza/ricordanza è l’esperienza rivissuta, capace di proiettare l’animo in una dimensione del passato, emotivamente ancor viva ed operante. Capace di connotare luoghi, situazioni ed immagini familiari con la rapinosa visione della propria fanciullezza, la sola in grado di fare poesia attraverso icone vaghe e indefinite. Il ricordo, che sul piano etimologico già denota un riportare al cuore, delinea un attraversamento dell’immaginazione ai danni dell’ ”arido vero”, della datità scarna di una ragione arida perché non feconda. Il ricorrere a immagini vaghe ed indefinite, significa recuperare e trasporre il passato, oggetto della memoria, in una dimensione di eterno presente.

La critica testuale ha posto l’accenno sulla sequenzialità tematica e metaforica del “nido” nella poesia pascoliana, che evoca l’ambito esclusivo e difeso della famiglia, della casa, del sacrificio della vera felicità, in contrasto con la malvagità esterna del mondo («atomo opaco del Male»), ricolmo d’ingiustizia, che gli fa desiderare di sfuggire dalla realtà storica, cercando consolazione nel cielo stellato lontano («perché tanto / di stelle per l’aria tranquilla / arde e cade, perché sì gran pianto / nel concavo cielo sfavilla»), che sembra curvarsi pietosamente su di lui e piangere la sua sventura tragica che ha colpito il suo riparo familiare. Il dolore personale, la tragedia domestica, vissuti su contrasti e paralleli, sono una tensione cosmica che racchiude un’urgenza universale, elementare e umana, al tempo stesso, un dramma che colpisce l’innocenza e la vita, portando in grembo conclusioni agnostiche, intrise di positivismo, sul destino umano, nel momento in cui la vicissitudine personale, l’immaginale cosmico, la rarefazione popolare si incontrano in un’aura tragica.

8) Domanda da un milione di dollari o forse no. Un motivo per giustificare la lettura e quindi l’acquisto di questo nuovo testo anche tra gli esperti e appassionati degli autori trattati e che magari operano in ambienti legati al mondo della scuola e/o della ricerca. Uno invece per incuriosire quei giovani che spesso alla lettura di un buon libro preferiscono tornei di playstation e l’uso incondizionato ed indistinto dei social network ?

Il compianto Ezio Raimondi, che ho spesso citato in questo testo e ha accompagnato la mia riflessione e la mia esperienza letteraria, affermò che la tensione radicale di Leopardi « è l’arrivare a una contemplazione che contiene il tremore primordiale, il ritmo dell'esistenza attraverso una parola che, pur quando appare “pura”, è sempre cosciente di sé. Non è un io che si effonde, ma che tocca il mistero della vitalità, ove c'è il negativo ma c'è altro. È un poeta che va di là dalle cose. In quegli spazi ove molta poesia moderna si è mossa». Oggi leggere un testo di critica letteraria non significa inventare un linguaggio suppletivo, bensì approfondire, ampliare, chiarificare ciò che si studia. Può essere un valido supporto e uno strumento umano, per citare Sereni, alla comprensione di noi stessi.

 

 

 

Festival della chitarra a Tolve.

 

Martedì 23 dicembre si terrà  il “Guitar Night” un meeting musicale dedicato alla chitarra classica,. acustica ed elettrificata. Un evento promosso dal “Bar La Villa” di  Tolve sotto la direzione artistica di Giovanni Didonna il quale ha saputo coinvolgere valide ed eterogenee  personalità lucane della sei corde.

Alla manifestazione parteciperà il maestro Gianfranco Summa, grande talento e personalità della chitarra classica,  celebre per i suoi numerosi recital su Leo Brouwer e Villa Lobos,  Angelo Gilardino... L’artista lucano, per l’occasione, apporterà modifiche al suo repertorio aggiungendo le variazioni di Giuliani sulla follia di Spagna ed una fantasia di John Dowland.

Marco Ielpo, giovanissima promessa lucana della sei corde, trasporterà il pubblico nel suggestivo mondo della chitarrista fingerstyle. Il musicista infatti, proveniente anche lui dal conservatorio, esibirà sulla chitarra acustica composizioni proprie e pezzi celebri, un repertorio eterogeneo, il suo,  influenzato da grandi virtuosi come Tommy Emmanuel  e raffinato dalle tecniche percussive della chitarra, nello stile dalla musica di Andy McKee.

Infine, il festival Guitar Night ospiterà Gaetano Agoglia e Flavio Montesano i quali reinterpreteranno tarante, tarantelle e tammuriate lucane  secondo gli studi e le ricerche del maestro Graziano Accini. Arrangiamenti in chiave moderna e virtuosismi di chitarre classiche ed acustiche elettrificate. In fine, si svolgerà una Jam session, che coinvolgerà gli artisti presenti e chi fra il  pubblico volesse esibirsi in una estemporanea ed improvvisata esibizione con gli ospiti presenti.

 Il Guitar night, dunque, si propone come un evento di qualità che pone Tolve come fulcro centrale per lo scambio culturale ed artistico della gioventù lucana. 

Sottoscrivi questo feed RSS

Meteo

Potenza

Ultime

Calendario Articoli

« Maggio 2024 »
Lun Mar Mer Gio Ven Sab Dom
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    

Area Riservata